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Ghost Town. Passeggiata nel parco con defunti
Il regista David Koepp (Secret Window con Johnny Depp del 2004) si dà ad una commedia agrodolce con impianto soprannaturale, Ghost Town. Con Ricky Gervais, Greg Kinnear e Téa Leoni, narra la storia di un dentista solipsista che, dopo un’esperienza di pre-morte, sarà inseguito da una torma di defunti per tutta la città.
Tutto comincia dopo una sera in cui Bertram Pincus (Ricky Gervais), accorgendosi che la sua vita non ha sapore, tenta il suicidio con una serie di bottiglie di lassativi amarissimi che, invece, lo conducono all’ospedale. Qui muore per sette minuti e, da quel momento, comincia a vedere defunti che per lui hanno l’aspetto di un qualsiasi essere umano in borghese, non solo, ne è inseguito per tutta la città.
In principio non è chiaro il motivo di questa spedizione ma, a poco a poco, Pincus si rende conto, con l’aiuto di uno dei defunti più recenti e prestanti, ovvero Frank Herlihy (Greg Kinnear), di avere un dono. E’ l’unico a poter distinguere sia vivi sia morti e soprattutto a poter conversare sia con gli uni sia con gli altri. L’escalation è a breve termine e, dopo aver fatto la conoscenza, per fare un favore al marito defunto Franck, la vedova Gwen (Téa Leoni), le cose si complicano.
Ci ricorda molto altre storie simili dei tempi d’oro di Hollywood, quando si era abbastanza ingenui da credere a fantasmi in borghese, e senza bisogno di magniloquenti effetti speciali. Un film in sordina discreto e perbene, quasi a voler dire che spesso una passeggiata nel parco mantiene molto più di quanto promette, con effetti esilaranti e tavolta grotteschi.