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Roma. Istituto Cervantes. Migranti. Issa Watanabe
L’Instituto Cervantes di Roma nella sede della Sala Dalí ospita dal 20 settembre al 28 ottobre 2023 la mostra “Migranti. Issa Watanabe”: per la prima volta nella capitale si potranno ammirare 17 tavole su sfondo digitale del pluripremiato Migranti, libro dell’illustratrice peruviana classe 1980.
Nelle sue diciotto edizioni racconta senza parole ma tramite disegni intrisi di poesia il viaggio duro, urgente, necessario, di un gruppo di animali attraverso una foresta oscura; saranno inoltre esposte 11 tavole inedite di un nuovo libro di prossima pubblicazione, insieme ad altri componimenti recenti.
L’esposizione, organizzata dall’Instituto Cervantes di Roma e dal Centro Cultural Inca Garcilaso, promossa dall’Ambasciata del Perù in Italia e dall’Ambasciata del Perù presso la Santa Sede, è stata inaugurata mercoledì 20 settembre 2023 alle ore 18.30.
“Il primo disegno l’ho realizzato dopo aver visto una serie del fotografo Magnus Wenman, in cui ritraeva dei bambini siriani che dormivano in accampamenti improvvisati in mezzo alla foresta. […] Cosa posso fare io se non disegnare o per lo meno provare, attraverso un disegno, a raggiungere quella foresta? Un’illustrazione mi ha portato ad un’altra e così, a poco a poco, senza averlo preventivato, ho seguito un percorso, che è durato quasi due anni, perché per quanto facessi progressi il viaggio non si concludeva: dopo un deserto, ne compariva un altro; dopo ogni sosta, un nuovo naufragio. Mi sono persa molte volte. Ho cominciato a capire che nella foresta, nel mare o nel deserto non esiste un sentiero tra gli alberi, sulle onde o sulla sabbia. Dobbiamo, però, andare avanti con volontà e speranza.” (I. Watanabe).
La mostra
Issa Watanabe (Lima, 1980) è una delle più famose illustratrici latinoamericane degli ultimi anni. Il suo libro Migrantes, pubblicato in Spagna e in 18 paesi, ha ricevuto importanti riconoscimenti, come il Premio Libreter (Barcellona, 2020) e il Gran Premio della Giuria alla BIBF Ananas International Illustration Exhibition (Pechino, 2021).
Le tavole esposte alla Sala Dalí dell’Instituto Cervantes di Roma, create in un processo durato lungamente, caratterizzate dal disegno colorato su di uno sfondo che è un “computer piatto nero, inchiostro digitale”, raccontano esclusivamente tramite immagini il viaggio di un gruppo molto eterogeneo di animali antropomorfi: leoni, tucani, maiali, elefanti, conigli, rane, giraffe, tutti diversi ma tutti con un piccolo bagaglio in mano o sul retro camminano nella foresta oscura. La morte, splendidamente vestita con un mantello fiorito, li segue, seduta sul dorso di un magnifico uccello blu; una compagna discreta, che osserva. Camminano tutti insieme e, all'improvviso, vedono il mare. Tutti si affrettano a salire su una barca molto fragile che non può sopportare l’intero peso e finisce per incrinarsi. Infine, si intuisce, approdano in un altrove, un luogo dove le piante hanno foglie e fiori, dove si può immaginare di vivere.
“Ogni personaggio ha un’identità precisa, una storia, una vita, non è una massa indistinta e gli animali per i bambini sono più facili da avvicinare. È un tema duro, triste e drammatico, edulcorarlo non sarebbe onesto. Non ho mai sentito necessario usare le parole, in questo modo resta spazio per l’immaginazione e la fantasia. Mi esprimo attraverso il disegno, è interessante che non sia tutto detto, lasciare spazio. […] Siamo costantemente immersi nel rumore, questo momento di pausa e pagine mute è necessario per ascoltare l’altro. Situazioni forti e dolorose come la migrazione forzata, di cui non si spiegano le ragioni, lasciano senza parole. Non avrei potuto dire le stesse cose se non con le illustrazioni” (I. Watanabe).
E il viaggio assurge quasi a metafora della vita nella quale sempre, secondo Watanabe, morte e speranza convivono e la morte stessa ci è sempre accanto. “Se lo togliamo dal tema migratorio, il libro è un'allegoria del viaggio che tutti intraprendiamo, e la morte ci accompagna sempre, è una presenza costante”, dice l’illustratrice. Un teschio con un mantello fiorito appare già nelle prime tavole e, se inizialmente sembra essere una migrante in più, portando una valigia e camminando come loro, in seguito è chiaro il suo significato e la sua funzione. I suoi disegni, colorati su sfondo nero, non sono angoscianti. Drammatici e inquietanti, sì. Nemmeno la morte, uno scheletro vestito con una veste di vistosi fiori rossi e blu, è minacciosa. È una morte che accompagna, sempre presente, è un compagno di viaggio.
