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All'Aula Magna campanelle, mari in tempesta, vascelli fantasma, valzer diabolici e danze di scheletri
Sabato 10 dicembre alle 17. 30 per i concerti della Istituzione Universitaria dei Concerti-IUC nell'Aula Magna della Sapienza torna a Roma dopo lunga assenza il violinista serbo Stefan Milenkovich, già strabiliante bambino prodigio, che a sei anni dava il suo primo concerto e a dieci si esibiva davanti a Reagan, Gorbaciov e Giovanni Paolo II.
Ora, a trentaquattro anni, è un interprete maturo e completo, che lascia pubblico e critica ammirati di fronte alla sua tecnica superlativa e al suo perfezionismo maniacale. Professore alla Juilliard School di New York e all'University of Illinois, è un appassionato interprete sia della musica da camera che del tango. Per questo suo ritorno a Roma ha scelto l'impervio virtuosismo del Concerto n. 2 "La Campanella" di Niccolò Paganini. Il titolo di questo famosissimo brano deriva dal movimento finale, in cui i prodigi virtuosistici del violino sono umoristicamente accompagnati dall'imitazione del suono d'un campanello, con un effetto brillante, spiritoso e travolgente.
Con Milenkovich suona l'Orchestra Filarmonica di Belgrado, storica compagine sinfonica, tra le più prestigiose non solo dell'est europeo ma dell' intera Europa ("one of the leading European orchestras", The Independent). Sul suo podio sono saliti i più grandi direttori del passato, come Karl Böhm, e del presente, come Lorin Maazel e Zubin Mehta, e in questa occasione è diretta da Charles Olivieri Munroe, maltese di nascita e canadese di formazione.
È un giovane direttore che si è già fatto un nome in America e Europa (in Italia ha diretto tra l'altro al Teatro La Fenice di Venezia) ed è stato appena nominato direttore principale della Philharmonie Sudwestfalen. A Roma presenterà un programma imperniato su alcune delle più popolari pagine sinfoniche di Franz Liszt, a conclusione delle celebrazioni del 2011 per il bicentenario della nascita del musicista ungherese.
La drammatica e filosofica meditazione sul destino umano di Les Préludes, il diabolico Mephisto Walzer e la colorata, vivace e capricciosa Rapsodia ungherese n. 6 in re maggiore "Il Carnevale di Pest" daranno un ritratto completo delle varie facce di questo geniale compositore.
Completano il programma due opere di compositori che furono profondamente influenzati da Lizst e che Liszt a sua volta ammirava sinceramente: Richard Wagner e Camille Saint-Saëns.
Di Wagner, l'ouverture dell'Olandese volante, impressionante raffigurazione sonora di un leggendario vascello maledetto, del suo tormentato capitano e della sua ciurma di fantasmi, condannati a vagare eternamente sul mare in tempesta.
Di Saint-Saëns la Danse macabre, ispirata a una ballata di Goethe, che rievoca con divertita ironia sinistre leggende su scheletri che sorgono dalle tombe per danzare sfrenatamente di notte: eseguito nel 1875 a Parigi, questo poema sinfonico fu accolto con entusiasmo dal pubblico e piacque molto anche a Liszt, che lo trascrisse per pianoforte.
Sabato 10 dicembre 2011 ore 17.30
Aula Magna – Sapienza Università di Roma - Piazzale Aldo Moro 5
Orchestra Filarmonica di Belgrado
Stefan Milenkovich violino
Charles Olivieri Munroe direttore
Richard Wagner L’Olandese volante, ouverture
Niccolò Paganini Concerto per violino e orchestra n. 2 in si minore
op. 7 "La Campanella"
Camille Saint-Saëns Danse macabre, poema sinfonico
Franz Liszt Les Préludes, poema sinfonico
Mephisto Walzer
Rapsodia ungherese n. 6 in re maggiore "Il Carnevale di Pest"
BIGLIETTI: Interi: da 15 euro a 25 euro (ridotti da 12 euro a 20 euro)
Giovani (under 30): 8 euro Bambini (under 14): 4 euro
INFO per il pubblico: 06 3610051
www.concertiiuc.it
botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it