Stradivarius. L'arte della trascrizione secondo il Wanderer Guitar Duo

Articolo di: 
Piero Barbareschi

L'ascolto, e la scelta, di un CD può essere condizionato da diversi fattori, che vanno dalla curiosità per un repertorio conosciuto o sconosciuto, dalla perizia e fama dell'esecutore ma anche dalla casualità con la quale si fanno delle piacevoli scoperte. Il CD Stradivarius “Der Wanderer”, distribuito da Milano Dischi, registrato dal Wanderer Guitar Duo appartiene senza dubbio alla categoria delle piacevoli sorprese.

Opera di Roma. La Maria Stuarda nel futuro presente di Fabbrica

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Livia Bidoli

Maria Stuarda, personaggio che dà il titolo ad una delle opere storiche  che Gaetano Donizetti ha scritto sulla genia dei Tudor (la cosiddetta trilogia dei Tudor”) – ricordiamo Roberto Devereux del 1837, e la precedente Anna Bolena del 1830 –, è stata allestita al Teatro dell'Opera di Roma dal 22 marzo al 4 aprile. In precedenza era stata allestita soltanto in altre tre occasioni: nel 1969-70, nel 1997 e nel 2006. Dal podio dirige l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma il Maestro Paolo Arrivabeni. Il nuovo allestimento, in collaborazione con il San Carlo di Napoli, vede la regia di Andrea De Rosa, le scene di Sergio Tramonti, i costumi di Ursula Patzak e le luci di Pasquale Mari. L’opera in due atti su libretto di Giuseppe Bardari.

Milano La Scala. Il sogno d'amore dei Maestri Cantori

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Livia Bidoli

Uno dei più lunghi, poderosi, portentosi per musica e libretto, titoli di Richard Wagner torna al Teatro alla Scala di Milano dopo 27 anni: Die Meistersinger von Nürnberg, secondo la produzione dell'Opernhaus di Zurigo e la regia di Harry Kupfer che l'ha allestito lì nel 2012 insieme a Hans Schavernoch per le scene; costumi di Yan Tax; alle luci Jürgen Hoffmann. La coreografia è firmata da Derek Gimpel, che alla Scala riprende anche la regia di Kupfer, mentre ai video c'è Thomas Reimer. Sul podio, Daniele Gatti, che ha inaugurato la stagione a Roma con un altro titolo wagneriano, Tristan und Isolde.

IUC. Il Quartetto di Cremona conclude il ciclo beethoveniano

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Daniela Puggioni

Lo scorso sabato 18 marzo, dopo quattro anni dall'inizio, nel 2013, il Quartetto di Cremona ha portato a termine il lungo ciclo dedicato ai Quartetti di Beethoven, una splendida formazione dalla quale speriamo di ascoltare altri cicli, a Milano hanno portato a compimento oltre all'integrale beethoveniana anche quella mozartiana, o comunque altre interessanti proposte.

IUC. Bashmet e la Rivoluzione di Ottobre 1917

Articolo di: 
Livia Bidoli

Alla IUC il 14 marzo 2017 un programma tutto dedicato al centenario della Rivoluzione d'Ottobre del 1917 con una star russa alla viola ed alla direzione: Yuri Bashmet con i Solisti di Mosca, che hanno presentato un programma dedicato agli strenui oppositori in musica e rinnovatori culturalmente di quel regime. A cominciare dal meno conosciuto Sviridov, passando per Prokof'ev, Schnittke e uno dei più grandi sinfonici del Novecento: Dimitrij Šostakovič. A corredo, in prima istanza, il Preludio ed il Lamento di Silvia Colasanti – di recente celebrata col cavalierato del Lavoro dal Presidente della Repubblica a soli 42 anni (classe 1975) –, scritto e dedicato a Bashmet ed ai suoi Solisti di Mosca.

