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Vulci. Tra Musica e Danza 2017. Il Barocco
Il cortile del Castello della Badia a Vulci è stata l’incantevole cornice della III edizione di Tra Musica e Danza Estate, stagione organizzata da Associazione Culturale Musica d’oggi – Roma Sinfonietta con la collaborazione del Comune di Montalto di Castro e del Mibact.
A Vulci, una volta potente città etrusca nella maremma laziale, oltre al Parco archeologico c’è il Museo Archeologico Etrusco ospitato nel Castello della Badia. Sito fascinoso circondato dalle acque, con un ponte di origine etrusco- romana a gobba d’asino, detto il Ponte del Diavolo che supera l’orrido del fiume Fiora. In questo luogo suggestivo lo scorso otto agosto abbiamo avuto il piacere di ascoltare un delizioso concerto dedicato a Bach e Telemann nella interpretazione dell’Ensemble Roma Sinfonietta, con strumenti barocchi, diretto da Fabio Maestri, al clavicembalo.
Di Johann Sebastian Bach era in programma l’Ouverture (Suite) in si minore per flauto archi e continuo BWV1067, che forse fu composta, tra il 1722-23, negli ultimi tempi del soggiorno a Köthen come Kapellmeister al servizio del principe Leopold di Anhalt-Köthen. La composizione segue la moda della musica alla corte di Luigi XIV, una Ouverture seguita da una serie di danze, ma la presenza del flauto concertante rivela la compresenza dell’influenza del concerto con strumento solista di origine italiana. L’Ouverture, che apre il brano è nello stile “sublime” , solenne e pomposo secondo lo stile di Giovanni Battista Lulli in tre parti, ma la terza non è la semplice riesposizione bensì ha una variazione del ritmo. Il secondo movimento è un Rondeau, non è una danza, anche se il tempo è di Gavotta, dal ritmo ben marcato, seguono una Sarabande, le brillanti Bourrée I e II, una Polonaise con il suo Double ( cioè la variazione), un Menuet , conclude la sequenza delle danze una Badinerie, forma inconsueta di danza a carattere scherzoso, in 2/4; un grande pezzo di bravura per il flauto solista. Laura Pontecorvo, al flauto traverso barocco è stata l'eccellente e scintillante protagonista del brano diretto con autorevole levità da Fabio Maestri.
La Tafelmusik in re maggiore per oboe, tromba archi e continuo di Georg Philipp Telemann ( 1681-1767) è una musica scritta per allietare i banchetti, di questa composizione sono stati eseguiti la Ouverture, le Air I,II,III,IV, i brani per orchestra da camera in cui suonano tutti gli strumenti. Gli strumenti solisti a cui sono affidate le ardue parti virtuosistiche in questo caso sono l’oboe e la tromba barocchi. Andrea Mion, all’oboe, e Andrea Di Mario, alla tromba, ne sono stati i bravi protagonisti, insieme all’Ensemble Roma Sinfonietta guidato con mano sicura da Fabio Maestri al clavicembalo. Il pubblico accorso numeroso ha lungamente applaudito tutti gli interpreti che come bis hanno eseguito la Conclusione della Tafelmusik, il brano in cui dopo quattro brani di musica da camera:un Quartetto, un Concerto per 3 Violini, una Sonata a tre e una Sonata per violino solo, ritorna tutta l’orchestra. Unica variante si è aggiunta anche Laura Pontecorvo che si è alternata con il suo flauto traverso all’oboe di Andrea Mion nella parte dell’oboe, in modo da concludere tutti insieme questo interessante e piacevole concerto.