Netflix. Madame Claude, scandali e politica

Articolo di: 
Elena Romanello
Madame Claude

Netflix presenta in esclusiva anche il film francese di Sylvie Verheyde Madame Claude, sulla vita della più celebre maitresse francese dagli anni Cinquanta agli anni Settanta.Madame Claude, morta nel 2015 ultra novantenne e ormai dimenticata, rivive in un film che si confronta con una materia indubbiamente interessante, intrigante e attuale, visto che di escort si parla ancora oggi, e in particolare del loro legame con la politica.

La pellicola, un film di donne con protagoniste donne e con comunque tra le righe un messaggio femminista partendo dalla comunque sempre eterna questione sessuale, si concentra in particolare sul periodo che va da fine anni Sessanta all'inizio degli anni Settanta, non tacendo le relazioni pericolose che legavano Madame Claude alla malavita e gli inconvenienti spesso tragici che sono capitati alle sue ragazze, tra botte, omicidi e sparizioni misteriose.

In particolare, la regista decide di approfondire il rapporto tra la maitresse e una sua giovane adepta, Sidonie, di ottima famiglia, vittima da bambina delle violenze del padre e pronta a diventare la sua protetta ma anche, senza volerlo, a trascinarla nei guai. In parallelo, si rivive una pagina di Storia e costume francesi, visto che da Madame Claude venivano attori come Marlon Brando e Alain Delon, personalità politiche come Kennedy e lo Scià di Persia e la maitresse era in ottimi rapporti con il presidente Pompidou. Tra i clienti delle escort di Madame Claude ci fu anche Gianni Agnelli, non citato nel film.

Madame Claude non trascura qualche scena più esplicita o grottesca, come la lezione su come usare il bidet, ma rimanendo sempre nei limiti imposti da Netflix, lasciando per una volta da parte, per fortuna, il politically correct imperante: tra storie di alcova, gelosie, violenze e rivalse, quello che rende il tutto veramente interessante e efficace è appunto la ricostruzione d'epoca, tra costumi, atmosfere e canzoni, come la splendida L'amour c'est comme les bateux di Sylvie Vartan, che accompagna la malinconica sequenza finale

Un film quindi che può essere interessante per chi ha l'età da ricordare chi era Madame Claude con i suoi scandali, ma che può anche incuriosire i più giovani, con il ritratto di un mondo che non esiste ormai più, ma i cui semi, in termini di libertà sessuale ma anche di conformismo di ritorno, sono ancora presenti.
In una storia per lo più di donne, risulta buono il cast soprattutto al femminile, dove l'affascinante e brava Karole Rocher, vista già in diverse serie polar d'oltralpe è spesso surclassata dalla giovane e interessante Garance Marillier, vista in alcune pellicole indipendenti francesi, la spregiudicata e tormentata Sidonie, forse la vera protagonista della vicenda.

Pubblicato in: 
GN25 Anno XIII 27 aprile 2021
Scheda
Anno: 
2021