“L’opera di Issa Watanabe è caratterizzata da un inconfondibile respiro poetico, che avvolge e svela gli scenari narrativi. Nei lavori più recenti l’oscurità funge da sfondo e contrasta con la luminosa finezza dei personaggi, colmi di allusioni profonde e sottili ironie che esaltano l’insieme. La tecnica da lei adottata le consente di raggiungere i suoi obiettivi: fa e rifà schizzi, colora a matita i disegni, li scansiona, li sagoma e li monta su un tela nera digitale, che trasforma in paesaggi uno dopo l’altro, grazie ad altri elementi cromatici. Belve, uccelli, animali in posizione eretta, che spesso fungono anche da simboli identitari, diventano nei suoi disegni l’allegoria della nostra varia e afflitta specie, che parte alla ricerca di uno spazio favorevole al suo sviluppo e cerca di legarsi in modo solidale.” Così Alonso Ruiz Rosas.
Come scrive Watanabe, il fatto che siano animali non solo dà un tocco di fantasia a questa storia difficile, ma la universalizza. Non parla concretamente di una cultura, di una razza, di un luogo. “È una migrazione un po' più universale”. Commenta la stessa Watanabe: “Quanti confini deve oltrepassare un uomo per tornare a casa?”, si chiede Angelopoulos ne Il passo sospeso della cicogna. Io chiudo questo libro, loro continuano il loro viaggio.”
Note biografiche di Issa Watanabe
Figlia dell'illustratrice Gredna Landolt e del poeta José Watanabe, Issa deve il suo nome allo scrittore Kobayashi Issa (1763-1827), uno dei 'quattro grandi' degli haiku: “questo mondo sta guardando i fiori sopra l'inferno”, scrisse il poeta giapponese Kobayashi Issa nel diciottesimo secolo e Issa Watanabe ha questo nome in omaggio al maestro di haiku. Fu una decisione di sua madre, di origini svizzere, e di suo padre, di origine giapponese. Respira sin da bambina arte, letteratura e si abitua fin da giovanissima a vivere tra personaggi che le raccontano storie, animali in costume che parlano e bevono caffè. Studia Lettere alla Universidad Católica di Lima prima di trasferirsi nel 2001 a Palma di Maiorca per frequentare corsi di illustrazione all’Accademia di Belle Arti specializzandosi in illustrazione e trascorrendo i successivi tredici anni in una piccola casa sul mare. Nel 2007 nasce la figlia Mae.
Sviluppa e dirige diversi progetti per promuovere l’integrazione sociale attraverso l’arte. In particolare, il progetto “Encuentro con la Mirada”, realizzato in collaborazione con il fotografo Rif Sphani e il Museo d’arte contemporanea di Maiorca Es Baluard; ottiene nel 2012 il premio Obra Social da La Caixa Forum. Per il suo lavoro artistico, Watanabe viene selezionata dalla Bologna Children’s Book Fair nel 2018 e nel 2020 e da Ilustrarte nel 2021. Nel 2020 riceve anche il Gran Premio della Giuria alla BIBF Ananas International Illustration Exhibition di Pechino. Nel 2018 è nominata ambasciatrice della linea professionale di Faber Castell. Le sue illustrazioni sono state esposte in Spagna, Italia, Giappone, Corea, Cina, Stati Uniti, Francia, Messico, Brasile, Ecuador, Colombia, Cile e Perù e sono incluse nella mostra “Spechless: The Art in the Wordless Picture Books” dell’Eric Carle Museum of Picture Book Art in Massachussets. Ha pubblicato diversi albi illustrati, fra cui Más te vale, mastodonte, vincitore del XVII concorso “A la Orilla del Viento” indetto da Fondo de Cultura Económica Messico, e Las increíbles aventuras de Juanito y su bicicleta amarilla.
INFORMAZIONI MOSTRA
Titolo: “Migranti. Issa Watanabe”
Sede: Instituto Cervantes di Roma, Sala Dalí, Piazza Navona 91, Roma
Periodo: 20 settembre – 28 ottobre 2023
Inaugurazione: mercoledì 20 settembre 2023 ore 18.30
Orario: da martedì a venerdì dalle 14.00 alle 20.00; sabato dalle 10.00 alle 14.00 e dalle 15.00 alle 20.00
Ingresso libero
Per informazioni: tel. +39 06 6861871
Sito: https://roma.cervantes.es/it/