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Santa Cecilia. Il durchkomponieren mahleriano
La frizzante composizione giovanile di Schubert, la Terza Sinfonia redatta in meno di un mese nel 1815, ha aperto la kermesse trina di concerti all'Accademia Nazionale di Santa Cecilia dal 26 al 29 gennaio 2013 con un giovane direttore inglese al suo debutto a Roma, Edward Gardner (1974), che si è inoltre dedicato a dirigere Das Klagende Lied di Mahler, con il Coro dell'Accademia ed i solisti Nylund, Forsström (che ha sostituito Anna Larsson), Spence e Dohmen.
Piena di colore armonico e perfettamente in stile viennese, ci viene in mente subito Mozart e poco dopo Haydn, la Sinfonia 3 in re maggiore D200 di Franz Schubert, possiede massivamente la freschezza dei primi aliti di grazia del musicista austriaco, ben sottolineati dalla direzione di Gardner che svetta con leggerezza e sobrietà su una composizione che necessita di corposità e ritmo proprio nella conduzione. La piccola orchestra che le dà voce, fiati, timpani ed archi, respira purezza e naïveté con nessuna concessione all'amarezza che contraddistinguerà invece la Quarta dell'anno seguente. La celebre tarantella del Presto vivace finale ne è quasi il correlativo oggettivo, una trascinante melodia che Gardner esalta nella rincorsa vivace della danza: una vera iniezione di energia leggiadra e luccicante.
Das klagende Lied di Gustav Mahler è una delle sue prime opere, avversata da fortuna e musicisti anche amici come Franz Liszt, che non ne apprezzarono in particolare la composizione poetica, a firma del compositore stesso. Soggetta a rivisitazioni durante gli anni, la versione che abbiamo ascoltato è quella primeva del 1880 con la divisione in tre parti che ne decantano gradualmente la storia: Waldmärchen (Fiaba della foresta); Der Spielmann (Il menestrello) e Hochzeitsstück (Scena di nozze). Tratta dalla fiaba di Ludwig Bechstein, è un Canto di lamento e di accusa come ben traduce Quirino Principe, in quanto il piccolo ossicino del principe ucciso dal fratello per sottrargli Regina e trono, e trasformato in flauto, racconta la storia incriminata ed allo stesso tempo indica l'assassino nel fratello. Un piccolo fiore rosso era infatti il mezzo con cui il pretendente avrebbe conquistato l'orgogliosa Regina, trovato dal giovane e dolce Principe cui verrà sottratto nel sonno che diventerà di morte.
La musica dall'inizio dirime la tragedia e si presenta con echi evidenti da Weber e Wagner (la scena della foresta nel Sigfried) e dal durchkomponieren che struttura l'intera opera, evitando cesure tra un personaggio e l'altro, intessendo di episodi simbolicamente concatenati gli uni agli altri la maglia musicale, che presenta il suono di quattro arpe in questa compagine come segni di una luce (della verità) che verrà sciolta soltanto alla fine. Densamente composita, la partitura presenta punte particolarmente amare sottolineate dal suono del corno (come in altre opere di Mahler) mentre dialoga con il contralto Maria Forsström (ottima prova soprattutto nelle parti più recitative e “lente” e nella dolorosa chiosa finale). Bella la voce sopranile della finnica Camilla Nylund e magica prova per il Coro addestrato da Ciro Visco. Toby Spence ha una voce dolce e flessuosa che affascina con tenerezza mentre la forza carica di Albert Dohmen risalta tragicamente nel racconto del Menestrello (Der Spielmann). Dohmen chiuderà con un'illuminazione del tutto metafisica che si interrompe soltanto sull'”Ach Leide” del contralto Maria Forsström, per la terribile cesura finale.
La disposizione della piccola orchestra all'esterno del palco, esattamente come nei desideri di Mahler, qui esaspera la condanna del delitto con un rimando chiassosamente popolare soprattutto nella Scena delle nozze (Hochzeitsstück) che vengono dichiarate corrotte dalla rivelazione conclusiva del piccolo e flautato ossicino del Principe assassinato. L'ottima prova del giovane Gardner conferma il suo valore riconosciuto a livello internazionale e come direttore musicale della English National Orchestra e principale della City of Birmingham Symphony Orchestra, nonché le sue partecipazioni ai Proms di Londra, spesso della direzione della BBC Symphony Orchestra ed in particolare nella direzione del britannico Benjamin Britten di cui ricorre il centenario della nascita.