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Spiriti. L'edizione 2020 di MITO tra Torino e Milano per ripartire
Dal 4 al 19 settembre prossimi torna tra Torino e Milano MITO Settembre Musica, la kermesse che di solito segna la ripresa delle attività musicali e culturali dopo l'estate, ma che quest'anno assume un significato ancora più importante di ritorno e rinascita.
L'edizione 2020, la quattordicesima ad unire le due città simbolo del Nord Italia, si intitola Spiriti e si presenta in una versione rimodulata e ripensata “in corsa” in seguito delle nuove regole dettate dalla pandemia, conservando però, la sua fisionomia e l'identità ormai consolidata.
In programma ci sono oltre 80 concerti nelle due città, della durata di oltre un'ora, tutti al chiuso e nel rispetto delle norme di sicurezza. I luoghi di riferimento saranno in particolare il Teatro Regio e il Conservatorio di Torino e il Teatro Dal Verme di Milano.
Sotto la Mole i principali concerti serali saranno replicati e proposti sia alle 20 che alle 22 e 30, per consentire un più ampio accesso di pubblico, mentre in Lombardia, dove la possibilità di afflusso del pubblico è maggiore in seguito all'ordinanza della Regione, si sarà solo un appuntamento alle 21. Per quello che riguarda il pomeriggio, gli orari di inizio saranno le 16 a Torino e le 16 e 30 a Milano, e in generale i prezzi saranno ancora più contenuti.
In programma ci saranno musiche in tema con il sacro e la spiritualià, con interpreti tutti italiani, con un occhio di riguardo per i talenti piemontesi e lombardi.
Si parte il 4 settembre al Teatro Regio di Torino e il 5 al Teatro Dal Verme di Milano con l'Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi guidata da Daniele Rustioni, con la violinista Francesca Dego, con il concerto Futuro, che introduce il tema del festival nella chiave della dimensione spirituale che rivive nella memoria degli affetti con Souvenir d’un lieu cher op. 42 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, nella serenità dipinta da Antonín Dvořák nella Serenata in mi maggiore per archi op. 22 e nei pellegrini che guardano al futuro di Pilgrims per orchestra d’archi di Ned Rorem, il decano dei compositori statunitensi, in prima esecuzione italiana.
Nel programma ci sono cinque prime esecuzioni in assoluto, con tre composizioni originali: Spiriti sospesi, teatro spiritoso su sei corde per chitarra di Maurizio Pisati, Song da Acqua profonda per violoncello di Giovanni Sollima, che è anche l’interprete, e Concerto grosso nello spirito di Corelli di Federico Maria Sardelli, che lo eseguirà con il suo ensemble.
Le altre due proseguono invece la grande storia della trascrizione: le musiche di Jean-Philippe Rameau elaborate su commissione di MITO per clavicembalo, flauti e percussioni dal compositore e clavicembalista Ruggero Laganà (presente anche fra gli interpreti) nel nuovo spettacolo in prima nazionale intitolato TOCCARE, the White Dance, creato dalla coreografa Cristina Kristal Rizzo e co-prodotto con TorinoDanza e MilanoOltre, e la versione per pianoforte e orchestra d’archi del capolavoro di Fryderyk Chopin, la Grande Polonaise brillante op. 22 précédée d’un Andante spianato, realizzata da Federico Gon.
Quest'anno non ci saranno per ragioni di sicurezza né le orchestre di grandi dimensioni né i grandi cori, ma non mancherà comunque il Coro Giovanile Italiano, presente in questa nuova edizione con il concerto intitolato Rinascere.
Le orchestre presenti saranno da Torino e il Piemonte l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, l’Orchestra del Teatro Regio, l’Orchestra Filarmonica di Torino, l’Academia Montis Regalis, il Fiarì Ensemble, l’Orchestra dell’Accademia del Santo Spirito, l’Accademia dei Solinghi, il Consort Maghini, i Piccoli Cantori di Torino, gli ensembles dei solisti dell'OSN Rai, del Regio e della Filarmonica, il Trio Debussy; da Milano e dalla Lombardia l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi, l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali, laBarocca, l’Orchestra dell’Università degli Studi di Milano, il Giardino Armonico di Giovanni Antonini, l’orchestra bergamasca Atalanta Fugiens, il Coro e Orchestra Ghislieri di Pavia, e i gruppi da camera della Verdi e dei Pomeriggi Musicali.
Ci saranno poi altri complessi italiani, come l’Odhecaton Ensemble, un gruppo poliedrico come il Brù di Krishna Nagaraja, il Modo Antiquo di Federico Maria Sardelli, il Venice Baroque Consort, il romano Libera Vox.
Il festival si chiuderà al Regio di Torino il 18 settembre e al Teatro Dal Verme il 19 con il concerto intitolato Cinema, eseguito dall’Orchestra del Teatro Regio diretta da Sesto Quatrini, con Giuseppe Albanese al pianoforte e Sandro Angotti alla tromba, con brani di musica classica celebrati sul grande schermo, come la Danza ungherese n. 5 di Johannes Brahms presente nel film Il grande dittatore di Charlie Chaplin (1940), il Notturno dal Quartetto per archi n. 2 in re maggiore di Alexander Borodin inserito nella colonna sonora di 007 - Zona pericolo di John Glen (1987), Souvenir de Florence op. 70 di Pëtr Il’ič Čajkovskij da 40.000 dollari per non morire di Karel Reisz (1974) e ancora il Concerto per pianoforte n. 1 in do minore op. 35 di Dmítrij Šostakovič con accompagnamento di orchestra d'archi e tromba.