Gadda al Teatro Vascello. L'icastica energheia muscolare di Gifuni

Articolo di: 
Livia Bidoli
Fabrizio Gifuni

L'energia straripante di Fabrizio Gifuni, unita alla icasticità sarcastica e sardonica di Gadda esplodono nella narrazione muscolare di L’ingegner Gadda va alla guerra (o della tragica istoria di Amleto Pirobutirro) a cura del Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti con alla regia Giuseppe Bertolucci: al Teatro Vascello di Roma dall''11 al 16 ottobre 2011.

il percorso di un Gadda fascista e volontario interventista di guerra fino a delineare l'ultimo pamphlet romanzato e deluso contro Benito dal titolo Eros e Priapo (1967), ci conduce fino ai giorni nostri:  il nostro attuale Presidente è argutamente e capargbiamente paragonato al suo epigone dal cranio pelato in un susseguirsi di battutte, motti e sciabolate fisiche oltre che intellettuali, costringendo Gifuni – dall'energia strabordante ripeto – ad un tour de force dover si trova perfettamente a suo agio. Viene in mente Paolini, con Il sergente, visto all'Argentina qualche anno addietro, ma secondo me Gifuni lo supera di gran lunga in fatto d'energheia: è come se una bomba inesplosa potesse scoppiettare dall'inizio alla fine dello spettacolo con un botto finale, peregrinando da un lato all'altro del palco sotto luci blu diamantiche oppure nero-grigio fumo, annientanti nella loro neutrale tristezza.

Cosa dire poi dell'incommensurabile emozione profonda all'ascolto della scoperta della morte di Enrico, il fratello di Gadda, dalle parole della madre, materializzatasi nelle acclamazioni sempre imploranti verso di lei di Gifuni (cfr. la morte della madre nell'incompiuto La cognizione del dolore, 1938-41)? Un Gadda dal muscolo agile e dalla voce istrionica che dà poi vita alle seconda parte dello spettacolo, quella che ci fa vergognare tutti, visto che la mattina del giorno in cui ho visto lo spettacolo (il 14 ottobre), si è di nuovo reiterata la compravendita di voti, la 53° fiducia ad un Governo guidato dalla fattispecie di Priapo autoerotico così ben interpretato dall'attore.

Si, perché le cose stanno così e si deve pur dirlo, gridarlo forte, dal palco e dal pubblico che tutto applaudiva la comparazione feroce eppure verosimile tra il gerarca fascista che l'italietta ha conosciuto nella prima, abominevole parte del secolo scorso, contraddistinta dai due conflitti mondiali (e speriamo che non valga il proverbio “non c'è due senza tre", e dalla crisi mefistofelico-bancaria in cui siamo caduti, non si debba scegliere la stessa strada del dopo Weimar), e che il “pragma narcistico della menzogna” di questo pietoso discendente di Benito, “gnappo” e irriverente, ipocondriaco e isterico, non si promulghi ancora letale sulle discendenze, e sull'attuale legislatura, tutta ricoperta di leggi e leggette nelle sue mani aracnidee.

In platea ho visto Benigni, Concita De Gregorio, Curzio Maltese, l'altro volto dell'Italia, di certo non povero, impegnato probabilmente in qualche seduta post-operatoria, speriamo in quell'”atto di conoscenza” salvifico cui aspirava Gadda per tutte le anime umane, l'unico che ci avrebbe liberato tutti, “noi italiani troppo acquiescenti al male”. 

Pubblicato in: 
GN71 Anno III 17 ottobre 2011
Scheda
Titolo completo: 

Teatro Vascello
Direttore Artistico Manuela Kustermann
stagione teatrale 2011 2012

11 - 16 ottobre dal martedì al sabato ore 21.00 domenica ore 19.00

Fabrizio Gifuni
Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti
L’ingegner Gadda va alla guerra
(o della tragica istoria di Amleto Pirobutirro)
un’ idea di Fabrizio Gifuni
(da Carlo Emilio Gadda e William Shakespeare)

con Fabrizio Gifuni
regia Giuseppe Bertolucci
disegno luci Cesare Accetta
direttore tecnico Hossein Taheri