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Tre film eccezionali ognuno diverso dall'altro: da Hysteria, una commedia brillante tipicamente british su come nasce il moderno vibratore per la gioia delle fanciulle di ogn età, al romantico fulgore malinconico di Terence Davies in The Deep Blue Sea, fino all'action francese Nuit Blanche. Una kermesse tutta da vedere: prima e dopo il Festival Internazionale del Film di Roma.

Hysteria. Alle origini - ilari - del vibratore 

Hysteria di Tanya Wexler, in Concorso nella Selezione Ufficiale, è un film dalla carica dirompente nel quale Maggie Gyllenhaal scoppietta proprio come un fuoco d'artificio – le parole di Rupert Everett nella parte dell'amico facoltoso di Mortimer Granville alias Hugh Dancy -. Maggie recita come la figlia sregolata – in realtà caritatevole e compassionevole – del Dottor Dalrymple (che già nella pronuncia sembra un rompicapo) ossia il bravissimo attore britannico Jonathan Pryce. In un succedersi di situazioni commoventi e ilari al limite del parossismo (che qui sta per “orgasmo”, femminile naturalmente), in un'Inghilterra vittoriana e puritana, veniamo a scoprire una sala d'attesa densa solo di ladies in attesa del “trattamento” per l'isteria (cancellata dai manuali di medicina ufficialmente nel 1952 come malattia “inesistente”), che presto diventerà “elettrico” coll'invenzione del vibratore. Attori bravissimi, scorre piacevolissimo questo film per tutti che tratta un tema scabroso senza l'ombra di una volgarità, con estrema raffinatezza e, oserei dire, moralità!

The Deep Blue Sea. Halo Effect

Film tipicamente inglese per Focus UK e dalla caratteristiche estetiche molto sviluppate: aloni, halo effects per personaggi quindi e cose, soprattutto luci, lo rendono un film forse adatto a pochi: chi sopporta l'inenarrabile lentezza di situazioni in crescendo sottile e di una accuratezza magistrale nelle riprese, che l'una dietro l'altra costruiscono tasselli che piano piano formano il quadro di un menage à trois contornato da perbenismi anni '50. Tutto però nel film, il rapporto tra Esther, l'eccezionalmente leggiadra nella tragedia filtrata dalla luce “cotonata” del regista (capirete quando vedrete il film), Rachel Weisz e Tom Hiddleston nella parte dell'amato Freddie, oppure la silenziosa sofferenza del giudice Sir William Collyer, dipinto col pastello da Simon Russell Beale, ci stringe il cuore in un empito che sfocia nelle note dedicate a Dublino a Molly Malone oppure al Deep Blue Sea del titolo, evocatore della profondità profusa in ogni frame, anche nell'ultimo metaforico scatto.

Nuit Blanche. La carica esplosiva di Sisley

Dopo aver visto questo film non penserete mai che Tomer Sisley, il protagonista affascinante e vigorosissimo di questo action movie all'ultimo respiro, sia un comico e per di più ebreo nato a Berlino da genitori lituani e yemeniti che ora vivono ad Israele. Da vedere assolutamente perchè non lascia un attimo di sospensione: nulla da invidiare ai rinomati americani anni '70. Tutto si svolge all'interno di una discoteca tra sbirri corrotti, e qualche dubbio malcelato lo abbiamo all'inizio anche su di lui, trafficanti di droga ed il figlio di Tomer rapito in cambio di una partita di coca. La regia è superlativa e non perde un colpo: sia nelle sparatorie sia nei corpo a corpo dei quali è costellata l'intera pellicola: Frédéric Jardin alla regia ha un talento ed una classe esplosive, ed al livello dei “tutors” con cui ha lavorato, da Godard a Sautet.