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Festival di Bregenz. Il giovane Barbiere al Kornmarkt
Al Festival di Bregenz c'è stata, al Theater am Kornmarkt, sulla piazza centrale della cittadina, una versione particolare dell'opera buffa in due atti Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, una tra le più celebri delle sue e che è stata presentata al pubblico per la prima volta il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina. Il 14 agosto abbiamo quindi assistito a questo giovane quanto arioso Barbiere diretto alla regia da Brigitte Fassbaender, notoria voce di primadonna, ex Sovrintentente al Landestheater di Innsbruck, e sul podio il giovane ma dotato M° Daniele Squeo, alla guida della Vorarlberg Symphony Orchestra.
Il libretto del letterato Cesare Sterbini nasce dalla più eversiva commedia omonima di Beaumarchais del 1775. Nella versione di Brigitte Fassbaender alla regia, i messaggi vengono postati nella buca gialla delle lettere dai protagonisti e così vengono a conoscersi. L'italiano originario di Monopoli Daniele Squeo, sta facendo carriera tra Austria e Germania ed ha ben diretto i protagonisti che, tutti giovani, si sono ben disimpegnati - a parte qualche ovvia problematica di pronuncia (sic!) -.
Gioachino Rossini ha scritto Il Barbiere di Siviglia, melodramma buffo in due atti in circa venti giorni: una velocità incredibile per 600 pagine di partitura che videro la luce il 6 febbraio 1816 ed il 20 già andavano in scena al Teatro Argentina di Roma. Alla prima all’Argentina l’opera fece fiasco ma, dalla seconda rappresentazione questa si affermò come il prototipo essenziale dell’opera buffa.
La trama de Il barbiere di Siviglia è presto detta: racconta degli intrighi di Figaro per far sposare Rosina all’innamoratissimo Conte D’Almaviva che si nasconde dietro il nome di Lindoro per esser amato dalla sua morosa non per i denari ma per il cuore; intorno agli stratagemmi di Figaro per far si che Rosina incontri Lindoro, e non sposi il suo anziano tutore Don Bartolo si insinuano tutti i virtuosismi canori e lo sfrenato ritmo musicale che intesse e motiva l’intera trama dell’opera, ergo, una meraviglia.
In questa rappresentazione dove le scene sono costituite da una gigantesca scrivania dalla quale escono tutti, in un modo o nell'altro, Rosina ha la bella voce della mezzosoprano bulgara Svetlina Stoyanova, tra i solisti prossimamente della Wiener Staatsoper; il Conte d'Almaviva/Lindoro, è il biondissimo tenore olandese, anche lui giovanissimo, Linard Vrielink, simpatico e adeguato; Figaro è interpretato dal baritono africano Martin Mkhize, divertente e licenzioso oltreché con aperture bisex. Don Bartolo è il baritono georgiano e possente Misha Kiria, con una carriera già lanciata tra Deutsche Oper (interpreterà Sancho Panza nel maggio 2019 in Don Quichotte, e nel 2019 ha interpretato Falstaff al Festival Verdi). Interessante il vampirico Don Basilio di Stanislav Vorobyov, basso russo veramente notevole, che prossimamente interpreterà Notar nel Rosenkavalier all'Opera di Zurigo.
La musica è stata diretta con verve da Daniele Squeo a capo della Vorarlberg Symphony Orchestra, ben assortita nel calibrarsi sulle voci e con un grande e divertito successo di pubblico.