Joan as Police Woman all'Auditorium. Il valore di 10 dollari

Articolo di: 
Giovanni Battaglia
Joan as Police Woman

Il suo ultimo concerto romano, il 6 marzo 2011; non è il primo appuntamento all’Auditorium Parco della Musica di Roma per Joan As Police Woman (si era esibita l'anno scorso nel corso dello straordinario Tribute to Nico organizzato da John Cale in persona), ma l’atmosfera è quella delle prime volte, tesa, densa, emozionante; e per i 700 appassionati accorsi, trovare i biglietti non è stato semplice dato che era tutto esaurito da parecchi giorni.

Forse  vi sarete anche stancati di vedere il Colosseo, ma io ogni volta che passo da Roma non posso fare a meno di ammirare la sua meraviglia e la sua incredibile grandezza, forse perché noi non ne abbiamo uno!” Con questa frase sentita ma un po’ ruffiana parte lo scroscio di risate e di applausi.

La quarantenne cantautrice americana (al secolo Joan Wasser, originaria del Maine) ha conquistato pubblico e critica, dimostrando di essere una delle voci più affascinanti e promettenti della scena indipendente internazionale con il suo mix di blues elettrico, rock, folk e con uno stile e una presenza sul palco estremamente personali.

È storia conosciuta quella del suo nome d’arte, ma vale la pena di ricordarla. Negli anni Settanta negli Stati Uniti era amatissima una serie poliziesca con Angie Dickinson che in italia è arrivata con il nome di Agente Pepper e che originariamente si chiamava PoliceWoman.

Un'amica di Joan Wasser notò la grande somiglianza tra Joan ed Angie e le suggerì questo nome così evocativo di quegli anni lontani intrisi di bella musica, sogni, impegno politico e tante belle cose che per chi, come me, veleggia verso i quarantacinque anni, rappresentano un ricordo amico; eccoci quindi di fronte a “Joan as Police Woman”.

La serata romana anche iconograficamente è un omaggio a quegli anni: capello nero corvino, tuta di pelle rossa attillata, sinceramente molto bella; atteggiamento molto aggressivo e grande padronanza della scena, Joan passa con grande disinvoltura da una tastiera ad un'altra, dalla chitarra al microfono con vocoder.

Il concerto è altrettanto eclettico dal punto di vista musicale. Si passa dalla ballata “Flash“, dove Joan esprime il meglio della sua dolcissima voce, a “Chemmie”, dove invece la voce diventa graffiante ed imponente. Si arriva poi a “Nervous”, “Save me”,”Eternal Flame” in un'alternanza di duetti con il pubblico e con gli altri compagni di viaggio, il percussionista Parker Kindred ed il tastierista Tyler Wood. Il meglio forse lo esprime nelle due canzoni concesse con il bis richiestissimo dal pubblico amico, "Human Condition" e "Say Yes".
 
Nel suo recente passato oltre alla formazione come violinista classica e la militanza in numerose indie bands statunitensi, c’è la sua storia d’amore con Jeff Buckley, la collaborazione con Antony and the Johnsons e con Rufus Wainwright, che - scusate se è poco - rappresentano quanto di meglio sia uscito negli ultimi dieci anni di sofferta evoluzione della musica rock: sono tutti in un certo qual modo riconducibili a un filo rosso che puntualmente lega tutti gli avvenimenti a persone quali Lou Reed (che rischiando tantissimo ha deciso di reinterpretare le proprie canzoni per il talentuoso Antony - scoperto da lui e dal leader dei Current 93, David Tibet -, e che ha fatto partecipare Joan a The  Raven, un concept album ispirato alle opere di Edgar Allan Poe) e John Zorn, il suo mentore.

Tre dischi (più uno di covers) sono stati sufficienti ad imporla come astro nascente della musica rock. The Deep Field, che significa  “lo spazio profondo”, è il terzo ed ultimo lavoro di Joan e rappresenta un passo in avanti nell’affinamento del suo personale stile lasciando un poco indietro la cupezza che ha caratterizzato i primi lavori a favore di un'atmosfera più leggera.

Nota finale: perché il titolo di questo articolo è "Il valore di 10 dollari"? Perché con 10 dollari, all’età di otto anni, Joan ha potuto affittare per un intero anno una tastiera grazie ai fondi per lo studio della musica messi a disposizione dalla scuola pubblica americana. Oggi Joan è una musicista affermata. La vogliamo smettere di tagliare fondi alla cultura o no?

Pubblicato in: 
GN44 Anno III 21 marzo 2011
Scheda
Titolo completo: 

Fondazione Musica per Roma
Joan As Police Woman - The Deep Field

Un evento di: La voce

Auditorium Parco della Musica, Sala Petrassi, domenica 6 marzo 2011

Band
Joan Wasser - chitarra voce e tastiera
Parker Kindred - Batteria
Tyler Wood - Tastiera
 
Setlist:
1) The Action Man
2) The Magic
3) Chemmie
4) Hard White Wall
5) Anyone
6) Run for Love
7) Flash
8) Nervous
9) Save me
10) Kiss the Specifics
11) Forever and a Year
12) Eternal Flame
13) I Was Everyone
Encores:
14) Human Condition
15) Say Yes

Voto: 
8