Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio. L'etnia è nell'ascensore

Articolo di: 
Amalia Verzola
Scontro di civilta per un ascensore a Piazza Vittorio

Roma, Piazza Vittorio. Un vecchio palazzo, un ascensore, un gruppo di condomini che non vanno poi tanto d’accordo, tutti con qualcosa da raccontare. E’ questo il piccolo microcosmo in cui si snodano le vicende raccontate da Isotta Toso in Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio, opera prima della regista. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Amara Lakhous, pubblicato qualche anno fa dalle Edizioni E/O e diventato da subito un piccolo caso editoriale, ed è stato definito dallo stesso Lakhous un ‘’incontro felice tra la letteratura e il cinema’’.

Ma veniamo al condominio e, soprattutto, ai condomini che lo abitano. C’è Benedetta, la portinaia del condominio, napoletana verace che vorrebbe avere il controllo su tutto e tutti. Ci sono Marco e Lorenzo (Daniele Liotti e Marco Rossetti), due fratelli agli antipodi: il primo è il classico bravo ragazzo, fidanzato da sempre con Giulia (Kasia Smutniak), il secondo invece è l’incarnazione dell’attaccabrighe doc: un ragazzo forse un po’ troppo aggressivo che vive di espedienti e si fa chiamare Gladiatore. E poi c’è anche la signora Fabiani, interpretata dalla bravissima Milena Vukotic, una donna di mezza età dall’aria un po’ snob, che vive per il suo adorato cagnolino formato mignon Valentino, che accudisce quasi come fosse un figlio.

Ospite dell’elegante signora in qualità di domestica è l’equadorena Maria Cristina, trattata come una serva e madre della piccola Penelope. Ma non finisce qui, perché a far parte di questo sgangherato condominio ci sono anche il professor Marini, docente universitario rigoroso, e Iqbal, un bengalese che ha un banco di frutta e verdura nel mercato di Piazza Vittorio. E ancora, Sandro Dandini (Francesco Pannofino), il proprietario di un bar della piazza dove lavora anche Nurit (la bravissima attrice turca Serra Yilmaz, conosciuta soprattutto per aver lavorato più volte fianco a fianco con Ferzan Ozpetek), iraniana in cerca di asilo politico che non vuole integrarsi, che rifiuta una condizione che non ha scelto.

Tra i personaggi anche Abdallah, marocchino totalmente romanizzato, e Amedeo, modello di perfetto condomino.E poi ovviamente c’è lui, il grande protagonista: l’ascensore. L’ascensore come spazio di incontro tra culture differenti, come luogo ideale per la meditazione, ma anche l’ascensore come metafora del confine tra la barbarie e la civiltà.

Sicuramente un esordio migliorabile per Isotta Toso, che all’incontro con la stampa ha sottolineato che ‘’l’integrazione in Italia è ancora in essere, agli inizi. L’italiano – ha poi aggiunto – si nasconde dietro un laissez faire e un laissez vivre che in realtà celano un’ostilità interpersonale generalizzata. L’atteggiamento dell’italiano medio è proprio quello di una chiusura nei confronti dell’altro da sé, non riguarda soltanto il rapporto con gli stranieri. Non credo che ci sia una questione xenofoba particolarmente virulenta oggi in Italia. Il fatto è che forse il problema iniziamo a porcelo soltanto adesso’’.

Un cast assolutamente multietnico per un film piacevole, ma nulla di più. L’idea è buona, gli attori pure, la colonna sonora godibilissima (composta da Gabriele Coen e Mario Rivera), ma c’è qualcosa che non quadra. Quello che non convince del tutto, forse, è proprio il fatto che questo è uno di quei classici film che si prendono un po’ troppo sul serio. Personaggi poco credibili e stereotipati, dialoghi scontati, forzati al limite del grottesco e del caricaturale. Insomma, si poteva fare decisamente di meglio.

Pubblicato in: 
GN14 Anno II 18 maggio 2010
Scheda
Titolo completo: 

Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio
REGIA: Isotta Toso
ATTORI: Kasia Smutniak, Daniele Liotti, Serra Yilmaz, Ahmed Hafiene, Marco Rossetti, Kesia Elwin, Luigi Diberti, Roberto Citran, Francesco Pannofino, Ninetto Davoli, Fabio Traversa, Paolo Calabresi, Manuela Morabito, Vincenzo Crivello, Massimo De Santis, Renato Nicolini, Milena Vukotich

Uscita al cinema 14 maggio 2010

MONTAGGIO: Patrizio Marone
MUSICHE: Gabriele Coen, Mario Rivera
PRODUZIONE: Emme, in collaborazione con Rai Cinema
DISTRIBUZIONE: Bolero film
PAESE: Italia 2010
GENERE: Drammatico
DURATA: 96 Min
FORMATO: Colore

Soggetto:
Tratto dall'omonimo romanzo di Amara Lakhous