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Opera Caracalla. Le nuvole tersicoree della Soirée Dior
Il suggestivo parco archeologico delle Terme di Caracalla ha inaugurato il suo palcoscenico per la danza del Teatro dell'Opera di Roma con Le notti romane di Dior martedì 9 luglio alle 21 (replica il 10 luglio). I costumi firmati da Maria Grazia Chiuri Christian Dior Couture hanno vestito le étoiles ed i ballerini del Corpo di Ballo dell’Opera di Roma. Protagonisti sul palcoscenico sono stati l'étoile Eleonora Abbagnato e l’ospite Friedemann Vogel con Alessandra Amato, Rebecca Bianchi e Alessio Rezza, i primi ballerini Marianna Suriano, Claudio Cocino e Michele Satriano,
La soirée Dior si è svolta in due tempi, con i titoli di Nuit dansée coreografia di Giorgio Mancini; e Nuit romaine di Angelin Preljocaj, con cui da anni Eleonora Abbagnato ha un sodalizio coreutico, in particolare ricordiamo il mitstico-religioso Annonciation, presentato all'Opera di Roma in prima assoluta nel 2022..
La coinvolgente e melancolica coreografia di Giorgio Mancini prende ispirazione dai primi due movimenti del Tirol Concert di Philip Glass che sono stati eseguiti dal vivo dall’Orchestra dell’Opera di Roma, con Lucio Perotti al pianoforte, sotto la direzione di Carlo Donadio.
A danzare la prima parte di questo dittico tersicoreo, sono l’étoile Rebecca Bianchi e il primo ballerino Michele Satriano; le due coppie sono formate da Marianna Suriano, Giuseppe Depalo, Eugenia Brezzi e Alessio Rezza. Le seguenti quattro coppie sono interpretate da: Giorgia Calenda, Massimiliano Rizzo, Sara Loro, Walter Maimone, Arianna Tiberi, Valerio Maresca, Annalisa Cianci, Giovanni Castelli.
Un'onda che vira verso l'alto oppure una sorta di sciolto nastro di Möbius è la minimale scenografia a cura di Andrea Miglio, mentre i due "bastioni" di Caracalla si ergono spettacolarmente lunari tra violacei azzurrini e nevicate di bianco ossidato, con le poriezioni di Lorenzo Bruno e Igor Renzetti e le luci di Stefano Laselva.
Costumi e trasparenze che si sollevano come nuvole: movimenti e pliés che sussurrano tra aria ed acqua, mentre i danzatori si legano e si sciolgono come un impulso sincronico tra le due "torri romane" rarefatte dai lucori azzurrini. Eburnea la coppia dell’étoile Rebecca Bianchi e il primo ballerino Michele Satriano; in un grigio ovattato tutte le altre. Forse dissolte nel loro ultimo embrasse.
L'episodio che segue, Nuit romaine, è stato "girato" come film per la prima volta tra gli affreschi dei Carracci di Palazzo Farnese, sede dell'Ambasciata di Francia in Italia. Il progetto è nato da una collaborazione tra Dior e il Teatro dell’Opera di Roma, in associazione con l’Ambasciata di Francia. Il coreografo francese di origine albanese Angelin Preljocaj ha scelto Eleonora Abbagnato e Friedemann Vogel come interpreti principali, assieme al Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma.
Le musiche partono da Vivaldi e Händel a Bach, passano per Schubert e Rossini, per arrivare a Wagner e Ligeti fino ai Daft Punk. Tra i ballerini, le étoiles Alessandra Amato, Rebecca Bianchi, Alessio Rezza; i primi ballerini Claudio Cocino e Michele Satriano, i solisti e il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Tutti gli artisti in scena indossano i costumi firmati da Maria Grazia Chiuri per la Maison Dior. Le scene sono firmate da Andrea Miglio, le luci da Eric Soyer.
Nox, ovvero l'étoile Eleonora Abbagnato, è la guida del balletto di Preljocaj: la Regina della Notte secondo la tradizione mitologica romana, derivante dalla Nyx greca, è originata dal Caos primordiale è sposa di Orcus, ed apparirà alla fine.
In principio furono gli Angeli, sonata, neri e bianchi: gli Angeli sonata sono impersonati, in coppia dall'étoile Giorgia Calenda e Flavia Stocchi. Ad accogliere lo spettatore nella fiaba mitologica di una Roma antica e moderna è l'ombra protettiva di un portico, quello di Palazzo Farnese, proiettato sui "bastioni" di Caracalla e con scene movibili ed illuminate a led curate da Andrea Miglio ed Eric Soyer.
Tra i tappeti e le gloriose quanto lussuriose fiamme, gli amplessi fioriscono come un'unione in quel mistero eleusino che la Notte favorisce in una Roma calda e ammaliante, tra financo giochi di corda. Quel che colpisce maggiormente sono quasi delle predizioni, come quella sui Tre Papi, con Francesca Bertaccini che lo sbeffeggia quasi con pose virili ma motteggiandole con la mano, insieme a Manuel Zappacosta e Valerio Marisca.
Altro episodio à rebours è il languido amplesso tra Friedemann Vogel, svegliato ai sensi da Eleonora Abbagnato: una pittura a specchio inverso dei ruoli maschile e femminile dove lei prepotente, decide, seppur ammirando la figura statuaria e narcisista de l'homme con cui danza. La scena finale è un capolavoro di metafore ed abiti, in cui le gonne Dior con ali di veli, indossate senza distinzione di genere, svolazzano sul parterre come libranti falene in un quadro preraffaellita di Alma Tadema - pensiamo alle Rose di Eliogabalo, 1888 - , per poi farsi abbracciare ipnoticamente da Morfeo.
Vogliamo evidenziare la leggiadria e l'affiatamento della coppia centrale Vogel/Abbagnato, il cui accordo sopraffino si è rivelato ai nostri occhi ad ogni pas de deux; Les Perles con le due étoiles Abbagnato ed Alessandra Amato; Les Jarres dorée, con le due étoiles Amato con Rebecca Bianchi e la terza dorata giara impersonata da Marianna Suriano. La magnifica voce di Jessie Norman - almeno così ci è sembrato di riconoscere - da Im Treibhaus dei Wesendonk Lieder di Richard Wagner, dipingeva i sinuosi ondeggiamenti di una sensualità sopraffina quanto nostalgicamente tragica.
Il Quatour Vivaldi con le note che scandiscono questo tempo per i quattro uomini, è appunto Nisi Dominus, RV 608: IV. Cum Dederit dell'omonimo compositore: una doppia coppia di uomini formata da l'étoile Alessio Rezza; il primo ballerino Claudio Cocino insieme a Valerio Marisca ed Antonello Mastrangelo.
Sottolineiamo la meravigliosa crescita e sincronia del Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma che gode della guida di Eleonora Abbagnato.
Lunghi e scroscianti applausi per un balletto sontuoso che ha inebriato il pubblico accorso, travolgendolo con la danza in musica nell'antico tempio di benessere imperiale della Capitale.