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El Club. L'ambivalenza del Male
Abbiamo incontrato Pablo Larrain alla Festa del Cinema di Roma dove è stato proiettato il film dopo aver conquistato l'Orso d'Argento invernale a Berlino: Gran Premio della Giuria e film candidato per il Cile agli Oscar 2016. Quel che temiamo è che venga ostacolata la sua uscita in Italia perchè il tema su cui si incentra senza sconti per nessuno è la pedofilia in seno alla Chiesa cattolica e la repressione dell'omosessualità.
Il linguaggio che usa il film è scabro e diretto: si racconta esattamente che cosa è successo; una delle tante vittime parla in prima persona davanti a questi convitati (di pietra o quasi) rinchiusi in un eremo dove la pace e la penitenza richiesti non sembrano essere assolutamente di casa. La citazione dalla Genesi 1.4: “Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre” dà il la per sprofondare nell'abisso. Ascoltare Fratres di Arvo Pärt è un tutt'uno che tradisce la mancanza della dimensione spirituale presso questi preti scomunicati per pedofilia e relegati in questo asilo fuori dal mondo insieme ad una suora che picchiava le bambine.
Un film di una potenza assoluta, per l'esattezza con la quale enumera uno per uno, sempre narrativamente, i punti peculiari del percorso dall'omosessualità fino alla pedofilia: spiega a tutti fino in fondo perché il motivo centrale per cui si è scatenato questo abominio è partito proprio dalla repressione di ciò che Larrain identifica come “Naturale impulso sessuale”, ovvero l'omosessualità.
Abbiamo chiesto al regista in conferenza stampa: “Come sono legate pedofilia e omosessualità? C'è un collegamento tra repressione dell'omosessualità e pedofilia?”
Larrain risponde: “La pedofilia e l'omosessualità vanno distinte: la Chiesa deve comprendere che l'amare un essere del proprio stesso sesso è un normale desiderio umano. La sessualità è un desiderio che non può essere determinato e limitarsi solo alla riproduzione perché rappresenta anche la vocazione spirituale e divina dell'essere umano.
La pedofilia omosessuale è la più perversa delle sue espressioni: mentre l'omosessualità parte dal desiderio che non si può dirigere verso un soggetto oppure un altro, bensì seguire le proprie propensioni in modo naturale, la pedofilia è un desiderio deviato che si approfitta di persone che credono in chi richiede certi trattamenti sessuali.” Difatti nel film il protagonista e vittima interpretato da Roberto Farías (Sandokan) continua a ricercare i preti che gli hanno causato il danno, rimanendo avvinghiato in una relazione sadomasochista a loro. L'ambivalenza di fondo del suo comportamento è causata sia dalla violenza cui è stato sottoposto da piccolo ma soprattutto perché riponeva fiducia nelle persone che l'hanno perpetrata.
In questa sorta di semitotale isolamento sociale, i preti convivono con una suora, Sorella Monica, il cui ruolo è recitato da Antonia Zegers, che innesca un'accelerazione agli eventi, minacciando anche lei il prete ispettore che è venuto per controllare l'eventuale processo di pentimento, in realtà per chiudere la casa e condannarli in maniera definitiva.
Ricco di riflessioni a tutto tondo, il film si compone di una sceneggiatura solida e specifica nell'affrontare tutti i lati attraverso cui si presenta la pedofilia in seno alla Chiesa: dalla parte della Chiesa; il punto di vista dei preti scomunicati; la vittima. La regia è calibrata per i tempi e le scene che si arricchiscono della fotografia poetica di Sergio Armstrong.
Con la speranza che il film, di cui è stata posticipata l'uscita, possa essere presto nei cinema italiani.