Accademia Filarmonica. II violino di ieri, di oggi e di domani

“Violinista brillante e versatile al servizio di un’eccezionale poliedricità, punto di riferimento nella musica contemporanea, non meno che in repertori del tutto diversi, in particolare in quello barocco”. Con questa motivazione, nel 2010, Francesco D’Orazio è stato insignito del prestigioso Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana quale “Miglior Solista”, primo violinista italiano a ricevere questo prestigioso riconoscimento dopo Salvatore Accardo nel 1985. Punto di forza di questo interprete è senz’altro il vasto repertorio che spazia dalla musica antica eseguita con strumenti originali alla musica classica, romantica e contemporanea.

Il concerto in Sala Casella per l’Accademia Filarmonica Romana giovedì 14 aprile 2016 (ore 20.30, via Flaminia 118) ultimo appuntamento del ciclo di concerti “Il cerchio della Musica”, lo dimostrerà ampiamente, perché vedrà il musicista pugliese abbracciare quasi trecento anni di storia del violino eseguita su tre diversi strumenti, dal violino barocco (un “Comte de Cabriac” di Giuseppe Guarneri costruito a Cremona nel 1711), a quello elettrico a 5 o 6 corde, passando per il violino moderno; Francesco Abbrescia curerà la parte di informatica musicale e live electronics.

Il concerto si apre con la celebre Ciaccona della Partita in re minore BWV 1004 di Bach, per passare alla Sequenza VIII (1976) di Berio, compositore con cui D’Orazio ha avuto modo di collaborare a lungo come interprete di diverse sue musiche, alcune in prima assoluta. Lo stesso Berio immaginava questa Sequenza come “un omaggio a quel culmine musicale che è la Ciaccona della Partita in re minore di Bach, in cui - storicamente - coesistono tecniche violinistiche passate, presenti e future”.
 Il contemporaneo è rappresentato anche da Agape (2013) per violino solo di Fausto Sebastiani, “un percorso – per dirla con le parole dell’autore - dalle sonorità più estreme ed acute ai gravi possibili del violino”, mentre la Sonata op. 27 n. 3 (1924) di Eugène Ysaÿe è uno dei vertici della scrittura violinista tardo romantica: dedicata a George Enescu, in un unico movimento, è una sorta di improvvisazione che da un inizio lirico evolve verso un finale intenso ed esplosivo.

Il violino elettrico (con l’apporto dell’elettronica) fa la sua comparsa per la prima assoluta di Pasquale Corrado Dal segno d’ombra che si preannuncia come un lavoro di notevole impatto virtuosistico e, insieme al divertente Led Zeppelin Medley realizzato da Tracy Silverman sulle celebri Stairway to Heaven, Kashmir e Black Dog, rappresentano un esempio di evoluzione della scrittura violinistica: il violino elettrico infatti ha una estensione che sul grave arriva a coprire quasi quella del violoncello e quindi offre, in combinazione con l’elettronica, una incredibile gamma di nuove possibilità esecutive. Stesso organico per Elettra di Ivan Fedele, composizione del 2013 eseguita in prima assoluta dallo stesso D’Orazio al Politeama Garibaldi di Palermo nel 2014.

SALA CASELLA via Flaminia 118
giovedì 14 aprile 2016 ore 20.30

# VIOLINI
il violino di ieri, di oggi e di domani

Francesco D’Orazio
violino barocco, classico, elettrico
Francesco Abbrescia informatica musicale e live electronics


Johann Sebastian Bach
(1685-1750)
Ciaccona dalla Partita in re minore BWV 1004
Luciano Berio (1925-2003)
Sequenza VIII
Eugène Ysaÿe (1858-1931)
Sonata in re minore op. 27 n. 3 “Ballade”

Fausto Sebastiani (1962)
Agape
Ivan Fedele (1953)
Elettra
per violino elettrico 5 corde ed elettronica
Pasquale Corrado (1979)
“Dal segno d’ombra”*
per violino elettrico 5 corde ed elettronica
Tracy Silverman (1964) 
Led Zeppelin Medley
per violino elettrico 6 corde ed elettronica

* prima esecuzione assoluta

Biglietti: posto unico 10 euro più diritto di prevendita.
Info: tel. 06-3201752, email promozione@filarmonicaromana.org

Francesco D’Orazio
.  “Violinista brillante e versatile ha messo le sue qualità tecniche e musicali al servizio di un’eccezionale poliedricità, imponendosi come punto di riferimento nella musica contemporanea, nella collaborazione con compositori come Luciano Berio, Ivan Fedele e numerosi altri (con molte prime assolute), non meno che in repertori del tutto diversi, in particolare in quello barocco, come solista e violinista dell’Ensemble Astrée di Torino”. Con questa motivazione, nel 2010, Francesco D’Orazio è stato insignito del XXIX Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana quale “Miglior Solista”, primo violinista italiano a ricevere questo prestigioso riconoscimento dopo Salvatore Accardo nel 1985.

Nato a Bari, si è diplomato in violino e viola sotto la guida del padre, perfezionandosi con Carlo Chiarappa e Cristiano Rossi e successivamente con Denes Zsigmondy presso il Mozarteum di Salisburgo e Yair Kless presso l’Accademia Rubin di Tel Aviv. Si è laureato in Lettere con una tesi in Storia della Musica sul compositore Virgilio Mortari.
Il suo vasto repertorio che spazia dalla musica antica eseguita con strumenti originali alla musica classica, romantica e contemporanea. Numerosi compositori hanno scritto per lui lavori per violino e orchestra, fra cui Ivan Fedele (Mosaique e Orizzonte di Elettra per violino elettrico 5 corde), Michele dall’Ongaro (Hauptstimme), Michael Nyman (Concerto n.2 e 2a), Marcello Panni, Luis De Pablo (che gli ha dedicato il suo ultimo brano violinistico “Per Violino”).
Di particolare rilievo è stata la sua lunga collaborazione con Luciano Berio del quale ha eseguito diverse sue composizioni fra cui Sequenza VIII al Festival di Salisburgo e in prima assoluta il Divertimento per trio d’archi al Festival di Strasburgo. Nel 2007 ha inaugurato la 51ª Biennale Musica di Venezia con le prime assolute del Secondo Concerto per violino e orchestra e della Suite The Libertine per soprano, violino e orchestra di Michael Nyman con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Ha tenuto concerti in tutta Europa, Nord e Sud America, Messico, Cina e Giappone ed effettuato registrazioni discografiche per Decca, Opus 111, Hyperion, Stradivarius e la rivista Amadeus. È stato ospite di prestigiose istituzioni musicali quali l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Centre de Musique Baroque de Versailles, South Bank Centre di Londra, MiTo e tante altre. Nel 2011, diretto da Lorin Maazel, ha tenuto a Washington il concerto celebrativo per i 150 anni dell’Unità d’Italia suonando per l’occasione lo Stradivari 1727 dello stesso Maazel.
Ha tenuto concerti con numerose orchestre fra cui l’Accademia Bizantina, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, l’Orchestre national d’Île-de-France, diretto tra gli altri da Boris Brott, Aaron Jay Kernis, Michael Nyman, Steven Mercurio e Arturo Tamayo.
Suona il violino “Comte de Cabriac” di Giuseppe Guarneri costruito a Cremona nel 1711.