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Rem&Cap. Ombrello e bastone per un futuro migliore
Sotto l’ombrello accanto al bastone di Riccardo Caporossi e interpretato da lui stesso e da Vincenzo Preziosa è uno spettacolo dialettico tra due oggetti d’uso quotidiano che si animano sul palcoscenico del Teatro Sala Uno dal 16 al 22 novembre 2009.
Dagli scritti e dai disegni di Caporossi e dal suo libro presentato alla prima dello spettacolo da docenti di teatro e filosofia dell’Università di Roma Tre, Donatella Orecchia e Vincenzo Scaramuzzo è nato questo spettacolo onirico ed evocativo.
La scena al buio si apre su una prolusione di ombrelli rotti ed un anziano signore oblungo che entra e sistema lo scheletro di un ombrello sulla destra, in verticale. Lui ed il suo cappello da mormone escono di scena per far posto ai due prim’attori: Caporossi e Preziosa. La musica è narrativa e contemporanea e su questo flusso s’innesca uno spettacolo raffinato, quasi mimico all’inizio, di poche parole e molte battute vivaci: un rimando continuo della querelle tra bastone e ombrello. E colpiscono le parole: “Sotto l’ombrello si sogna – appoggiati al bastone si riposa o si passeggia”. E si riflette sui tanti bastoni che si vedono in giro in questa povera Italia vecchia e malata, senz’Arte dove si tagliano tutti gli ombrelli – le protezioni – e i bastoni – gli appoggi e i supporti, al Teatro e agli attori (taglio del FUS - e non solo a loro).
E poi si arriva ai quattro tipi di bastone più uno cinque: dall’orizzontale, al seduto, al verticale, all’obliquo fino ai motòri, gli unici che fanno qualcosa in questo mondo lasciando agli altri le loro rigidità innate, oppure scelte strada facendo, magari per non virare troppo dalla traiettoria usuale.
La scena finale è una moltiplicazione di ombrelli e bastoni come per potenziamento delle loro capacità: offriranno forse allo spettatore un riparo dalle angustie virali di un mondo involgarito e gremito di supporti invalidi e ottenebranti, oppressivi e mai compensativi, tra una menzogna che camuffa la verità in propaganda senza sostanza.