Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Il Barocco napoletano e Matthias Pintscher

Sollima, Florio e I Turchini presenteranno un programma dedicato al barocco napoletano, venerdì 19 aprile 2013 ore 20,30, per la Stagione di Musica da Camera dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, mentre per la Stagione sinfonica ci sarà il doppio esordio di Matthias Pintscher, direttore e compositore.

I Turchini con Antonio Florio, loro fondatore e direttore tornano a Santa, venerdì 19 aprile ore 20,30, per la Stagione di Musica da Camera.Accanto all’ensemble considerato oggi una delle punte di diamante della vita musicale italiana ed europea ci sarà il violoncellista palermitano Giovanni Sollima, che accompagnerà il pubblico nell’ascolto del raffinato repertorio per violoncello della Napoli del XVIII secolo. Il talento virtuosistico di Sollima sarà protagonista nelle cadenze - scritte da lui stesso per i concerti di Leo, Fiorenza, De Majo ma soprattutto nel brano Fecit Neapolis 1760, una delle sue ultime creazioni.

“Il mio pensiero da direttore è influenzato dal processo della mia scrittura e anche viceversa, naturalmente”. Con queste parole e nella duplice veste di direttore e compositore, esordisce sul podio dell’Orchestra ceciliana Matthias Pintscher, giustamente definito il compositore tedesco più richiesto della sua generazione.
Nella stagione sinfonica dell’Accademia (sabato 20 aprile ore 18  - lunedì 22 ore 21 - martedì 23 ore 19.30) lo si potrà ascoltare in un programma che accosta le sonorità fiabesche e cristalline della suite Ma Mère l’Oye di Ravel all’eleganza del Concerto per violino di Stravinskij – affidato all’archetto prestigioso di Kolja Blacher  - e alle forti sonorità della sua composizione Toward Osiris scritta nel 2006 e ispirata al mito del dio egizio Osiride e presentata a Santa Cecilia in prima italiana.

Formatosi in Germania e in altre prestigiose istituzioni europee, Pintscher vive da alcuni anni a New York, dove coltiva uno spiccato interesse per l’arte contemporanea. Un trittico degli anni Settanta di Joseph Beuys ha per l’appunto ispirato Pintscher a scrivere un lavoro per grande orchestra intitolato in maniera analoga, Osiris. L’incontro con il mondo dell’antico mito, filtrato attraverso il crudo linguaggio sperimentale di Beuys, ha suggerito all’autore anche i processi compositivi adatti per colare nella scrittura il dramma della violenza fratricida e la forza redentrice dell’amore contenuti nelle vicende degli oscuri dèi della cosmogonia egiziana.

Osiris infatti, figlio del cielo e della terra, viene smembrato in maniera crudele dalla furia selvaggia del fratello Seth, dio del caos, ma i suoi resti vengono raccolti dalla sorella e sposa Isis, che in questo archetipo dell’ancestrale mito di amore e morte è in grado di ricomporre e infondere di nuovo vita al corpo del marito. Ecco dunque che la partitura di Towards Osiris, uno studio preparatorio della versione finale del lavoro, si apre con un’idea simile a quella raccontata dal mito. Il processo di frammentazione e ricomposizione viene riassunto in una fulminea sintesi dal gesto iniziale dei violini. La cellula iniziale è solo un esempio emblematico delle numerose forme di disintegrazione e rianimazione della materia, che Pintscher manipola attraverso vari processi compositivi e abili trasformazioni della sonorità orchestrale. Anche il finale mette in luce una spiccata propensione drammaturgica della partitura, che si chiude su una sorta di contrappunto teatrale a due voci tra un corno solo e i violini all’unisono.

A conclusione del concerto, i colori smaglianti della suite dell’Uccello di fuoco, primo capolavoro assoluto del dirompente genio musicale di Igor Stravinskij, che di lì a tre anni sconvolgerà il mondo musicale europeo con la bitonalità di Petruška e i ritmi primitivi e le selvagge dissonanze della Sagra della Primavera, tutti e tre creati per i Ballets Russes di Diaghilev tra il 1910 e il 1913. La vicenda è ispirata alla fiaba russa dello zarevic Ivan che grazie ad una piuma magica donatagli dall'Uccello di fuoco riuscirà a liberare la principessa prigioniera del malvagio Katschej costringendo quest'ultimo a danzare fino allo sfinimento. Fu lo stesso Stravinskij ad estrarne la splendida e fortunatissima Suite da concerto.

Prima del  Concerto
Il Settecento Napoletano
Conferenza a cura del Prof. Giuseppe Monsagrati
venerdì 19 aprile ore 19 - Bibliomediateca dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
ingresso libero su prenotazione all’indirizzo mail biglietteria@santacecilia.it fino ad esaurimento posti. Ai partecipanti alla conferenza sarà riservato uno speciale 25% di sconto sull'acquisto del biglietto
 
Stagione di Musica da Camera 2012 - 2013
Auditorium Parco della Musica - Sala Sinopoli
Venerdì 19 aprile ore 20,30
I Turchini
Antonio Florio direttore
Giovanni Sollima violoncello

De Majo    Concerto per violoncello e archi
Fiorenza    Concerto per violoncello e archi
Leo        Concerto di violoncello con violini in re minore
Fiorenza    Concerto per violino e archi
Sollima    Fecit Neapolis 1760

Biglietti da 18 a 38 euro.
Per maggiori informazioni: www.santacecilia.it o telefonare allo 068082058.

Stagione di Musica Sinfonica 2012 - 2013
Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia
Sabato 20 aprile ore 18 - Lunedì 22 ore 21 - Martedì 23 ore 19.30
Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Matthias Pintscher direttore
Kolja Blacher violino
 
Ravel        Ma Mère l'Oye
Stravinskij    Concerto per violino in re
Pintscher    Towards Osiris prima esecuzione italiana
Stravinskij     L'uccello di fuoco: suite

Biglietti da 18 a 38 euro.

FAMILY CONCERT
Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia
Domenica 21 aprile, ore 11 introduzione - ore 12 Concerto
Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Matthias Pintscher direttore

Ravel        Ma Mère l'Oye
Stravinskij     L'uccello di fuoco: suite

Per maggiori informazioni: www.santacecilia.it o telefonare allo 068082058.