Letterature a Massenzio. La dolce confusione degli anni Sessanta

Articolo di: 
Giuseppe Talarico
Letterature La dolce vita

Il 20 maggio 2010 a Roma si è aperta, dentro la suggestiva e straordinaria cornice della Basilica di Massenzio, la nona edizione del Letterature Festival Internazionale di Roma. Dopo il saluto dell’Assessore alla Cultura del comune di Roma Umberto Croppi, Maria Ida Gaeta, direttrice artistica del festival, ha spiegato e indicato le novità principali di questa edizione della manifestazione.

Ogni serata, a differenza del passato, sarà dedicata ad un singolo tema, sui cui leggeranno testi inediti alcuni tra i principali filosofi e scrittori del nostro tempo. La prima serata è stata basata sulla riflessione affidata a Raffaele La Capria e Filippo Timi, intorno agli anni sessanta e alla Dolce Vita, raccontata con genialità inarrivabile da Federico Fellini. Nella prima parte sono stati proiettati dei video sul Mondo, il giornale in cui, durante quegli anni fondamentali per il nostro paese, si era raccolto un gruppo di intellettuali che si riconosceva nel liberalismo di sinistra, tra cui Mario Pannunzio, Ernesto Rossi, Eugenio Scalfari, Ennio Flaiano.

L’attrice Lucrezia Lante Della Rovere ha letto con bravura ed intensità, assumendo la giusta intonazione e alternando diversi toni, ora ironici e in altri momenti solenni, ampi brani del celebre libro di Flaiano, intitolato Un Marziano a Roma, un apologo divertente ed intelligente su quel periodo storico. In un altro video, proiettato sul grande schermo collocato sul fondo del palcoscenico, è apparso Gillo Dorfles, studioso di estetica e grande intellettuale, il quale ha commentato i celeberrimi aforismi scritti da Flaiano sugli italiani e il carattere nazionale.

Nel suo lungo saggio letterario, Raffaele La Capria, con accenti e toni elegiaci, ha descritto l’epoca di cui fu protagonista e testimone, gli anni sessanta, da lui definiti il periodo della confusione, e da Fellini trasformati e trasfigurati poeticamente nella Dolce Vita. Nel suo testo letterario, che possiede la forma di una confessione intellettuale e autobiografica, La Capria ha raccontato come, appena giunto a Roma dopo avere lasciato Napoli, riuscì a trovare lavoro alla Rai, luogo in cui conobbe i maggiori scrittori, che collaboravano allora con la televisione italiana.

I testi degli scrittori venivano sottoposti alla sua lettura, prima di essere trasmessi e diffusi. In quel periodo La Capria conobbe Gadda, Manganelli, Moravia, Carlo Levi, Pasolini, Elsa Morante ed i giovani Malerba e Arbasino. Insieme a Patroni Griffi e ad Antonio Ghirelli, altri due noti intellettuali napoletani, La Capria visse intensamente quella stagione culturale, durante la quale la società letteraria italiana subì l’influenza della nuove correnti di pensiero nate in Francia, come lo strutturalismo di Foucault e la critica stilistica.

In quegli anni, gli artisti e gli intellettuali occupavano, durante la notte, i celebri locali di via Veneto, per discutere di letteratura, di cinema, di politica, di cultura. Intorno a Via Veneto ad ai luoghi frequentati dagli intellettuali, si potevano incontrare gli attori e le dive del cinema, oltre che ai più importanti protagonisti della vita politica italiana. Roma di notte si trasformava in  una città brulicante di umanità e piena di uomini di cultura che nella confusione riuscivano, per un miracolo irripetibile, a coltivare la conversazione colta e raffinata, la meditazione e la riflessione politica, le dispute sul teatro prediletto da Strehler e su quello, che aveva ben altra ispirazione letteraria, di Patroni Griffi. Proprio un libro di Arbasino, ha ricordato La Capria, in quegli anni scatenò e provocò una lunga discussione sul teatro italiano. In quegli anni Goffredo Parise stava scrivendo un libro destinato a diventare un capolavoro, I Sillabari.

Ogni volta che riusciva a scrivere un racconto, dandogli la forma letteraria da lui considerata perfetta e compiuta, Parise usciva in preda all’euforia per le strade di Roma in compagnia degli altri letterati. In quel tempo, dominato dalla confusione secondo La Capria, esisteva una comunicazione intensa ed un dialogo costante fra tutti gli intellettuali e gli artisti, a differenza di quanto accade oggi. I saggi di Giacomo De Benedetti su Pascoli, Pirandello e Proust erano letti con passione. Proprio la confusione prestabilita e precostituita diede forma allo stile letterario dei libri che vennero scritti in quel tempo da Gadda, da Manganelli, da Arbasino, da Malerba, dallo stesso La Capria. Negli anni sessanta nacque il Premio Strega, vinto da Flaiano con il romanzo contro il colonialismo intitolato Tempo di Uccidere.

Con la fine degli anni sessanta, la confusione, che era stata feconda sul piano artistico, si esaurì e concluse, e ad essa subentrò l’alienazione, da cui trasse origine l’ideologia e i terribili anni di piombo. Filippo Timi, sulle noti struggenti curate dal maestro Rocco De Rosa, ha letto un racconto surreale e grottesco sulla fine della dolcezza e la perdita della innocenza, fenomeni provocati dalla nascita della società dello spettacolo, a cui si deve l’epoca del disincanto in cui siamo ancora immersi. Una serata indimenticabile.

Pubblicato in: 
GN15 Anno II 3 giugno 2010
Scheda
Titolo completo: 

LA DOLCE VITA
Inutilità riconquistate e frammenti necessari. Formidabili questi anni... parole e immagini intorno a Ennio Flaiano
Serata d'apertura del 20 maggio 2010

Filippo Timi
Autore: Filippo Timi
Legge: E' amara a volte la dolcezza - Inedito

Lucrezia Lante della Rovere
Attore: Lucrezia Lante della Rovere
Legge: Un marziano a Roma - Edito

Raffaele La Capria
Autore: Raffaele La Capria
Legge: Gli anni della dolce vita - Inedito

Musiche di Rocco De Rosa

La serata inaugurale del Festival rende omaggio allo scrittore, giornalista e sceneggiatore Ennio Flaiano
Autori contemporanei leggeranno testi inediti sulla Dolce Vita oggi in Italia.
Durante la serata sarà proiettata un'intervista video a Gillo Dorfles ispirata agli aforismi e alle riflessioni di Flaiano sulla società italiana.


Letterature Festival Internazionale di Roma