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Tersicore con il Ballet Preljocaj. Il treno dei suoni di John Cage
A Tersicore un balletto contemporaneo di dissonante avanguardia su musica di John Cage: Empty Move I & II di Angelin Preljocaj nell’unica serata del 7 ottobre 2010 presso l’Auditorium Conciliazione. La rottura col suono di Cage di Empty Words irrompe sulla coreografia di scena ed il palco si ammanta di quell’aleatorietà chinghiana (da I Ching coi quali Cage compose a partire dal 1951) che giunge ai limiti di un rituale metafisico.
Il 2 dicembre del 1977 al Teatro Lirico di Milano si udirono parole grosse sull’esperimento vocale e sonico di John Cage (1912-1992) denominato Empty Words (parole vuote). Il pubblico si era impadronito del suono e quella distanza tra rumore e suono che voleva abolire Cage si era trasformata in una rivoluzione parlata, urlata, protestata e provocata dall’autore, mentre leggeva estrapolazioni dai Journals di Henry David Thoreau, con un metodo non tanto dissimile da quello di Breton usato per la scrittura automatica.
Il surrealismo alla Tristan Tzara, misto a dadaismo onirico di Cage si ammanta di virate metafisiche, mano a mano che l’onomatopeia della voce si fa più magniloquente e gravida i suoi toni di suoni gutturali, invenzioni linguistiche, aspirazioni ed espirazioni d’aria che leggono il tessuto vocale facendolo echeggiare come un mantra pur senza particolari ripetizioni.
Sulla scena la coreografia di Angelin Preljocaj, Empty Moves I, presentata la prima volta nel 2004 con la Biennale Nationale de Danse du Val-de-Marne (creata il 19 marzo con Dany Lévêque come coreologo) e coprodotta nel 2006 dal The Joyce Theater's Stephen and Cathy Weinroth Fund for New Work. Entrambe, Empty Moves I & II, sono state coprodotte nel 2007 dal Festival Montpellier Danse.
La precisione cinestesica dei quattro ballerini, Fabrizio Clemente, Gaëlle Chappaz, Julien Thibault, Yurie Tsugawa, su un tessuto temporale piuttosto lungo e cadenzato dalla voce di Cage, è strabiliante. La memorizzazione dei movimenti, che si intervallano a frammenti quasi unici, tra gesti ginnici, figurazioni ad intreccio continuo tra i ballerini, scene di vita quotidiana, ricordano immediatamente le coreografie di un amico di Cage, Merce Cunningham (1919-2009), che con la sua compagnia a febbraio 2010 ha presentato uno spettacolo per Equilibrio al Parco della Musica con Alvin Curran dal vivo, ancora sullo stesso “treno” di Cage.