Supporta Gothic Network
Solo A Star Wars story, la giovinezza di un eroe
E' uscito nelle sale il secondo degli spin off della saga di Star Wars che raccontano fatti del passato, Solo: A Star Wars story che come suggerisce il titolo racconta la giovinezza di uno dei personaggi più amati, Han Solo, il ruolo che portò al successo Harrison Ford.
Scoprire i retroscena di una vita picaresca e scanzonata, con poco rispetto per le leggi, è divertente, con un inizio quasi dickensiano in mezzo alla miseria, una fuga rocambolesca del protagonista, un purgatorio in mezzo ad una guerra che ricorda tanto quella di trincea della Prima guerra mondiale, una diserzione con una banda di ladri, l'incontro con Chewbecca e le prime truffe, con il desiderio solo di arricchirsi.
I toni sono avventurosi, quasi da western galattico, con solo un accenno alla presenza dell'Impero, e molto spazio al mondo dei fuorilegge, con la presentazione del personaggio di Lando Carlissian e il nuovo mentore nel male Tobias Beckett. Non manca un richiamo alla resistenza e alla lotta contro l'ingiustizia, anche se Han Solo per ora se ne tirerà fuori. Un film che strizza l'occhio sia ai vecchi che ai nuovi fan, svelando la nascita di un mito, compresa l'acquisizione del Millenium Falcon, con al centro il giovane Alden Ehrenreich, non molto somigliante ad Harrison Ford, ma abbastanza simpatico da reggere il ruolo o almeno fotogenico per i fan della nuova generazione.
Interessanti i comprimari, con volti noti e meno noti: Woody Harrelson aggiunge il volto del doppiogiochista Tobias alla sua serie di personaggi non facili, così come Paul Bettany con il ruolo di capo del crimine galattico Dryden Voos. Bello rivedere Thandie Newton nella non lunga parte di Val Beckett, complice e compagna di Tobias, ma ci sono due altri personaggi femminili che emergono in un cinema di genere fantastico che pensa sempre di più alle donne, anche a forma di robot, come L3-37.
Compare per poco Enfys Nest, capo dei ribelli, interpretata dalla giovanissima Erin Kellyman, ma colpisce nel segno, e ci sarebbe da sperare in una storia spin off con lei protagonista. Così come sarebbe d'obbligo poter rivedere la carismatica Qi'ra, amore di giovinezza di Han Solo che ritorna trasformata in donna fatale, interpretata da Emilia Clarke, icona del fantastico per il ruolo di Daenerys in Game of thrones, qui altrettanto efficace, con delle sfumature cupe in più, con al centro il tema del cambiamento che investe le persone, non sempre in meglio, quando si passa in mezzo a traversie che rendono impossibili certi sogni di gioventù.
Ron Howard dirige quindi un film che diverte, che magari non aggiunge granché all'universo di Star Wars, ma che racconta comunque aspetti meno noti di un mondo che comunque è uno dei grandi contenitori dell'immaginario del nostro tempo.