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Montepulciano. Grande festa per la chiusura del 37° Cantiere Internazionale d’Arte
Il 29 luglio 2012 si è concluso il 37° Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano con un concerto, in cui Roland Böer ha diretto l'Orchestra del Royal Northern College of Music di Manchester e a cui si sono unite le bande di: Asciano, Castiglione d'Orcia, Monteleone d'Orvieto, Montepulciano, San Quirico d'Orcia, Sarteano e Sinalunga.
È stato un concerto, nello spirito più vivo che mai, del Cantiere fondato da Henze, in cui hanno partecipato affiancati professionisti e dilettanti, in uno scambio reciproco di esperienze. L'evento si è svolto nella Piazza Grande di Montepulciano e si è aperto con Feste romane di Ottorino Respighi; dopo i brani di Glazunov e di Strawinskij, eseguiti nel precedente concerto, è stata scelta la composizione di un altro celebre allievo di Korsakov.
Anche Feste romane si contraddistingue per la raffinatezza dell'orchestrazione che, con pennellate sonore, utilizza tutta l'iridescente tavolozza dei colori degli strumenti per descrivere i diversi tableaux delle feste. Si apre con Circenses per evocare i fasti degli antichi combattimenti dei gladiatori al circo; il suono delle buccine apre gli scontri che entusiasmarono l'antico pubblico di Roma. Ai suoni mistici del Giubileo con l'organo e e l'evocazione del canto gregoriano subentrano i canti popolari e la serenata de L'Ottobrata e infine i chiassosi suoni festaioli de La Befana.
Il Capriccio italiano op.53 di Čajkovskij nacque dalle impressioni suscitate nel compositore dal viaggio in Italia; anche in questo caso il brano è pervaso dai temi tratti dalle canzoni popolari ascoltate dal musicista, che fu colpito particolarmente dal trascinante Carnevale romano. Anche questa composizione come la precedente richiede un grande virtuosismo dell'orchestra per interpretare al meglio questa musica così ricca di ritmi e colori. Nell'orchestra abbiamo notato di supporto, nell'esecuzione di questi due primi brani, Luciano Garosi, direttore dell'Istituto di Musica di Montepulciano, all'organo e Markus Bellheim, artista in residence al Cantiere, al pianoforte.
Nella seconda parte sono stati eseguiti due pezzi celebrativi, il primo La vittoria di Wellington op. 91, fu composta dopo la battaglia avvenuta a Lipsia nel 1813, che costrinse Napoleone, sconfitto, in esilio all'isola d'Elba. Beethoven inizialmente avrebbe voluto riprodurre i rumori della battaglia: spari, colpi di cannone, con uno strumento meccanico di nuova invenzione il Panharmonicon ma poi vi rinunciò; l'odierna tecnologia ha reso possibile l'idea originaria del musicista e così nell'esecuzione sono stati riprodotti i fragori dello scontro bellico.
L'Ouverture 1812 op.49 di Čajkovskij commemora la vittoria dei Russi su Napoleone nel 1812 e ripercorre idealmente tutte le vicende: l'invasione, le sconfitte subite dai Russi e poi la disastrosa ritirata francese con la vittoria finale della Russia. Anche in questo caso la tecnologia è intervenuta nella descrizione della battaglia e la vittoria è stata salutata dal suono delle campane del Duomo e celebrata dai fuochi di artificio.
Roland Böer ha diretto con passione bande e orchestra, a cui nella seconda parte, si è aggiunto tra i violoncelli Justus Grimm, l'altro artista in residence del Cantiere. Una festa per chiudere in allegria il 37° Cantiere Internazionale d’Arte con il pubblico accorso numeroso e che ha applaudito a lungo tutti gli esecutori. Un festeggiamento totalmente condivisibile in quanto, nonostante le grandi difficoltà economiche, il Cantiere si è svolto proponendo un programma ricco di eventi e molto interessante nei contenuti. Ci auguriamo che sia di buon auspicio per Vincent Monteil, il nuovo direttore artistico e per Roland Böer, direttore musicale, nell'ideazione del programma del prossimo anno che si annuncia così pieno di incognite.