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Bella addormentata. L'Aurora del balletto sinfonico
Prima raffinata musica sinfonica scritta per un ballo grande su richiesta del direttore del Teatro Marijinskij di San Pietroburgo. La Bella addormentata nel bosco viene composta tra 1888 e 1889 da Pëtr Il’ič Čajkovskij. Verrà rappresentata per la prima volta nel 1890 nello stesso teatro che l’ha commissionata.
Le fonti per la storia sono Basile, Madame d’Aulnoy e Perrault tra ‘600 e ‘700, i Grimm in pieno ‘800 la chiameranno Rosaspina, e non dimenticheremo di citare il mito del re britannico Perceforest ed il moderno Von Kleist. Questo per quanto attiene sia al nucleo fondante della favola sia al letargo della Bella che cambierà nome attraverso le versioni. Aurora è forse il nome più consono se si pensa che nel momento in cui si risveglia il mondo cui appartiene rinasce come ad una nuova alba. Il mito della rinascita è strettamente legato al sonno letargico che permette al bambino (cfr. Il mondo incantato di Bruno Bettelheim) quel ripiegamento su sé stesso utile ai tempi della metamorfosi puberale.
L’altro topos della strega cattiva Carabosse, che in questa versione del balletto è tratto dalla storica coreografia di Marius Petipa ripresa da Paul Chalmer, è particolarmente ridondante. Compare per ben quattro volte ed è stato appositamente riscritto per Carla Fracci. La prima uscita è quella classica della strega che lancia una maledizione ammorbidita in sonno magico dalla Fata dei Lillà (la brava Alessandra Amato). La seconda vede Carla Fracci in rosso pompeiano e semimoderno, dopo il nero stregato e vampirico dei costumi di Aldo Buti (curatore anche delle sontuose scene). Un’altra parentesi lunga invece che di entrata/uscita, è con il Principe Florimondo Tamas Nagy. L’ultima, in bianco, della fata ravvedutasi è forse quella meno chiara di tutte e pone interrogativi sulla necessità di sottolineare la lisi.
La leggiadra neozelandese Lisa-Maree Cullum interpreta l’estenuante parte della Principessa Aurora, che si accorda con leggerezza con Nagy-Florimondo in questo parterre scenico, che abbiamo potuto ammirare di recente nel settembre 2007 sempre all’Opera di Roma. Le ghirlande di fiori, la continua e proliferativa espansione delle scene sul fondo, insieme all’intero Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera perfettamente affiatato, offrono col Maestro Marzio Conti, un’ottima versione per intero. Qualche gap nella scelta delle parti difficili come la Principessa Florina (Giovanna Pisani) e l’Uccello blu (Claudio Cocino), sono compendiate dalle eccellenti prove finali dal mondo delle fiabe. In particolare il Gatto con gli stivali di Massimiliano Mariani e la Gatta bianca di Cristina Mirigliano, che d’intesa crescente hanno strappato applausi quanto Cappuccetto rosso (Claudia Marzano) ed il Lupo (Andrea Costa).
Alcuni brani musicali ispirati alla medesima fiaba
Maurice Ravel
Pavane de la belle au bois dormant (Pavana della bella addormentata)
Interludio dal quadro II di: Ma mère l'oye, balletto in 5 quadri
Joseph Haydn
The Sleeping Beauty, per voce e arpa
da un motivo popolare gallese
Engelbert Humperdinck
Dornröschen (La bella addormentata), quadri sinfonici dall'opera fiabesca
Thierry Machuel Rev/trascr
Pavane de la belle au bois dormant
vers. per coro a cappella dell'omonimo brano di Maurice Ravel tratto dal balletto: Ma mère l'oye
Olof Wilhelm Peterson-Berger
Tornrossagan (La storia della bella addormentata), suite per orch. dall'opera "Lyckan"
Sammy Fain/Jack Lawrence/George Bruns
Io lo so, dalla vers. it. del film di animazione di Disney: La bella addormentata nel bosco (1959)