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Skyscraper. Quando l'adrenalina incontra la tecnologia
È in uscita nelle sale Skyscraper, un film a metà tra catastrofismo e thriller semi-fantascientifico, scritto diretto da Rawson Marshall Thurber, con la superstar globale Dwayne Johnson nei panni di Will Sawyer, ex agente FBI ed ex militare in Afghanistan, che, nonostante una gamba sostituita da una protesi artificiale come quelle di Oscar Pistorius, continua a lavorare come responsabile per la sicurezza di edifici grandi e complessi. Inviato in Cina, si trova a dover gestire l’edificio più alto e sicuro al mondo, il grattacielo Pearl, messo a fuoco e fiamme da un gruppo di terroristi, che fanno precipitare Sawyer in una situazione difficile da districare, nella quale dovrà anche salvare la propria famiglia intrappolata nel palazzo in fiamme.
Insieme a Rawson Marshall Thurber, Skyscraper vede la partecipazione di Neve Campbell, nei panni di Sarah, talentuosa dottoressa che ha salvato la vita di Will dopo un incidente, diventaando poi sua moglie; Chin Han per il ruolo di Zhao Long Ji, l’impetuoso miliardario che ha immaginato The Pearl; Roland Møller, il vendicativo e pericoloso criminale Kores Botha; Hannah Quinlivan, che interpreta Xia, sua complice e feroce assassina del Lontano Oriente.
Il film mette in scena, dopo un flash back violentissimo sulle origini professionali di Sawyer, una classica coppia americana, marito e moglie con i due figli piccoli, che si trovano a giocare felicemente in un grande parco fra alberi ornamentali e cascate d’acqua: ma non si tratta di un parco ordinario: quest’oasi di tranquillità è in realtà un paradiso verticale di 30 piani, al centro del grattacielo Pearl: 225 piani, per un’altezza che supera il chilometro, che si innalzano svettano a Kowloon, quartiere nella parte settentrionale di Hong Kong.
Nonostante tutto, la tecnologia deve dimostrarsi valida e a prova di hacker. Ed è che entra in scena Will Sawyer, a cui la gamba persa ricorda costantemente la notte più dura della sua vita. Il film avrebbe potuto approfondire psicologicamente lui ed altri personaggi, ma si limita ad annotazioni come la seguente, in cui Sawyer confessa a un amico, “Dopo quello che è successo ho lasciato la mia spada per posarla a terra per sempre. La cosa assurda è che senza quella terribile notte non avrei mai potuto incontrare Sarah e avere i miei ragazzi. Li amo con tutto il cuore, ma c’è qualcosa di irrimediabilmente frantumato dentro di me. Lo sento e non riesco a liberarmene. A volte ho la sensazione di non meritarli, come se non avessi il diritto di averli nella mia vita.”
In effetti, il film dopo la prima mezz'ora si trasforma nel classico blockbuster hollywoodiano, ossia in un action movie con scene di violenza adrenaliniche, a base di scazzottate e di armi da taglio e da fuoco di vario genere. I tipici villains sono caratterizzati come automi crudelissimi e privi di qualsiasi sentimento, che uccidono senza pietà anche i loro stessi complici.
Anche al netto della sospensione dell'incredulità, non ci ha convinto del tutto la performance di Thurber/Sawyer. Da un lato è lodevole che venga dipinto quasi come un campione paralimpico capace di scalare perfino un grattacielo nonostante un arto artificiale (o dovremmo dire grazie ad esso, quasi come un cyborg?). Dall'altra parte, alcuni attivisti per i diritti dei disabili hanno giustamente osservato che forse sarebbe stato meglio ingaggiare un attore realmente disabile.
Inoltre, appare davvero troppo inverosimile, anche per una fiction cinematografica, che un uomo normale, per quanto fisicamente dotato, riesca a sopravvivere scalando decine di metri di travi metalliche: sono performance degne di metaumani come Spider-Man, dotato dei poteri di un aracnide, compresa l'aderenza alle superfici. Neppure Batman o Daredevil riuscirebbero a tanto senza ausili tecnologici.