Emerson. Un Quartetto da Grammy alla IUC

Acclamato ovunque per la perfezione artistica, il rigore stilistico e il dinamismo delle sue interpretazioni, il Quartetto Emerson in concerto presso la IUC sabato 21 novembre 2009 alle 17.30  ha ottenuto una quantità impressionante di riconoscimenti: otto Premi Grammy - di cui due per il miglior album di musica classica, risultato senza precedenti per un gruppo cameristico - e inoltre tre Gramophone Awards e l’Avery Fisher Prize, primo gruppo cameristico a ricevere questo riconoscimento.

Ha all'attivo una magnifica serie d'incisioni con la Deutsche Grammophon, a cui è legato dal 1987 da un contratto in esclusiva, ed è invitato dalle istituzioni concertistiche più prestigiose del mondo. L'Emerson è famoso a livello internazionale non solo per le sue esecuzioni dei classici ma anche per l’entusiasmo e la competenza con cui si dedica alla diffusione della musica contemporanea. Che i musicisti suonino in piedi è una particolarità che lo distingue da tutti gli altri quartetti.

Il concerto si apre con Zypressen di Dvorak. In origine era un ciclo di liriche per voce e pianoforte, composto nel 1865, ma vent'anni dopo Dvorak tornò con nostalgica tenerezza su quelle musiche in cui vibravano le romantiche emozioni amorose della sua giovinezza e le trascrisse per quartetto d'archi; sono dodici in tutto e tra esse l'Emerson ne ha scelte sei.

Segue il Quartetto n. 10 in mi bemolle maggiore op.74 di Beethoven, detto "delle arpe" per i passaggi in 'pizzicato' che ricordano il suono dell'arpa e che colpirono molto i primi ascoltatori. Appartiene alla piena maturità di Beethoven ed è contemporaneo al Concerto n. 5 per pianoforte "Imperatore" e alla Sonata n. 26 per pianoforte "Les Adieux", che sono nella stessa tonalità. Fu scritto nel 1809, l'anno dell'assedio e della conquista di Vienna da parte dei francesi, ma il compositore riesce ad astrarsi dalle difficoltà contingenti e scrive una musica di maestosa architettura e dal carattere fondamentalmente sereno, a tratti perfino goioso.
In chiusura

Le ultime sette parole di Cristo sulla Croce, uno dei massimi capolavori di Haydn, commissionato per i riti del venerdì santo che si svolgevano nella cripta della Santa Cueva di Cadice, costruita in una grotta. La prima versione, del 1785, è per orchestra, ma nel 1787 Haydn la trascrisse per quartetto e nel 1796 ne fece un oratorio. La versione quartettistica, straordinaria per concentrazione dei mezzi e intensità espressiva, è la più frequentemente eseguita: sono sette brevi adagio, con un'introduzione e alla fine un "terremoto", ispirati dal racconto evangelico della passione di Cristo.

Sabato 21 novembre ore 17.30
Aula Magna – Sapienza Università di Roma - P.le Aldo Moro, 5

Quartetto Emerson

Anton Dvořák                     Zypressen
Ludwig van Beethoven    Quartetto in mi bemolle maggiore op.74 «Delle arpe»
Joseph Haydn                   Le ultime sette parole di Cristo sulla Croce

Il concerto rientra nella rassegna “Concertando con Sapienza” realizzata con il sostegno del Comune di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione

BIGLIETTI:    Interi: da 15 euro a 25 euro (ridotti da 12 euro a 20 euro)
    Giovani: (under 30): 8 euro
    Bambini: (under 12): 4 euro

INFO:    tel. 06 3610051-2  –  fax: 06 36001511    
    www.concertiiuc.it
    segreteria@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it

Istituzione Universitaria dei Concerti

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