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Santa Cecilia. Adams ed il Gospel di Maria Maddalena
Un oratorio di John Adams (1947), uno dei compositori americani contemporanei viventi e piu' impegnati nel raccontare la realtà contemporanea in modo critico, mai assuefatto alle regole della politica, anzi inasprendo e sottolienando le sue storture. Con un triplo concerto che inizia venerdì 2 novembre alle ore 20.30 (Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia, repliche sabato 3 ore 18.00 e domenica 4 ore 18.00), lo stesso compositore sarà sul podio dell’Orchestra e del Coro dell'Accademia di Santa Cecilia nella prima esecuzione italiana ed in coproduzione con Romaeuropa Festival, a dirigere The Gospel according to the other Mary, ovvero Il Vangelo secondo l'Altra Maria (Maria Maddalena).
Mettere in forma di oratorio il Vangelo, ed in questo caso la Passione di Cristo, è un'opera che di per sé necessita di molto coraggio: John Adams lo fa per la seconda volta, la prima scrisse El Niño, dedicato alla Natività, ora scrive sulla morte e la resurrezione di Cristo, ma in forma assolutamente attuale.
L’oratorio The Gospel according to the other Mary, è stato composto su commissione della Los Angeles Philharmonic Orchestra, con cui ha avuto la sua prima in forma di concerto il 31 maggio 2012, e che l'anno dopo, con la regia del suo fedele librettista Peter Sellars, ha avuto la sua prima in forma scenica alla Walt Disney Concert Hall di Los Angeles con la direzione di Gustavo Dudamel. Dudamel è uscito da El Sistema di Abreu, cui ha collaborato Claudio Abbado, per l'emancipazione dei poveri del sudamerica attraverso lo studio della musica: questo oratorio di Adams entra nelle periferie, nei lunghi cordoni umani per fuggire da una situazione di degrado o di pericolo per la propria vita, nella casa di Maria Maddalena, di Marta e di Lazzaro, come se fossero gli abitanti di una favela o gli emarginati di una grande città dove l'accoglienza è negata e chi prova ad opporsi a questa ingiustizia viene arrestato, donna o bambino che sia.
Cristo entra nelle periferie per levare la voce rabbiosa di Lazzaro risorto, attraverso la struggente voce di Jay Hunter Morris (Sigfrido e Tristano dal Metropolitan a Varsavia), tenore potentissimo e ricco di variazioni nel fraseggio, proprio come vuole questa partitura di Adams difficilissima per tutti, soprattutto per la voce di chi risorge e accomuna tutti gli uomini, con le parole da Pasqua di Primo Levi:
Di noi ciascuno è stato schiavo in Egitto,
ha intriso di sudore paglia e argilla
ed ha varcato il mare a piede asciutto,
anche tu, straniero.
Ora, questo mi fa ricordare il Gesu' comunista-collettivista ben esplicitato dai suoi gesti – la divisione dei pani e dei pesci, e l'offerta stessa del suo corpo e del suo sangue – di Bertrand Russell in “Perché non sono cristiano” (1957): e la risposta è sempre la stessa, “perché si sono traditi i suoi insegnamenti”. Credenti o no, noi viviamo nella cultura cristiana in quanto traghettatrice di valori anche inconsapevolmente condivisi, questi sono riuniti tutti nella figura di Cristo che nella musica di Adams e nel libretto di Sellars, ha riunito poeti come Rosario Castellanos, che ha scritto “Appunti per una professione di fede”, un inno laico all'amore transustanziato da Cristo:
In un giorno d'amore discesi sulla terra:
vibravo come un passero crocifisso in volo.
O nelle parole infuocate come la musica che le sostiene, della poetessa caraibico-americana June Jordan (1936-2002): “Dentro di me quieta ed esplosiva/Tutto il silenzio isola/ Uccidere l'artificiale spegne la fame”, che traduce perfettamente la tormentata parabola di Maria Maddalena, la cui voce oscillante tra registri struggenti ed irati, attraverso la calda interpretazione di Kelley O’Connor, riluce del desiderio profondo di comunione con Cristo. Tutte queste parole di poetesse americane o sudamericane (perlomeno di origini alcune) risuonano di quel pathos profondissimo che riflette con forza Maria Maddalena, l'Altra Maria del titolo, che si alterna alla sorella Marta ed al fratello Lazzaro. Nella sincopata scrittura di Adams che introduce anche strumenti antichi come il cimbalom (dulcimer) o moderni come il basso elettrico in un'orchestra classica, la voce di Maria è quella che la interpreta con regolarità: quella coerenza che condivide con l'asprezza della suddivisione in scene staccate fra loro come poli immersi in un magma elettrico dalla forza centripeta, in cui il Coro ed i tre controtenori – di estrema bellezza la loro complicata elaborazione anche spesso in controcanto – raccontano gli eventi ma intervengono indirettamente come la voce di Gesu' e narrano la posizione del Signore attraverso i Vangeli.
Altre posizioni ancora sono quelle dell'agente purificatore dell'antifona di Hildegard von Bingen, “Lo Spirito Santo che purifica dai crimini e unge le ferite”; oppure Louise Eldritch, poetessa e favolista dei nativi americani che ha scritto “Il Cristo di Orozco” e porta la tragedia della Passione tra le vie di Damasco e di Beirut, alla Primavera Araba. Dorothy Day, attivista e giornalista cattolica, che con le sue parole descrive l'arresto delle donne messicane - come riferimento folclorico in precedenza ci sono stati anche passaggi che rimandavano musicalmente alla Misa Criolla-:
Imponenti file di poliziotti/Tutti armati di mazze e pistole/Ci abbiamo parlato, li abbiamo supplicati di deporre le armi.
La sua voce è interpretata dalla pacata per scelte e canto, Marta, sorella di Maria, che il contralto Elisabeth DeShong fa vibrare di flemmatica risoluzione e pensiamo che queste sono scene che vediamo in tv ogni giorno, non solo in America, anche da noi, in Europa, come se fosse un crimine sfuggire alla fame e al terrore. Ed è Rubén Dario a rispondere, con la chiamata alla Resurrezione Umana, attraverso le voci del Coro femminile: “Dimmi che al morire contemplerò la luce di un Nuovo giorno.”
In modo etereo e proprio con l'atto finale della Resurrezione di Cristo evocata dal suo richiamo a "Maria!", termina il Vangelo di Adams, indirizzandosi chiaramente a tutti coloro che sono vicini a lui in condivisione della stessa sorte e veicolano quel messaggio attraverso il lungo ma pacato, disegno degli archi.