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Oscar Fantastica, Il priorato dell'albero delle arance, fantasy femminista
Oscar Fantastica presenta un titolo poderoso fin dalle dimensioni e ammaliante fin dalla copertina, Il priorato dell'albero delle arance, nuova fatica dell'autrice young adult Samantha Shannon, che per ora si è distinta in una saga distopica che diventerà presto una serie televisione.
In quasi ottocento pagine si dipana una vicenda complessa, in una terra divisa tra Occidente, Oriente e Meridione, che guarda ovviamente a George R. R. Martin, con draghi e personaggi femminili forti, ma non dimentica il ricordo di Marion Zimmer Bradley e delle sue regine, maghe e guerriere.
Nelle pagine di una storia che ci mette un attimo a decollare ma poi prende e vola verticosa verso una conclusione forse definitiva, si alternano storie, in un mondo dove mille anni prima è stato sconfitto il drago Senza Nome. In Occidente, dove governa la dinastia delle regine Berthnet, si dice che siano state loro e che perché non torni bisogna che ci sia una discendenza. Per questo motivo la non più giovanissima Sabran deve sposarsi al più presto e dare alla luce la sua unica figlia possibile.
In Oriente, invece i draghi sono i buoni, hanno sconfitto loro il Senza Nome, non sono temuti come i portatori della peste draconica come in Occidente e si odia chiunque venga dalla terra ad ovest, come impara a sue spese Tané, che per aver dato asilo ad uno straniero occidentale viene allontanata dall'ordine dove studia per diventare cavaliere dei draghi e vede morire la sua migliore amica.
Nelle terre meridionali c'è il priorato che dà il titolo al libro, tutto al femminile, con donne abili nella magia che lo reggono: da lì è arrivata Ead Duryan, figlia di un eretico, maga, per vegliare sulla regina Sabran contro i complotti che lo vorrebbero morta, trovandosi in un luogo come l'Occidente che oltre ai draghi ha messo al bando anche la magia. Ead si troverà presto divisa tra la fedeltà al priorato e il crescente affetto verso Sabran, di cui conosce tutte le fragilità e il bisogno di affetto.
Tra gli altri personaggi di una storia che mescola magia, sentimento, battaglie, draghi, giochi di potere, tematiche femministe e GLBT spiccano due uomini, il vecchio alchimista Niclays Roos, mandato in esilio e pieno di risentimento verso il regno di Sabran e il giovane lord Arteloth Beck, in missione segreta, amico e confidente di Ead.
Una storia ipnotica e complessa, dove i tre archetipi dei personaggi femminili del fantasy, la guerriera, la maga e la regina, vivono di vita nuova, per un intreccio per appassionati del genere ma non solo, dove alla fine si parla di scontro di civiltà, di convivenza, di lotta contro stereotipi e discriminazioni.
Il priorato dell'albero delle arance colpisce anche dal punto di vista visivo e leggendolo si pensa a come potrebbe essere interessante trasposto in una serie TV, sperando che rientri al più presto in qualche progetto in tema, sull'onda appunto del successo di Game of Thrones.