La Somnambule. Un balletto giocoso

Articolo di: 
Livia Bidoli
La Somnambule

Quando si ascolta la musica ridente di Hérold per La somnambule, ou L’arrivée d’un nouveau seigneur su libretto di Scribe e coreografie di Jean Aumer, non c’è quasi bisogno dell’ambientazione agreste per immaginarsi immersi in una natura tra Arles e Tarascona, vi si viene poiettati inconsapevolmente.

Con Gaia Straccamore come prima ballerina nel ruolo di Therese e Claudio Cocino con Damiano Mongelli in quelli rispettivamente di Edmond e M. De Saint-Rambert, si accede direttamente ad un universo gaio e pastorale, la cui unica ombra è proprio nella natura dell’intreccio. Quella strana affezione che Pigatti e Pagani descrivono nei loro settecenteschi trattati e a cui Mesmer, antigono dell’ipnosi, fa riferimento. Il sonnambulismo colpisce di notte sia donne sia uomini indifferentemente (sebbene siano più numerosi i casi maschili come d’isteria d’altronde), costringendoli a camminare nel sonno e a fare chissà cos’altro ai poveri malcapitati. Un caso di sonnambulismo estremamente gotico è quello di Edgar Huntly or Memoirs of a Sleep-Walker (1799) di Charles Borckden-Brown, a cui sicuramente si è ispirata Mary Shelley per Frankenstein (cfr. l’episodio della bambina e tanti altri più o meno rapportabili al sonnambulismo o supposto tale).

La trama ruota intorno ad una giovane fanciulla, Therese, che di notte viene trovata dal fidanzato Edmond nella camera di un altro, M. De Saint-Rambert, a cui è arrivata passando dalla finestra, con un’evidente candela in mano che non le serve certo ad illuminare il suo cammino visto che procede ad occhi chiusi. Sebbene M. De Saint-Rambert cerchi di convincerlo della strana malattia dell’amata, Edmond rompe con lei e cerca di sposare Gertude (Catia Passeri), che avendo perso lo scialle proprio nella camera di M. De Saint-Rambert è compromessa. Dopo una pericolosa passeggiata sul tetto del mulino in preda all’ennesimo attacco di sonnambulismo, Therese viene finalmente creduta dal’amato Edmond e salvata da una probabile caduta mortale.

Nonostante la struttura drammaturgica venga impostata dall’intreccio, si tratta di un balletto leggero e divertente, ragion dovuta in particolare alla coreografia curata da Luciano Cannito che l’ha ricostruita innestandola sul genere d’opera del Fair play, evidenziandone le caratteristiche giocose. Di questo balletto romantico che nel 1827 vide la luce all’Opéra di Parigi su coreografie di Jean Aumer, non esistono tracce scritte se non gli appunti dall’edizione di Bournonville a cui Cannito fa riferimento. Il soggetto invece è tratto da Nina o sia la pazza per amore su musica di Paisiello e libretto di Carpani del 1789, da cui Scribe e Delavigne trassero la comédie-vaudeville La Somnambule nel 1819, omonima al nuovo balletto.

Nell’edizione odierna, per quanto riguarda la musica di Hérold, che con Adam e Delibes è il più noto compositore per balletti prima dell’arrivo di Caikovskij e dell’affrancamento della musica da balletto dalla sua funzionalità tetatrale, il maestro Benedetto Montebello ha inserito ben quattro brani nuovi, traendoli da una messinscena del 1854 e da un manoscritto rinvenuto al Conservatorio di Napoli. Il balletto, diviso in tre atti conta 28 numeri musicali ed inaugura una nuova tendenza con l’opera lirica di Bellini del 1831 La sonnambula (libretto di Felice Romani), ispirata, scena dopo scena, proprio a questo balletto.

Pubblicato in: 
GN1/ 3-17 novembre 2008
Scheda
Autore: 
Musica di Ferdinand Hérold
Titolo completo: 

La Somnambule, ou L’arrivée d’un nouveau seigneur
Balletto in tre atti
Musica di Ferdinand Hérold
Libretto di Eugène Scribe e Jean-Pierre Aumer
Coreografia di Luciano Cannito
Interpreti: Gaia Straccamore, Claudio Cocino, Damiano Mongelli, Catia Passeri
Direttore Benedetto Montebello
Orchestra e Corpo di ballo del Teatro dell'Opera
Teatro Nazionale 8-14 novembre 2008

Anno: 
2008
Voto: 
6.5