No Other Land. Vibrante documentario sulla terra di Palestina

Articolo di: 
Stefano Coccia
No Other Land

In questi lunghi, interminabili mesi che hanno visto la brutale rappresaglia israeliana a Gaza mietere migliaia di vite, soprattutto tra i civili, rendendo peraltro quei territori un cumulo di macerie dove la sopravvivenza diventa per il popolo palestinese ogni giorno più difficile, il Cinema è stato chiamato più volte a un difficile ruolo di testimonianza e di civiltà. Anche perché il silenzio delle istituzioni e dei media occidentali è stato per molti altri aspetti assordante.

Fondamentali sono state naturalmente le opere provenienti dall'area in questione. Non molte settimane fa, ad esempio, avevamo salutato con enorme coinvolgimento la presentazione, a Roma, del film collettivo che forse meglio rappresenta il movimento di Resistenza civile e culturale alla barbarie dilagante in quei territori: From Ground Zero, straziante raccolta di decine di cortometraggi che il cineasta palestinese Rashid Masharawi ha avviato e supervisionato, dopo la data spartiacque del 7 ottobre 2023, per testimoniare da molteplici angolazioni quando sta avvenendo a Gaza, ovvero le devastanti conseguenze del massacro in atto, ma anche le toccanti strategie attuate da un popolo in ginocchio per preservare un briciolo di umanità anche sotto i bombardamenti incessanti.

Non avevamo metabolizzato ancora del tutto l'impatto di tale visione, datata 2024, che l'8 gennaio 2025 si è manifestata la possibilità di vedere in anteprima No Other Land, vibrante documentario destinato ad approdare poi nelle sale il 16 gennaio con Wanted. Anche questa un'occasione da non perdere. Ideale controcampo di From Ground Zero, in quanto focalizzato non sul presente ma sul clima di totale anormalità, di lento strangolamento e di sopraffazione instaurato da Israele nei territori occupati, ben prima dell'ormai celebre e pur tragico attentato organizzato da Hamas,  No Other Land ci conduce invece in Cisgiordania, dove le prepotenze dell'esercito e dei coloni israeliani hanno causato negli anni non poche sofferenze.

Molto interessante qui è però anche la matrice del documentario, nonché il punto d'osservazione scelto per l'occasione: il corpo centrale del film è costituito infatti dalle riprese effettuate, per circa mezzo decennio, da Basel Adra, un attivista intenzionato a filmare la distruzione della comunità di Masafer Yatta, progressivamente smantellata dalle forze occupanti; il giovane, in questa opera di documentazione che andremo ora ad analizzare, ha trovato però un insperato appoggio nel giornalista investigativo israeliano Yuval Abraham, sottrattosi con enorme fatica al clima di censura, di indottrinamento e di pesanti condizionamenti, che il governo criminale di Netanyahu ha se non proprio imposto quantomeno rafforzato in un paese dalla deriva autoritaria sempre più evidente. No Other Land risulta peraltro scritto, diretto, prodotto e montato da Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham & Rachel Szor.

Questo coraggiosissimo “team” ha avuto ovviamente non poche difficoltà a testimoniare i fatti. Pur in misura diversa, sia Basel Adra che Yuval Abraham hanno subito intimidazioni. Magari più gravi, nel caso del palestinese, ma forte impressione desta anche nel corso del film la cattiveria di certi connazionali nei confronti di Yuval Abraham, accusato di fatto durante le manifestazioni, nelle trasmissioni televisive o in altri contesti pubblici di essere un “traditore” del popolo ebraico, solo per aver raccontato la verità sulle violenze compiute dai “suoi” in determinate aree, con giustificazioni legali a dir poco grottesche, ridicole. Il suo contributo alla realizzazione del documentario è quindi indice di come si possa e si debba avere un dialogo con quella parte della società israeliana, non ancora contaminata dalla feroce propaganda governativa e dall'intolleranza degli estremisti religiosi, la stessa che vorrebbe riaprire il dialogo con la parte araba sulle basi di una pacifica convivenza. Ne è un esempio l'esperienza editoriale di Haaretz, non a caso brutalmente osteggiata da Netanyahu e dal tetro apparato che lo circonda. Ma anche la Storia del Cinema in Israele è stata costellata di figure critiche nei confronti di certi eccessi, quelli che hanno portato la situazione attuale, vedi ad esempio il compianto Assi Dayan, figlio del più noto generale Moshe Dayan (ricordato anche per la benda nera sull'occhio) il cui film più famoso Life According To Agfa (Ha-Chayim Al-Pi Agfa, 1992) presentava non pochi spunti critici, nei confronti della società d'appartenenza. 

Tornando agli scenari di lotta esplorati in No Other Land, è impressionante notare come gli asserviti media israeliani e lo stesso comparto giudiziario siano soliti presentare una località come Masafer Yatta, in cui la presenza di villaggi arabi/palestinesi è attestata sin dall'Ottocento, come zona “legalmente” acquisita dagli occupanti per esercitazioni militari che, lo spettatore ne prenderà atto man mano, sono state pianificate in realtà solo per arrogarsi il diritto di scacciare con la forza gli abitanti originari di quelle brulle colline e creare così un'ulteriore testa di ponte in Cisgiordania. L'aspetto fraudolento della questione è già ripugnante di suo. L'occhio della videocamera testimonia però implacabilmente anche le modalità, di tale operazione, per cui vediamo ruspe abbattere senza pietà abitazioni e scuole, schiacciare gli animali in qualche stalla o voliera improvvisata, fare da avanguardia per soldati e coloni le cui violenze sui palestinesi, di stampo sia fisico che verbale, sono di un'oscenità persino difficile da esprimere a parole. A quel pubblico che ha ancora una coscienza, in Occidente, non resta che ribellarsi alla natura ingiusta e crudele di quanto sta accadendo in Palestina e in Cisgiordania, condannando conseguentemente la brutale repressione attuata per decenni dagli occupanti israeliani e auspicando, semmai, la ripresa di quel dialogo, interrotto da troppo tempo, che un governante più onesto di altri come Yitzhak Rabin purtroppo pagò con la vita.

Pubblicato in: 
GN11 Anno XVII 18 gennaio 2025
Scheda
Titolo completo: 

NO OTHER LAND
Lungometraggio
Genere Documentario
Sezione    GEX Doc
Paese    
Norvegia, Palestina
Anno 2024
Durata 95'

Regia    
Basel Adra, Hamdan Ballal, Rachel Szor, Yuval Abraham
Sceneggiatura    
Basel Adra, Hamdan Ballal, Rachel Szor, Yuval Abraham
Montaggio    
Basel Adra, Hamdan Ballal, Rachel Szor, Yuval Abraham
Musica    
Julius Pollux Rothlaender
Prodotto da    
Bård Kjøge Rønning, Fabien Greenberg
Produzione    
Yabayay Media (Palestina) Antipode Films (Norvegia)
Distribuzione internazionale    
Autlook Filmsales (Austria)

Festival Contact    
www.autlookfilms.com www.wantedcinema.eu

Uscita al cinema 16 gennaio 2025