Opera di Roma. Il Trovatore tra gli specchi e i monoliti della Fura

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Livia Bidoli

La meno programmata e la più interessante della trilogia impropriamente detta “popolare” di Giuseppe Verdi, Il Trovatore è approdata a Roma dopo 16 anni con la coproduzione De Nationale Opera di Amsterdam e Opéra National di Parigi e la regia di Àlex Ollé de La Fura dels Baus fino al 10 marzo. Sul podio Jader Bignamini ed un doppio cast che annovera Simone Piazzola alternato a Rodolfo Giugliani (3, 5, 8 marzo) nel personaggio de Il Conte di Luna; in quello di Leonora, Tatiana Serjan alternata da Vittoria Yeo (3, 5, 8 marzo); Azucena è Ekaterina Semenchuk e Silvia Beltrami (3, 5, 8 marzo); Manrico Il Trovatore del titolo è impersonato da Stefano Secco e da Diego Cavazzin (3, 5, 8 marzo).

San Carlo Napoli. Čajkovskij e la maison scarlatta dell'Incantatrice

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Livia Bidoli e Pietro Puca

La stagione lirica del massimo Napoletano si connota, quest’anno, per due novità di assoluto interesse: l’Otello di Rossini – in apertura alla stagione – e la Čarodejka di Pëtr Il'ič Čajkovskij, opera rarissima che leggiamo essere stata rappresentata fuori dai confini della Russia unicamente al teatro al São Carlos di Lisbona nella stagione 2002-2003  e per la prima volta in assoluto in Italia. Dal 17 al 25 febbraio al San Carlo di Napoli, si presenta con un cast russo guidato da un allievo di Valery Gergiev, Zaurbek Gugkaev e la regia di David Pountney in una coproduzione del Teatro Marinsky di San Pietroburgo e del São Carlos di Lisbona.

Torino Teatro Regio. Katia Kabanova. Il lucore poetico dell'acqua

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Livia Bidoli

Per la prima volta al Teatro Regio di Torino Katia Kabanova di Leoš Janáček dal dramma L'uragano di Aleksandr Ostrovskij: una produzione dell'Opera Vlaanderen (Anversa/Gand) con Robert Carsen alla regia, presentata ad ottobre scorso al biennale Festival Janáček di Brno, dove è nato il compositore e dove c'è stata il 21 novembre 1921, la prima assoluta. Sul podio a dirigere  l'Orchestra del Regio Marco Angius, raffinato direttore di musica contemporanea, in primis Sciarrino; al Coro il rinomato Maestro Claudio Fenoglio. Cast di pim'ordine con il soprano slovacco Andrea Dankova nella parte di Katia ed il tenore Štefan Margita in quella di Tichon Ivanyč Kabanov, il marito di Katia. La perfida madre di Tichon, Kabanicha è interpretato dal mezzosoprano Rebecca de Pont Davies.

Santa Cecilia. MeInikov, preludio ideale per Šostakovič

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Daniela Puggioni

I 24 Preludi e fughe op. 87 di Dmitrij Šostakovič è una composizione monumentale per pianoforte, la sua durata, quasi tre ore di musica, e la sua complessa architettura mettono a dura prova l'interprete. La performance di Alexander MeInikov, al suo debutto a Santa Cecilia lo scorso 8 febbraio, ha incantato il pubblico presente che lo ha a lungo acclamato.

IUC Kelemen Quartet. L'ossimoro misterico dei sei quartetti di Bartók

Articolo di: 
Livia Bidoli

Il 4 febbraio scorso alla IUC, l'Istituzione Universitaria dei Concerti, sono stati eseguiti i sei quartetti di Béla Bartók, al completo, da un quartetto ungherese che dal 2010, anno della sua fondazione, miete successi in tutta Europa ed è stato in tour negli Stati Uniti alla Carnegie Hall di New York nello scorso anno. Il Kelemen Quartet ha vinto nel 2011 ex aequo il primo premio al Concorso Internazionale di Musica di Pechino e al Concorso Internazionale per Quartetto d'Archi "Sandor Vegh" di Budapest, e si è inoltre fregiato del Premio Borciani di Reggio Emilia nel 2014 che li ha  fatti affermare ancora di più a livello internazionale.