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The Woman in Black. Le tre scimmiette della casa nella palude
Tratto dal best-seller omonimo (1982) di Susan Hill già adattato per il teatro nel 1987 da Stephen Mallatratt, finalmente approda al cinema The Woman in Black con la regia di James Watkins e la sceneggiatura di Jane Goldman, nonché il beneplacito dell'autrice. Daniel Radcliffe (l'Harry Potter che conosciamo fin da quando era un ragazzino) nel suo primo film da adulto a largo budget: una casa vittoriana Eel Marsh House, che nasconde segreti dietro gli occhi e le mani di tre scimmiette, metafora simbolica di tutto il film.
“Non vedo, non sento, non parlo” dicono le scimmiette che tempestano la casa nella palude, isolata dal resto del mondo se non per una stradina che s'inabissa con l'alta marea: scimmiette dappertutto, sia come soprammobili sia come trastullo a carillon di un bambino morto, di cui si scoprirà la storia, che ha a che fare con Eel Marsh House, ormai in completa decadenza, ed i suoi abitanti.
Arthur Kipps (Daniel Radcliffe) è un giovane avvocato cui è affidato il compito di dirimere la questione dell'eredità di Alice Drablow: si ritrova in un villaggio dal nome di Crythin Gifford dove viene più o meno educatamente, invitato a non occuparsi della casa e ad andarsene al iù presto.
Via via che Arthur scova elementi per capire la linea ereditaria e chi abitava effettivamente ad Eel Marsh (che significa “palude”) House. Inoltrandosi in questa casa vittoriana con pareti viola cangianti sul blu, i due colori principali insieme ad un verde muffa per dare l'idea di decadenza, si scopre, oltre alle onnipresenti scimmiette, parecchie carte che sveleranno ad Arthur il mistero di una donna vestita di nero che si aggira intorno alla casa.
Le scenografie di Kave Quinn, che ha collaborato a Trainspotting di Danny Boyle, sono nel perfetto stile Hammer, gloriosa casa di produzione rivivifata ultimamente anche con una linea editoriale. Per chi se la ricorda è celebre per tutti i film horror di Roger Corman, le trasposizioni da Poe con sceneggiature di Richard Matheson a volte (come in La maschera della morte rossa), ed il cast horror più stellare: la coppia Christopher Lee-Peter Cushing nella serie su Dracula, Boris Karloff, Barbara Steele, e naturalmente, il raffinatissimo Vincent Price, per quasi tutti i film tratti da Poe.
Un film con la colonna sonora di Marco Beltrami che cura horror da più di quindici dieci anni a cominciare da Scream (e Resident Evil, Die Hard e molti altri) e attori di livello: brava come sempre Janet Mc Teer nella parte della “lunatic” Mrs Daily e Ciaràn Hinds in quelle del marito che accompagna Arthur nella casa, nonostante le aperte ostilità dell'intero villaggio, dando così inizio al disvelamento, mentre le scimmiette continuano a far trillare i carillon.