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Naxos novità. La Fantasia tragica di Ferrara ed i Quartetti di Pizzetti
Due cd recensiti per le novità in uscita per Naxos: la prima incisione mondiale di Franco Ferrara intitolata Fantasia tragica con Francesco La Vecchia che dirige l'Orchestra Sinfonica di Roma ed i quartetti per archi di Ildebrando Pizzetti con il Lajtha Quartet Ensemble e Leila Rásonyi al violino.
Franco Ferrara
Una prima incisione mondiale di pagine da lungo assenti dai cartelloni musicali porta spesso con sé curiosità e qualche dubbio: ci si chiede quanto di valido ed interessante si possa ascoltare, una volta che il tempo abbia già espresso il proprio verdetto. Ma quando tale incisione è dedicata a Franco Ferrara, emerge solo curiosità e speranza. Curiosità di ascoltare composizioni di colui che era considerato, con rimpianto, il più importante direttore d’orchestra italiano dopo l’epoca di De Sabata e Toscanini, speranza di cogliere nel suono, nelle note, frammenti dell’ispirazione interpretativa che il grande maestro sapeva infondere nelle proprie esecuzioni.
Al pari di altri direttori del Novecento (Furtwaengler, Walter, De Sabata, tra i maggiori) anche Franco Ferrara nasce compositore. Sin da giovane esprime la propria originale riflessione musicale attraverso le note scritte e solo in seguito tramite il podio. Si afferma, come direttore, per memoria prodigiosa, chiarezza di lettura, assolute cognizioni tecniche, orecchio capace di investigare tra gli strumenti, alla ricerca della perfezione di intonazione e quella semplicità nel ricreare la pagina scritta e scoprirne le pieghe nascoste, dono solo di rari maestri dell’interpretazione. Rare le sue incisioni sinfoniche ed operistiche mentre, dopo il ritiro per motivi di salute, più frequenti le apparizioni come direttore di colonne sonore per film.
Di godibile ascolto, i quattro brani proposti nel cd Naxos presentano un compositore incline a sperimentare gli impasti timbrici, con predilezione per l’avventurarsi in quel mondo più variegato, nebuloso, fantasioso, talvolta scherzoso, tipico di De Falla o di certo Ravel. Di linguaggio tonale, ma nel senso più ampio del termine, costruisce ampie strutture basate su un raffinato tessuto armonico che porta ad un culmine emozionale coinvolgente e quasi liberatorio. Indagatore degli spazi più in ombra, oscuri, ma abile nel proporre momenti estatici e giocosi, Franco Ferrara sa districare la complessità del mondo come guardando dall’alto di un monte lo svolgersi e affaticarsi del quotidiano.
L’Orchestra Sinfonica di Roma, diretta da Francesco La Vecchia ben si adatta al difficile compito di ricreare una musica per molti decenni rimasta inesplorata. E la notizia che il catalogo di Franco Ferrara sia ampio e sfaccettato, fa ben sperare in future, nuove ed accattivanti proposte.
Ildebrando Pizzetti
Nuova uscita per la Naxos inerente l’ampia e poco frequentata produzione cameristica e sinfonica di Ildebrando Pizzetti. I due quartetti (in la e in re maggiore), eseguiti dall’ottimo complesso ungherese, risultano di raro ascolto nelle sale da concerto ed offrono un’ora di musica piacevole ed al contempo emozionante. Ci si immerge con il Primo, in La maggiore, databile al 1906, in un clima primo novecentesco, venato di malinconia autunnale dove accanto al melodiare rievocativo di antiche scale greche si innervano frasi proprie della tradizione popolare a formare un tutt’uno di solida struttura, ma al contempo di sfaccettata polivalenza. Costruito, come il Secondo, nei classici quattro movimenti, alterna frasi profonde e come scavate nella memoria ad altre di vivace e gaia spensieratezza.
Il Secondo, in re maggiore, è di maggior concentrazione. Appartiene ad un periodo più tardo (1932-33) e riassume i traguardi raggiunti dal compositore parmense. Una solenne attenzione alla costruzione armonica, una forse fin troppo seriosa trattazione delle parti che in qualche modo soffocano quella invenzione melodica così affascinante nel primo, ma al contempo rendono chiarezza sul nuovo periodo storico in cui ci si trovava ad operare. Più raffinato ed intellettuale, pertanto, ma di eccellente fattura.
Il Quartetto Lajtha sa immergersi con la giusta dose di spontaneità e sicurezza tecnica nel complesso gorgo pizzettiano, offrendo così una esecuzione ben calibrata ed attenta dei valori musicali e delle suggestione extra-musicali presenti.
Da ascoltare e riascoltare, sperando in nuove uscite che rendano ancor più merito circa il vasto catalogo di Ildebrando Pizzetti.