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Sky. Anna, fantascienza apocalittica italiana
Sky propone la miniserie in sei episodi Anna, tratta dall'omonimo romanzo del 2015 di Niccolò Ammaniti, da lui anche sceneggiata e diretta.
Spesso si sente dire che in Italia non c'è la possibilità di realizzare storie su grande e piccolo schermo di genere fantastico, non ci sono budget a disposizione e forse è una questione di cultura: in realtà, negli anni ci furono diversi prodotti di grande valore in tema e grazie alle piattaforme streaming si può avere una nuova stagione di interesse.
Anna dimostra tra le altre cose che il budget non è vincolante, la fantascienza non è solo battaglie stellari e robot giganti, come molta di quella a stelle e strisce, ma può raccontare anche storie distopiche e post apocalittiche, di gran moda adesso.
In un futuro prossimo si diffonde anche in Sicilia un virus chiamato la Rossa, che uccide solo gli adulti, uno dopo l'altro, e lascia bambini e preadolescenti abbandonati a loro stessi in un mondo spettrale e senza più regole, dove vengono fuori la crudeltà e la prevaricazione senza inibizioni della natura umana. Anna è la giovane protagonista, la conosciamo bambina mentre la madre cerca di portarla via dalla città, verso la campagna, la vediamo poi più grande, mentre lotta per la sopravvivenza di se stessa e del fratellino Astor, mentre vari flash-back raccontano quello che è successo e l'inferno in cui si è caduti.
Su Anna e gli altri giovanissimi sopravvissuti si staglia comunque un'ombra scura: la malattia si manifesta con l'arrivo della pubertà ed è letale, i tentativi della perfida Angelica, ragazzina benestante già criminale prima della pandemia, di salvare se stessa e i suoi sono disperati oltre che folli, e Anna con Astor salirà su un un pedalò per cercare di arrivare sul continente e scoprire se ci sono ancora adulti vivi, in un'odissea tra crudeltà e desolazione in una terra da cui gli esseri umani forse stanno per sparire.
Una serie interessante, molto probabilmente autoconclusiva, visto che l'autore non ha scritto ulteriori seguiti al libro, e c'è da dire per fortuna: i cultori del genere fantastico troveranno sparsi riferimenti a storie come L'ombra dello scorpione, Mad Max, I sopravvissuti, Ken il guerriero, Conan, The Road, in una cornice comunque intrigante e appassionante, con un cast di giovanissimi per cui è facile auspicare una carriera successiva.
Anna è ancora più inquietante vista oggi, dopo oltre un anno di pandemia mediatica, con riferimenti anche alla realtà, sia pure romanzata, anche se va detto che quella raccontata era una malattia micidiale, e non oggetto di propaganda mediatica, oltreché di malagestione, come la triste farsa rappresentata in tv in questi 15 mesi.