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Romaeuropa Festival. Isabelle Adjani recita a soggetto
Il Romaeuropa Festival, che si svolge in vari teatri di Roma – ma anche spazi museali come il Macro – dal 17 settembre fino al 24 novembre, presenta Opening Night (La sera della prima) la rilettura di un film di John Cassavetes con Gena Rowlands del 1977. La rilettura teatrale in questo caso è del francese Cyril Teste con Isabelle Adajani protagonista, la partecipazione in video della figlia Zoé Adjani; Frédéric Pierrot e lo stesso Cyril Teste sempre in scena. Il Teatro Argentina è stato lo scenario di questa tre giorni in prima nazionale - dal 27 al 29 settembre - mai uguale, come (almeno apparentemente) in “Questa sera si recita a soggetto”.
La recita che abbiamo visto era la n. 78 e diversa dalle altre in quanto, non solo esistono piu' versioni, in francese ed in inglese, ma anche proprio canovacci diversi, da cui si parte: in breve, Myrtle Gordon, superba attrice di teatro, concede un autografo ad una giovanissima ammiratrice, Nancy, che poi muore investita da una macchina la sera stessa. Il terribile incidente sconvolge Myrtle fino al delirio e lei non riesce a recitare nelle prove prima della prima. Continue interruzioni da parte del regista, che richiede spesso l'intervento del pubblico come di un'interprete simultanea (una certa Nathalie) per ovviare ai sottotitoli mancanti; l'asprezza della parte di lei, che deve recitare un conflitto con l'attore Frédéric Pierrot, nella parte del marito con cui ha una relazione ormai in disfacimento; un'altra con lo stesso regista che l'inganna in scena e fuori, promettendole un conforto ed un amore solo per farla recitare. E' da notare che Cyril Teste ha un nom de plume in inglese, Morgan Lloyd Sicard, che compare nei titoli (ed anche su facebook), che corrisponde sempre a lui: un inganno nell'inganno.
La pièce non ha requie ed interagisce col pubblico: il regista parla direttamente con la platea, anche sincerandosi od attuando strategie (accensione delle luci sul pubblico) per non farlo addormentare, o per coinvolgerlo direttamente. Così la telecamera, oggetto simbolico che non ha nessun riguardo per i sentimenti dell'attrice che soffre per la perdita della ragazza in cui riflette sé stessa giovane, in un lungo andirivieni sul palco e dietro le quinte rese visibili a tutti, la insegue fino al suo estremo dissolversi nel dolore, nelle cadute, nello svuotare i calici di vin rouge, nel delirio della solitudine di una donna nell'età che avanza, impietoso occhio sulla sua pelle, sul suo sguardo, sulla sua sofferenza interiore di donna che non si sente piu' amata. Che la telecamera a spalla sia portata da un operatore o da Cyril Teste, poco cambia: lei cerca di accecarla in un ultimo tentativo di non rivelare la sua intimità, la sua fragilità, le sue debolezze, in un gioco al massacro che la vedrà perdente la “sera della prima” (Opening Night), qui all'Argentina come altrove, mettendo in scena sé stessa, con le sue paure, Isabelle Adjani rimane l'unica vera protagonista, e tutti gli altri scompaiono.
Grandissimo successo di pubblico e ovazioni per lei, Isabelle, da sola, sul palco.