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Halloween Ends. La maschera ed il doppio
Il tredicesimo, come nella migliore delle tradizioni horror come Venerdì 13, dovrebbe aggiudicarsi il capitolo finale: non è del tutto sicuro ma ci speriamo in questo Halloween Ends, in modo che si apra la strada e lo spazio per un nuovo spaventoso serial killer disturbato almeno quanto Michael Myers (sic!)! Halloween Ends, succede ad Halloween Kills, ed è ancora diretto da David Gordon Green. Con Jamie Lee Curtis nel suo ruolo antico di Laurie Strode e Nick Castle come Michael senza maschera, qualche convinzione che sia d'effetto la fornisce di sicuro.
Dopo quattro anni, la cittadina "tranquilla" (si fa per dire) di Haddonfield sembra aver conquistato la pace, nonostante Michael Myers non sia stato assicurato alla giustizia ma solo scomparso, non si sa dove, forse solo dietro ad un'altra maschera. Mentre Laurie scrive un'autobiografia, un bambino viene ucciso in circostanze misteriose: sembra un incidente di cui all'inizio viene accusato il babysitter distratto, Cory, interpretato dalll'attore Rohan Campbell, poi subito rilasciato. Nella cittadina si manifestano i primi segni di disturbo verso la decisione di liberare il ragazzo, non solo da parte dei genitori ma anche dalle solite bande di teppisti adolescenti che impeversano nell'America piu' profonda. La colonna sonora di John Carpenter, il primo ed indiscusso creatore di Halloween col primo capitolo del 1978 è presente col tema centrale e l'intera colonna sonora composta insieme al figlio Cody Carpenter ed al figlioccio e compositore di tante altre sue (e non solo) colonne sonore, Daniel Davies.
Il topos della maschera è antico e quella di Michael Myers ha una strana storia: Carpenter è andato a comprarla personalmente in un negozio ed è quella del Capitano Kirk di Star Trek modificata con della tinta bianca e gli occhi allargati. La maschera nasconde e rivela allo stesso tempo in questo caso, essendo orrorifica e aggressiva: un impianto cadaverico simile alla biacca e due buchi neri al posto degli occhi. Il facsimile del mostro è rappresentato da essa e prima di tutto cela l'identità, ciò che rende individui, umani. Nascondendo l'identità Myers può uccidere, far finta di essere qualcun altro, come nel primo capitolo di Halloween diretto da Carpenter. La maschera ha a che fare con un doppio di sé, ed un altro da sé, che può essere rappresentato in vari modi: uno di questi lo vedremo agito in questo film ma non farò spoiler. Il doppio si nasconde, è velato, proprio come chi indossa una maschera, in modo che gli altri non lo riconoscano e che lui invece possa colpire indisturbato. Michael Myers difatti da quando indosserà quella maschera che lo ha caratterizzato in tutti gli episodi filmici, non se la toglie mai: in realtà è la maschera che uccide per lui, come il doppio di Dorian Gray si nasconde nel quadro, come il Dottor Jekyll stupra e assassina le donne attraverso Mister Hyde. E' sotto la maschera il vero omicida ed allo stesso tempo si presenta con essa, in un certo qual modo si "dichiara" come tale. Naturalmente, la maschera di Myers è visibilmente spaventosa e questo acuisce l'effetto delle sue staffilettate col coltello da cucina però, la vittima se la trova davanti inaspettata poichè, come qualsiasi "doppio" colpisce di nascosto, si cela dietro la propria vittima per assaltarla all'improvviso. In fondo ne ha paura anche lui, per questo deve colpire "indisturbato", poichè sa di procurare alla vittima quello stesso dolore che lo ha colpito come trauma infantile e va perpetrando ossessivamente all'infinito. Per questo Laurie sa che dovrà difendere Allyson, sua nipote, poichè Myers, lui e la sua maschera, lui ed il suo doppio, si celano ovunque ad Haddonfield.
Ricco di effetti speciali ed emozioni forti, questo capitolo finale è dedicato ad Anthony Woodle, un superfan di Jamie Lee Curtis e della saga di Halloween, scomparso l'anno scorso.