L'angioletto. Un moderno Bildungsroman dai colori puri

Articolo di: 
Eleonora Sforzi
L'angioletto, Simenon

Scritto a Épalinges, in Svizzera, nell'ottobre del 1964, pubblicato l'anno successivo ed edito recentemente da Adelphi Editore, il romanzo L'angioletto, scritto da Georges Simenon, si caratterizza per una vicenda fresca e dai toni sereni: l'esperienza di vita di un bambino di nome Louis Cuchas, che vive con la madre e altri cinque fratelli di età diversa in un bilocale in rue de Mouffetard, a Parigi.

Nonostante le umili condizioni di vita, Louis dimostra fin da piccolo una grande ricchezza spirituale, caratterizzata dall'innocenza e dalla capacità di sorprendersi di fronte alle piccole cose che lo circondano: gesti, movimenti, immagini e impressioni di tipo diverso.
La vicenda procede secondo una linea cronologica, organizzata come se fosse elaborata direttamente dalla memoria di Louis, quindi molto personale e, proprio per questo, soggettiva, infatti molti eventi, seppur secondari, appaiono più vividi mentre altri  risultano solo accennati.

Frammenti di ricordi e relative sensazioni si susseguono come un flusso continuo di pensieri: la madre che passa le notti con uomini diversi, il calore emanato dalla stufa a carbone, i vicini e le persone dei negozi sul lato opposto della strada, quella brutta influenza che lo ha costretto a letto per più giorni, la morte della sorella più piccola.
Altri momenti furono per Louis molto significativi, come i primi mesi di scuola, durante i quali rese manifesto il proprio temperamento taciturno, introverso e mite a tal punto da subire silenziosamente le prepotenze verbali e fisiche dei compagni più grandi e più aggressivi. Fu in seguito ad alcuni episodi di bullismo e alla scelta di accompagnare quasi tutte le mattine la madre al mercato delle Halles, dove lavorava, che i conoscenti iniziarono a chiamarlo con il soprannome che lo identificherà per tutta la vita: "l'angioletto".

La più grande scoperta, però, fu la passione, maturata negli anni, per la pittura, con cui Louis riuscì a dare forma e sostanza alle impressioni visive che aveva l'abitudine di archiviare e conservare nella propria memoria e, allo stesso tempo, attività che era una sublime modalità di espressione, dal carattere estremamente intimo e soggettivo, a maggior ragione perchè coltivata da autodidatta.
La prima volta che entrò nella cartolibreria, con all'interno prodotti di ogni tipo per dipingere, fu uno dei momenti più importanti della sua vita e accadde quando ormai quasi tutti i suoi fratelli si erano allontanati dal tetto materno. Aveva chiesto all'uomo dei «colori puri», tinte che restassero brillanti molto a lungo, con cui avrebbe voluto dipingere «macchie, linee, colori affiancati l'uno all'altro, come li vedeva per strada e come li conservava nella memoria».
Da quel momento non abbandonò più la pittura, simbolo di un gusto artistico e di una vicinanza con l'arte in genere, che si era manifestato fin dall'infanzia attraverso piccoli gesti, come osservare per ore, alla finestra, i comportamenti delle persone in strada e  svegliarsi presto tutte le mattine per accompagnare la madre al mercato, «per rinnovare la meraviglia, per completare la sua collezione di immagini esaltanti», assaporandone le forme, le luci e i colori.

Quella di Simenon – conosciuto soprattutto per i racconti e i romanzi, dai toni più oggettivi, dedicati al celebre commissario Maigret – ne L'angioletto è una prosa che colpisce per la freschezza, l'immediatezza descrittiva e la carica emotiva, in grado di esprimere con semplicità gli avvenimenti dal punto di vista del bambino protagonista, legati alle concrete difficoltà di vita nei sobborghi urbani, ma contraddistinti anche da bellissimi passaggi riflessivi.
Louis, anche in età adulta, riesce a guardare ciò che lo circonda con sereno disincanto, senza giudicare, ma tenendo strette alcune impressioni visive e sensazioni ad esse collegate, diventando il personaggio principale di un moderno Bildungsroman in cui la crescita non è solo di tipo anagrafico dall'infanzia all'età adulta, ma anche mentale e, in particolare, artistica.

L'incontro del protagonista con l'arte avviene attraverso l'osservazione del mondo esterno, che Simenon ci spinge a considerare con sguardo puro e attento, con gli occhi della mente e del cuore, pronti a sorprendersi e a ritrovare la bellezza nelle piccole cose.

Pubblicato in: 
GN3 Anno VI 19 novembre 2013
Scheda
Autore: 
Georges Simenon
Titolo completo: 

L'angioletto, Milano, Adelphi Edizioni, 2013, 3° ed., p. 197, € 10,00

Anno: 2013