Milano Sala Verdi. La Kreutzer di Martha Argerich col violino di Geza Hosszu-Legocky

Articolo di: 
Emanuele Amoroso
Martha Argerich e Geza Hosszu-Legocky

Martha Argerich si è presentata anche nella stagione 2010-2011 per le Serate Musicali di Milano accompagnando il 29 gennaio 2011, come ormai sua consuetudine, uno dei giovani musicisti emergenti da quella  scuola di talenti che è il Progetto a lei stessa intitolato. In duo con il violinista Geza Hosszu-Legocky propone tre sonate (in la minore di Schumann, la celebre in la maggiore di Franck e uno dei capolavori beethoveniani, ossia la sonata dedicata à Kreutzer) legate tra di loro da suggestioni letterarie (Tolstoj, Proust) e da una concezione della forma che apre nuovi orizzonti per il repertorio dedicato al duo violino – pianoforte.

Robert Schumann innerva da sempre le proprie pagine di complessi rimandi al mondo artistico: di rado si rintraccia in un compositore una sensibilità tale nel voler descrivere attraverso il suono quanto avviene nel proprio intimo e nel mondo a sé circostante, inserendosi oltretutto nel dibattito culturale a lui contemporaneo.

L'apparente classicità della suddivisione in tre movimenti non riesce a nascondere le profonde variazioni presenti: un primo tempo ampio, nel quale si intrecciano temi e sviluppi dal sapore dell'improvvisazione, cui succede un allegretto meditativo e un vivace finale mosso da scarti irrequieti e quasi allucinati. Siamo sul terreno hoffmaniano delle ultime pagine di Robert Schumann, tessuto inquieto che conduce il romanticismo al suo apice per lasciar spazio alle meditazioni secondo ottocentesche.

Meditazioni che trovano in César Franck uno straordinario e passionale mentore. Forma ciclica, come spesso accade nelle sue pagine più riuscite, continui scatti e accensioni di appassionato vigore, ampie pagine riflessive, pianissimi impalpabili e fortissimi di uniforme e compatta forza: queste le principali impressioni che si affacciano all'ascolto di una pagina purtroppo di minor frequentazione qui in Italia, ma meritevole, come tutta la musica di Franck, di una più ampia divulgazione. Saranno da addebitare agli studi e all'attività di organista il continuo alternarsi tra livelli sonori opposti, così come il trattamento preludiante, a carattere improvvisativo, per il quale da una semifrase scaturisce uno sviluppo via via accresciuto, ma senza dubbio scardinando con forza le residue resistenze della forma sonata, e rendendo violino e pianoforte due strumenti dialoganti tra di loro. Esperienza quest'ultima che sarà ripresa in varie pagine novecentesche e in ambito italiano dalla un tempo ben conosciuta Sonata per violino e pianoforte di Ildebrando Pizzetti.

A conclusione del programma la Sonata à Kreutzer di Beethoven, pagina miliare nella quale l'estro timbrico e l'energia musicale di Martha Argerich sono emerse in tutto il loro splendore, trascinando con se il violino di  Hosszu-Legocky, non impeccabile per intonazione lungo tutta la serata e senz'altro più a proprio agio in Franck che nell'imprevedibile, ma al contempo rigorosa pagina beethoveniana.

Martha Argerich riesce ad accompagnare con eleganza e raffinatezza il violinista magiaro, creando spesso un tappeto di suoni sul quale adagiare la frase solista, assomigliando il suo pianoforte più ad una orchestra d'archi di ricchezza impareggiabile che ad uno strumento a martelletto. E convince ancor di più nel differenziare i tre autori, creando un suono specifico per ogni brano, aspetto che di rado si ascolta nelle sale da concerto, dove direttori e solisti tendono a produrre un impasto timbrico generico, magari elegante e di piacevole ascolto, ma pur sempre uniforme per tutti gli autori.

Il pubblico che stipava la Sala Verdi del Conservatorio di Milano ha tributato il consueto calorosissimo omaggio alla pianista argentina e il duo Argerich – Hosszu-Legocky ha così contraccambiato con due bis, una danza di Bartòk, nella quale si è potuto apprezzare la tecnica virtuosistica del violinista e il celeberrimo Liebeslied di Fritz Kreisler, bis accolti con ancor più festoso entusiasmo.

Pubblicato in: 
GN38 Anno III 7 febbraio 2011
Scheda
Titolo completo: 

Sala Verdi del Conservatorio Verdi  – Via Conservatorio, 12 -Milano

Sabato 29 gennaio 2011 – ore 21.00

Pianista MARTHA ARGERICH  Violinista GEZA HOSSZU LEGOCKY

R. SCHUMANN       Sonata n.1 in la minore op.105
C. FRANCK              Sonata in la maggiore
L. v. BEETHOVEN   Sonata n. 9 in la maggiore op.47 «à Kreutzer»