Nonomori. Le geometrie lunari dei Vostok

Articolo di: 
Barbara Gigliotti
Vostok

L'ultimo capolavoro dei Vostok , “La geometria delle abitudini”, ovvero “il dovere, l'impegno che prendi con ciò che ami” lascia presagire, sin dal titolo, un concept molto profondo che dirama su diversi aspetti: sociali, affettivi, musicali, artistici e anche lavorativi. Un filo continuo dove amore e impegno si alimentano l'uno con l'altro, generando un CD ricco di intimità e ricercatezza.

Anche nella copertina si può apprezzare l'atmosfera di una geometria non convenzionale, sospesa in rettangoli galleggianti a comporre un mosaico fuori dall'abituale trascorrere quotidiano: un astronauta con la valigia, tra binari e una foresta di alberi. Ma è nell'ascolto che si concretizza questo bellissimo viaggio nella geometria delle abitudini.

I Vostok, che prendono il nome dal primo progetto sovietico di missioni spaziali umane, hanno compiuto, dopo il primo CD “Lo spazio dell'assenza”, un ulteriore viaggio sulla Luna, una “luna feconda e ambigua” (Un nuovo giorno) che s'incanta e ci incanta con sound ricercati, carezzevoli, onirici. “Non c'è mai stato bisogno di molte parole” si sente ne “L'ultima notte”. Le parole nelle varie traccie non sono infatti molte, ma sicuramente significative, adatte al continuo rimando di ciò che più profondamente ci appartiene, così come al tempo e allo spazio che non riusciamo più ad afferrare. Infatti con “le parole siamo ancora più distanti (Avia), meglio farsi trasportare da “Ali di carta” dove farfalle, ciglia, dita, ci conducono ad uno scrigno sull'eternità.

“L'Orizzonte brucia”, ma è capace di sciogliere le catene e gli indugi, per soffermarsi su “Le tue labbra” come “una foglia che si posa quasi inerme”, un respiro che incalza, battiti che inseguono profumi riconosciuti, nel delicato sfiorarsi di una pallida neve. Ci si sveglia poi sorprendentemente con il pezzo in inglese “Downnfall”, dai ritmi completamente diversi rispetto ai restanti pezzi, quasi un salto spazio-temporale squisitamente realizzato, un piccolo eco-sistema nel piu' vasto spazio lunare.

Le parole dei testi sono poesie libere che vibrano magicamente dalla voce di Mina Carlucci, così magistralmente trattenuta e liberata da sembrare provenire direttamente dall'anima, senza passare per fogli, spartiti, studi di registrazione. Talmente intimista da sembrare direttamente inciso nella nostra stanza, o se preferiamo, nella nostra piccola Luna. Si rimane piacevolmente incantati dalla voce sensuale, sinuosa, misteriosa ma rassicurante della giovane cantante, vero talento che merita pieno riconoscimento nel panorama musicale italiano e straniero.

Giuseppe Argentiero, ideatore e chitarrista del gruppo, ci conduce con la sua astronave sonora in ambienti inesplorati e profondi che continuamente ricercheremmo se non distratti dai rumori frenetici di una vita che in realtà non ci appartiene. Sin dal 2011 la sua idea di musica è improntata a diversi generi: cantautoriale, ethereal neofolk, smooth jazz, neoclassica, arricchita da strumenti a fiato ed elettronici, corde, percussioni, che sfociano nei pezzi musicali “Mondrian” I e II in spazi ancestrali che ci conducono in misteri che affascinano nel crescendo di suoni rassicuranti e graffianti.

Ci conducono proprio li:“Sotto il fuoco della nostra cenere” , in un viaggio lunare sorprendente che inizia con "L'ultima notte" e termina con "Un nuovo giorno" . 

Pubblicato in: 
GN39 Anno IX 28 luglio 2017
Scheda
Autore: 
Vostok
Titolo completo: 

La geometria delle abitudini

01 L'ultima notte
02 Avia
03 Le tue labbra
04 Ali di carta
05 (L'orizzonte brucia)
06 The Downfall
07 Mondian I
08 Mondrian II
09 Un nuovo giorno

Uscito il 31 gennaio 2017 per la neonata Nonomori.

Registrato presso Last Floor Studio di Brindisi; mixato e masterizzato presso Shut Up! Studio di Roma da Willy Antico

Mina Carlucci – voce; Giuseppe Argentiero - chitarra classica, chitarra acustica

Paola Barone – violino; Miriam Baffi e Alessandra Maglie - violini su Avia, The Downfall, Mondrian (parte due), Un nuovo giorno; Giovanni Chirico - sax soprano, sax contralto; Davide Chiarelli - batteria e percussioni; Francesco Salonna – basso; Rocco Solito - seconda chitarra su (L'orizzonte brucia) Dove cammini tu; Raffaella Esperti – voce su The Downfall; Gianluigi "Australasia" Spalluto – intro su Mondrian (parte due)

Copertina di Ver Eversum Studio

Anno: 
2017
Voto: 
10