Supporta Gothic Network
Teatro dell'Opera a Caracalla. Nel regno di Nureyev
Il Teatro dell'Opera a Caracalla ha aperto nel nome di uno dei più grandi coreografi della danza: Rudolf Nureyev (1938- 1993), il tartaro nato sul treno verso Vladivostok, destinato al fulgore nell'universo della danza, creativo reinventore del balletto classico, russo come lui appunto, in tre serate, il 22, 24 e 26 giugno, apertura della Stagione del'Opera alle Terme di Caracalla, presentando tre atti clou da Raymonda, Il lago dei cigni e La Bayadère.
Sul palcoscenico, ad omaggiare “Rudy”, prima di tutto il primo ballerino solista dello Stuttgart Ballet Friedemann Vogel, étoile ospite delle più prestigiose compagnie internazionali tra le quali il Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, ovvero il Kirov durante l'era sovietica, lì da dove partì Nureyev per la fuga in Europa. Fu proprio nel 1961, durante una tournée del Kirov a Parigi, che, all'aeroporto, invece di rimpatriare a Mosca per ballare al Cremlino “si buttò tra le braccia degli ispettori francesi “ (cit. da Mario Pasi, Ricordi di un principe nomade [libretto di sala], da I grandi della danza, ed. Frassinelli, 1983) sfuggendo ai poliziotti russi. A Parigi, con il Grand Ballet du Marquis de Cuevas, interpretando La bella addormentata, calcò il palcoscenico del Théâtre des Champs Élysées nei panni del Principe Florimond, diventando quel divo che sarà per sempre patrimonio collettivo del mondo della danza. L'ascesa proseguì con l'incontro prima con Erik Bruhn, ballerino e coreografo danese partner a lungo di Nureyev dentro e fuori del palco. L'incontro più folgorante fu però quello con Margot Fontayn, che lo introdusse al Royal Ballet di Londra, col quale rimase sempre legato, con profonda amicizia a ammirazione, e con cui ballò quelle due pietre miliari che sono il correlativo oggettivo del balletto classico nella loro interpretazione: Il lago dei cigni e Giselle.
Rudolf Nureyev riscrisse, in senso coreografico, molti balletti, tra cui Raymonda, partendo dalla coreografia di Petipa e mettendo mano anche alla partitura musicale di Glazunov: i frutti si videro a Spoleto nel 1964 con il Royal Ballet di Londra, sebbene in questo caso sia seguito l'armonioso sviluppo di Petipa, a parte le variazioni dei ballerini ed il terzo atto in cui abbiamo visto danzare sul palco di Caracalla Rebecca Bianchi nel ruolo del titolo e Friedemann Vogel in quello di Jean de Brienne, perfettamente assortiti; notevoli poi, nelle parti del Roi e della Contessa, Giuseppe Schiavone e Anjella Kouznetsova. Ricordiamo a tergo che l'episodio di danza è stato ripreso nella stessa versione e con analogo successo in marzo per la stagione 2015-2016 del Teatro dell'opera nella kermesse I Grandi Coreografi. Vogliamo poi ricordare il grande Omaggio a Nureyev nel 2013 nella Cavea del Parco della Musica con étoiles internazionali, a partire dalle coppie di ballerini dal Bolshoi e dal Marinskij a firma Daniele Cipriani (sotto fra gli articoli correlati).
Il lago dei cigni secondo Nureyev va in scena a Vienna per la prima volta con Margot Fontayn come partner nel 1964 con un successo di pubblico che entrò nel guinness dei primati per le 89 chiamate in scena dei due artisti per gli applausi. Nella versione mostrata a Caracalla, dopo la Polonaise del primo atto, entrano in scena i protagonisti: Alessandra Amato nel ruolo di Odile; Friedemann Vogel in quello del Principe Siegfried e Rothbart interpretato da Giuseppe Depalo; ed è quest'ultima variazione che trasforma il pas de deux in pas de trois, la novità introdotta da Nureyev, creando un melange di effetti misteriosi ed affascinanti. Amato e Vogel in sincronica armonia mentre Depalo ben si inseriva ne personaggio gotico del mago cattivo secondo i dettami di Nureyev.
Il terzo atto de La Bayadére su musica di Ludwig Minkus – si deve dire che Nureyev provò a ricostruirlo tutto, compreso il quarto atto che non riuscì a terminare prima della sua prematura dipartita – con la celebre discesa dalla scalinata delle baiadere in tutù bianco, l'episodio conosciuto come il Regno delle ombre: la prima coeografia alla quale lavorò Nureyev al Royal Ballet di Londra su richiesta del direttore Frederick Ashton nel 1963 ed in cui interpretò le variazioni create per il Principe Solor, fu proprio questa. Nella parti principali hanno ballato Marianna Suriano come Nikia, particolarmente a suo agio nella parte; e bene Claudio Cocino in quella di Solor; affascinanti le variazioni di Alessia Gay e Sara Loro.
Tutti ripresi dai collaboratori di Nureyev, ovvero Patricia Ruanne insieme al marito Frédéric Jahn per Raymonda; Patricia Ruanne e Laurent Hilaire per Il lago dei Cigni e Patricia Ruanne con Florence Clerc per La Bayadére, i tre episodi di danza sono stati storicamente incorniciati dalle rovine delle Terme romane in un suggello dal misterioso afflato che ha ricevuto un grandissimo plauso dal pubblico che ha riempito gli spalti.