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Serenata per il XXI Secolo
Alla Sala Casella domenica 4 dicembre 2011 Nuova Consonanza e l'Accademia Filarmonica Romana presentano un concerto in omaggio a Goffredo Petrassi e Aldo Clementi, compositori di riferimento del Novecento musicale italiano, accanto alla musica dei nostri giorni con Sestetto di Guido Baggiani (2006)e la prima italiana di Concerto (2009) di Matteo Franceschini.
Aldo Clementi, Goffredo Petrassi: due maestri così presenti e significativi nella vita musicale del nostro tempo, così decisivi per la formazione di tanti nuovi compositori. L’Accademia Filarmonica Romana e Nuova Consonanza, nell’ambito del suo 48° Festival, dedicano ai due compositori il concerto di domenica 4 dicembre alle ore 21 alla Sala Casella (via Flaminia 118) affidandosi a Marco Angius, direttore e fondatore dell’ensemble Algoritmo, formazione da camera fra le principali nell’interpretazione della musica d’oggi. Il concerto, che ha in programma anche la musica del nostro secolo, rappresentata da Guido Baggiani e Matteo Franceschini, sarà preceduto da un incontro alle ore 19 (ingresso libero) sulla musica del XXI secolo cui partecipano Marco Angius, Guido Baggiani, Sandro Cappelletto, Matteo D’Amico, Patrizio Esposito e Fausto Sebastiani.
Seguendo un ordine cronologico, il concerto si apre con Serenata (1958) di Goffredo Petrassi, il cui richiamo a forme antiche (in questo caso la Serenata) diventava il salvacondotto per avventurarsi dentro il proprio libero universo di associazioni, di accostamenti strumentali tanto originali – e questa Serenata è prova strabiliante del suo estro coloristico – quanto equilibrati.
La serata prosegue con G. F. F. … di Aldo Clementi che fu allievo di Petrassi: scritta nel 1994 per flauto, viola, contrabbasso, clavicembalo e percussioni, G.F.F. … per un verso evidenzia l’idea di Clementi della musica come costante processo che produce vertigine e per altro verso un melos che trapela, di tanto in tanto, come risultato di un estremo filtraggio delle linee.
Sestetto con dedica, scritto da Guido Baggiani nel 2006, è dedicato a Flavio Emilio Scogna, che lo ha diretto per primo, e «a chiunque altro lo diriga» invitando con ironia i musicisti ad avvicinarsi al lavoro, che si caratterizza dal gioco tensione/distensione.
Infine un compositore della nuova generazione, Matteo Franceschini, classe 1979, musicista in residence presso la Filarmonica Romana e l’Accademia Americana di Roma, con il suo Concerto (2009), in prima esecuzione italiana: «Il lavoro – spiega lo stesso Franceshini – si pone come naturale prosecuzione di un viaggio compositivo iniziato nel 2007 e incentrato sulla forma concerto per solista ed ensemble. Il ciclo prevedeva 4 lavori per ensemble, ciascuno dei quali comprendesse uno strumento solista, rispettivamente violino, viola, violoncello e pianoforte; il fine di ciascun brano era analizzare le caratteristiche dei singoli strumenti e la relazione tra solista e insieme. In questo modo, Concerto è diventato un progetto necessario; dopo un periodo di lavoro sulla forma ‘concerto solistico’, ho voluto dedicarmi a un brano per ensemble all’interno del quale affrontare un’indagine sulle relazioni interne al gruppo strumentale e sull’insieme come unico organismo vivente. Il termine ‘concerto’ (finora mai utilizzato nei miei lavori solistici) diventa quindi una sorta di ossimoro in rapporto al reale protagonista della composizione: l’ensemble stesso».
Biglietti 10 € (ridotto 5).