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Proiezione e presentazione di Bianco di Roberto Di Vito. Isola del Cinema 2 agosto
Il regista Roberto Di Vito presenterà il suo primo film "no-budget", Bianco, presso l'Isola del Cinema (Isola Tiberina), martedì 2 Agosto alle ore 22, nello spazio (al coperto) Cine-Lab. Dopo la proiezione, seguirà un dibattito con il regista e il cast del film: Igor Mattei, Giovanni Piccirillo, Massimiliano Fedeli.
Durata del film: 73 minuti
Ingresso: 3 Euro - Per Info: 338 3152784
Breve presentazione
Dopo tanti cortometraggi, backstage e documentari che hanno vinto vari premi (tra cui il Globo d'oro nel 1998; il premio del pubblico a Capalbio, altri premi a Montecatini, Salerno, Huesca, al Backstage festival di Bologna ecc...) De Vito ha realizzato, da indipendente, il suo primo film no-budget, girato in due settimane: Bianco.
Potete leggere le recensioni e vedere tre brevi trailers sul link www.youtube.com/biancofilm
Una recente recensione di Davide Pulici si trova sulla rivista Nocturn: http://www.nocturno.it/rec ensioni/bianco
Alcuni clips tratte dai corti e interviste al regista si trovano sul sito: www.youtube.com/robertofil maker
Un'ulteriore recensione on line: http://www.ingenerecinema. com/index.php?option=com_c ontent&view=article&id=234 %3Abianco-di-roberto-di-vi to&catid=42%3Afantafestiva l-2011&Itemid=69
Il sito del regista, con foto, link e curriculum vitae: http://www.robertodivito.it
Il gruppo dedicato al film su facebook: http://www.facebook.com/gr oup.php?gid=232445874485
B I A N C O - (Breve Sinossi)
Un brutto risveglio in un “limbo” bianco. Riflessioni coperte da bende bianche. La scoperta di essere in una prigione. Attesa di eventi. Un rapimento assurdo. Un senso di solitudine. Nostalgia d’amore. La ricerca di una serenità agognata in luoghi lontani. Sogni, ricordi, rimpianti, incubi. Rifiuti, attese, cattiverie. Voglia e paura di partire. Tutto immerso in un muro bianco.
Critiche e recensioni:
Anton Giulio Mancino (La Gazzetta del Mezzogiorno,Cinecritica, Cineforum)
"Non è facile imbattersi, nel panorama asfittico delle opere prime, molte delle quali terribilmente omologate, in un film come quello di Roberto Di Vito, così attento ai valori plastici e figurativi della composizione, della messa in quadro geometrica e rigorosa di ossessioni visive ed esistenziali, tali da renderlo, al di là del pretesto narrativo, particolarmente adatto ad esplorare i territori del fantastico, da decenni assai poco proficuamente praticati nel cinema italiano".
Domenico Monetti per Segno Cinema n°. 167.
"Il mondo è pieno d'ingiustizie. Così come nella società dello spettacolo forse i veri autori sono quelli ingiustamente avvolti nell'oscurità, ben lontano dal red carpet e dalle luci abbaglianti dei riflettori. Uno di questi è sicuramente Roberto Di Vito che si è fatto le ossa con gente del calibro di Dario Argento, Daniele Luchetti, Pupi Avati e addirittura Federico Fellini. Avrebbe meritato di più Di Vito, un autore attento ad attraversare i generi assecondando una sua poetica: non luoghi architettonicamente geometrici, losers con un realismo magico che rimanda al miglior Avati, un'attenzione ad una sperimentazione visiva mai fine a sé stessa."