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Lione Festival Verdi. Macbeth Wolf of Wall street
L'Opéra National de Lyon ha presentato un Festival dedicato a Verdi dal 6 marzo al 6 aprile 2018 con opere incentrate sul tema del Potere, proponendo in forma di concerto Attila, in forma scenica Don Carlos e Macbeth, argomento di questa recensione. È stato un meritorio e grande sforzo organizzativo, che si inserisce nella intrigante programmazione delle Stagioni del teatro, creata da Serge Dorny, Directeur général de l'Opéra National de Lyon, il direttore musicale protagonista dell'intero ciclo è stato Daniele Rustioni.
Macbeth, basato sulla tragedia, di Shakespeare, è il decimo melodramma composto da Giuseppe Verdi, ed è un dramma in musica che rappresenta un punto di svolta nell'arco creativo del compositore. Il testo scespiriano fu scritto e rappresentato dopo la morte di Elisabetta I (1603) sotto il regno di Giacomo I Stuart ed è legato a Re Lear e a Otello, non solo cronologicamente, ma anche per l'argomento, perché è incentrato sul potere e i suoi effetti sull'animo umano. Il potere reale e quello basato sulla seduzione della parola, come, il noto anglista Agostino Lombardo ha mirabilmente argomentato nelle introduzioni alle sue traduzioni delle tragedie.
Verdi nutrì una immensa venerazione per il Bardo, non è un caso che il compositore, che nel corso della sua lunga vita fu sempre affascinato dal tema del potere, già in questa fase giovanile degli "anni di galera" avesse pensato al Lear anche se non giunse mai a concretizzare il progetto, vi riuscì invece con il Macbeth. Costrinse, perciò il librettista, Francesco Maria Piave, ad attenersi scrupolosamente alla sinossi preparata da lui stesso, probabilmente con la collaborazione di Andrea Maffei, futuro autore di una nuova traduzione del testo scespiriano, alcune versi, infatti, ne sono la traduzione letterale. Non ne fu soddisfatto e pregò Maffei di aiutarlo, per questo il nome di Piave non comparve sul libretto della prima a Firenze il 14 marzo 1847 al Teatro La Pergola, che riscosse un trionfale successo.
Proprio perché credeva nel valore di questa sua opera, la propose e ne curò la revisione, che andò in scena nel 1865 a Parigi, in cui utilizzò in gran parte il materiale musicale precedente, che è poi l'edizione usualmente proposta. Quello che affascinò Verdi fu l’analisi spietata del desiderio del potere che riesce a corrompere gli uomini anche nobili e valorosi, l’esplorazione del lato oscuro, dell'inconscio dell'animo. La drammaturgia è incalzante e sintetica nella tragedia più breve che ci è giunta da Shakespeare ed è stupefacente l’efficacia nel delineare i personaggi principali, che, come scrisse il musicista a Léon Escudier, sono tre: Macbeth, Lady Macbeth e le streghe.
A Lione per Macbeth è stato ripreso un allestimento del 2012 di Ivo van Howe, che scelse come attuale e inquietante centro di potere quello finanziario e quindi ha posto l'azione in una sede di quei colossi dell'Alta Finanza di Wall street, dove l'1% della popolazione mondiale decide le sorti del restante 99%. Gli insorti sono invece stati identificati nel movimento Occupy Wall street, nato il 17 settembre 2011 per denunciare gli abusi del capitalismo finanziario. Se Macbeth è divenuto uno spregiudicato finanziere coadiuvato da una moglie non meno priva di scrupoli, le streghe non sono meno inquietanti, divengono le consulenti della comunicazione, le ghostwriter di questa sanguinosa e feroce lotta per il potere.
La regia ha una sua logica coerenza, convince e coinvolge il pubblico, pensiamo che sia stata una delle scelte vincenti di Serge Dorny che è riuscito ad aumentare massicciamente il numero degli spettatori. Ovviamente le scene fantastiche delle streghe, che affascinavano il pubblico ottocentesco, non ci sono e neanche la lettura psicoanalitica delle streghe come proiezioni dell’inconscio di Macbeth. La musica delle danze è di notevole livello, infatti Verdi vi aveva riservato grande attenzione per l’effetto scenico che si riproponeva di ottenere. Ricordiamo che generalmente negli allestimenti più tradizionali i balletti vengono colpevolmente eliminati, ma in questo caso l'assenza ha una sua logica perché in questo contesto drammaturgico le danze non avevano più un senso.
I filmati che descrivono le uccisioni di re Duncan e di Banco, ispirati al cinema d'azione sono ben riusciti, così le immagini della rivolta di Occupy Wall street. È Macbeth a strangolare la Lady scomoda testimone o perché il suicidio è conseguenza dalle sue azioni? Egli è presente in scena anche alla “lettura della lettera” e alla “scena del sonnambulismo”. Elchin Azizov nella parte del titolo ha ben reso Macbeth, la voce baritonale è calda e potente e possiede una tecnica solida e duttile nel rendere le diverse e complesse sfumature del personaggio. Susanna Branchini ha una voce vellutata e scura, nel registro grave, e acquista luminosità e squillo in quello acuto, è stata una Lady convincente scenicamente e vocalmente, ha già rivestito il ruolo più volte e manifestato sicurezza nell'affrontarlo, complessivamente la sua prova è stata convincente.Roberto Scandiuzzi con la sua esperienza scenica e la voce di basso bronzea e densa di sfumature ha scolpito magistralmente il ruolo di Banco. Il venticinquenne tenore Bror Magnus Tødenes chiamato a sostituire l'indisposto Arseny Yakovlev, ha dato una buona prova di sé, possiede una voce limpida, sicura ed espressiva che mette in risalto il carattere eroico del personaggio.
Daniele Rustioni giovane e già affermato ed esperto direttore ha una grande amore per drammaturgia musicale di Verdi, la trascinante e sensibile interpretazione di questo Macbeth lo dimostra, la sua attenzione al testo musicale, il lavoro svolto con l'orchestra e la sua notevole attitudine per una direzione d'orchestra teatrale, hanno coinvolto ed entusiasmato il pubblico che, in teatro “tutto esaurito” in ogni ordine di posto, ha tributato al lui e a tutto il cast una trionfale ovazione.