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Bach Haus ad Amelia. Come giocare con la musica
Nel Teatro Sociale di Amelia il 21 novembre 2010 è andata in scena l'ultima replica di Bach Haus, intermezzo in un atto su libretto di Vincenzo De Vivo e musica di Michele Dall'Ongaro, con l'Ensemble In Canto diretto da Fabio Maestri. OperaInCanto anche quest'anno, come è sua consuetudine, ha dedicato uno spettacolo a bambini e ragazzi, una tradizione e un impegno meritori vista la mancanza di una educazione musicale nelle scuole. Bach Haus il titolo scelto per l'intermezzo, oltre che la casa del grande Johann Sebastian, evoca anche il grande pianista ed interprete bachiano Wilhelm Backhaus.
L'intermezzo è stato eseguito in prima assoluta nel 2000 all'Opera di Roma che l'aveva commissionato ed era stato ideato come seguito scherzoso della Kaffeekantate (Cantata del caffè) una delle cantate profane di Bach che fu anche rappresentata in forma scenica. L'intermezzo utilizza gli stessi cantanti della cantata che sono trasformati: la soprano in Anna Magdalena, moglie di Bach, il basso in Bach e il tenore nell'impresario Nibbio (nome di origine metastasiana: è il protagonista de L'impresario delle Canarie).
Per questa occasione è stata approntata una nuova versione commissionata dall'Associazione In Canto. L'idea di partenza è ironica: "Perché Bach non ha mai scritto un'opera?" Da questa domanda nasce l'idea del divertente libretto di De Vivo per spiegare il complicato e strano mondo dell'opera italiana all'epoca di Bach.
L'intermezzo è preceduto dall'apparizione dei figli di Bach che ballano sulle note della Suite n. 2 in si minore di Bach. La Kaffeekantate è solo accennata all'inizio per introdurci nella famiglia Bach e presentarci Anna Magdalena che distribuisce a colazione il caffè ai suoi innumerevoli ragazzi. Irrompe poi Nibbio, il nome di un uccello rapace, affibbiato all'impresario è particolarmente significativo, l'apparizione di tal personaggio così lontano dalla scenetta familiare è sottolineato ironicamente dal musicista con la citazione pucciniana dell'apparizione di Scarpia in chiesa.
Nibbio, accolto con con circospezione dubbiosa dalla famiglia, incontra finalmente Bach cui spiega i motivi per cui vorrebbe commissionargli un'opera; è nel dialogo arguto che sono spiegate le bizzarre – per noi - consuetudini del teatro operistico di allora. Un Bach bonario e ironico spiega pazientemente all'impresario i motivi artistici per cui non si sente adatto per un tale incarico proponendo al suo posto il figlio Johann Christian, dopo tale proposta Nibbio si congeda.
La musica di Michele Dall'Ongaro si è rivelata appropriata al gioco teatrale proponendo a sua volta uno sviluppo melodico ricco di citazioni pucciniane. I bravi cantanti Rita Tomassoni (Anna Magdalena), Paolo Pellegrini (Nibbio) e Giulio Boschetti (Bach), hanno reso i recitativi e il canto in modo da rendere comprensibile al pubblico le parole, contribuendo così al successo dello spettacolo. Paolo Donati è, ancora una volta con pochi elementi scenici e l'appropriato uso delle luci, riuscito a realizzare un'efficace messa in scena.
La direzione di Fabio Maestri ha fatto apprezzare le caratteristiche interessanti della partitura per il gioco musicale con i divertenti richiami non solo a Puccini ma anche a Bach, che sottolineano efficacemente il testo e coinvolgono il pubblico. La scelta di Bach Haus ha riscosso un grande successo nel pubblico rivelandosi una scelta felice e appropriata.