Il golpe dei giornalisti ed i falsi eroi della patria

Qualcuno parla di golpe: si, probabilmente si tratta di un vero colpo di stato, ma alle sue “bassezze”. Ecco, questa è forse è la verità di una lettura dell’attuale totalitarismo rivolto alla stampa e non solo, a tutti coloro che manifestano una libera opinione, in Italia.

Nelle ultime settimane, i podromi esistono da anni, dal momento in cui il potere mediatico si è concentrato nazionalmente nelle mani di uno, che ora ha messo le mani anche sulla RAI in modo massivo, gli attacchi continui alla libertà di espressione “minima” non si contano, se non quotidianamente.

Dalla mancata clausola sull’assistenza legale ai giornalisti di Report, al black out su Santoro e AnnoZero che non ha ancora contrattualizzato Travaglio (martedì lo sentiremo da lui stesso), lo spostamento di Ballarò per lo spettacolo propagandistico a reti unificate sulla consegna di 93 case dai trentini agli abruzzesi (e non dal Governo), con al centro il Premier da Vespa.

Ancora. Mike Buongiorno un eroe. Teresa Strada, fondatrice con Gino Strada di Emergency e morta il 1° settembre 2009 e non ha ricevuto i funerali di stato. Lui si. La mattina che è stato annunciato che Buongiorno era morto, ottimo professionista della televisione, ho ascoltato per caso alla radio l’ultimo discorso di Allende prima di spararsi il colpo di pistola dopo il golpe che avrebbe portato al potere totalitario Pinochet. Era un inno all’unità dei popoli e alla democrazia, anche postumo.

Mi chiedo: cosa ha fatto Mike Buongiorno per meritarsi i funerali di stato e cosa non ha fatto Teresa Strada per non meritarseli? Domande che affollano la mente e che angosciano. Se uno Stato intero decide di premiare come eroe un conduttore televisivo e non una vera eroina della pace, che è scesa in prima in linea dal 1994, rischiando la sua vita insieme al marito e a tutti i medici di Emergency, c’è qualcosa di veramente orrido che serpeggia in questo paese, come ricorda il sottotitolo di Videocracyl’importante è apparire”.

Bene, io mi rifiuto di stare a lutto per Mike, che ha vissuto la vita che ha scelto e che dopotutto è morto ad una veneranda età. Lo metto invece per Teresa Strada e tutti quelli come lei, che combattono ogni giorno da eroi anche per coloro che poi premiano qualcun altro.

Livia Bidoli