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Harmonia Mundi. La Freiburger Barockorkester nel suo brillante colore mozartiano
Un altro interessante CD mozartiano della Freiburger Barockorchester per Harmonia Mundi distribuito da Ducale: due concerti per pianoforte (K453 e K482) ed il Rondeau K386 con Kristian Bezuidenhout al fortepiano e Petra Mullejans, konzertmeister. Abbiamo già incontrato in queste pagine altre registrazioni della Freiburger Barockorchester, una barocca con le Ouvertures bachiane ed un'altra mozartiana con le sinfonie “Praga” e “Jupiter”, entrambe di altissimo livello ed estremo interesse. Anche in quest'occasione l'ensemble propone una lettura affascinante e gradevolissima.
Avevamo già sottolineato, ascoltando l'altra registrazione mozartiana, come il suono dei Freiburger, grazie all'esperienza nella prassi esecutiva barocca, fosse probabilmente quello più vicino a quello utilizzato da Mozart e che nella sua pulizia rendesse ed esaltasse in maniera splendida le caratteristiche della scrittura mozartiana. In questo caso, poi, la presenza di un fortepiano, connota ancor di più l'esecuzione ricreando completamente l'impasto timbrico originale.
Un'altra particolarità di questa registrazione che si scopre leggendo l'esauriente libretto è la disposizione scelta degli esecutori. Contrariamente alla disposizione orchestrale che siamo abituati a vedere, in special modo per i concerti per pianoforte ed orchestra, in questo caso si è tenuto conto che Mozart, così come normalmente accadeva nel XVIII secolo, era konzertmeister ed anche esecutore, quindi in posizione centrale. Non solo, come ultimo retaggio del vicino barocco, in questi concerti, come in molti altri del periodo giovanile, è presente ancora il basso numerato che il solista-direttore eseguiva in occasione del tutti orchestrale e che oggi viene ormai sistematicamente escluso dall'esecuzione, mentre in questo caso viene realizzato. Il pianoforte quindi non solo è solamente solista, ma anche parte del tutti. Ultima ma non ultima caratteristica della disposizione, la collocazione dei fiati davanti al pianoforte, circondato quindi solo dagli archi, che consente di evidenziare momenti della composizione nei quali il timbro dei fiati, la “colonne d'harmonie” così amata da Mozart, emerge non certo in maniera secondaria o per creare un colore timbrico.
Questa premessa, doverosa, rischia di essere più lunga della sezione dedicata all'esecuzione vera e propria. Rimediamo subito scrivendo che è un CD bellissimo ed splendidamente eseguito. Kristian Bezuidenhout al fortepiano, in questo caso un ottimo strumento con un bellissimo suono, copia di un esemplare viennese del 1805, esegue i due concerti (scritti da Mozart in occasione del suo arrivo a Vienna nel 1781 e quindi ricchi di elementi con i quali l'autore voleva dimostrare al pubblico viennese molte delle sue caratteristiche ed idee sia musicali che tecniche) con la leggiadria e l'entusiasmo che sono tipici delle opere di questo periodo. Concerti nei quali però ogni tanto emergono delle intuizioni e dei momenti della scrittura che spiazzano l'ascoltatore, come solo Mozart riesce a fare, come nel minuto 3,35 e 7,55 del primo movimento del K453 dove, dopo l'esposizione del secondo tema, appare improvvisamente e scompare in un attimo una progressione preromantica che anticipa qualcosa che ancora non si era sentito. Non dimentichiamo poi che questo concerto fu eseguito per la prima volta in un'accademia insieme al quintetto per pianoforte e fiati K452, altrettanto affascinante ed innovativo, considerato da Mozart la più bella cosa da lui scritta sino a quel momento.
Molto interessante anche la presenza del Rondeau K386, composizione sfortunata e travagliata per le vicissitudini vissute dal manoscritto, ancora oggi incompleto e disperso in alcune delle sue sezioni, testimone concreto di quella parte della produzione mozartiana ancora, se e quando possibile, da riscoprire o ridefinire nella sua originalità.
La Freiburger Orchester, sotto la guida in questo caso di Petra Mullejans, è praticamente perfetta nell'accompagnare, assecondare e sottolineare le caratteristiche dell'esecuzione del solista. Curatissima la scelta delle dinamiche, nei tempi estremi come nei poetici andanti, e la presenza, come già detto così importante, della sezione dei fiati, inappuntabili.
Mozart è così: ti esalta ad ogni esecuzione e non è possibile non voler condividere e centellinare insieme a chi ascolta la sua genialità ed unicità. Questo CD è un'ulteriore conferma.