teatro

  • La damanation de Faust
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Uno dei titoli più ingiustamente non riconosciuti di Héctor Berlioz torna dopo oltre mezzo secolo all'Opera di Roma e con una regia ed una direzione d'orchestra entrambe straordinarie: dal 12 al 23 dicembre, giusto per fare gli auguri con il Coro celeste finale, ecco La Damanation de Faust del 1846 con Damiano Michieletto alla regia ed il Maestro Daniele Gatti a dirigere l'Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma; il Maestro Roberto Gabbiani ha diretto un Coro che ha una parte da personaggio unico, sempre sul palco ed al di sopra di tutto (e tutti).

  • La damanation de Faust
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Dopo 62 anni, ovvero dal 1965, La damnation de Faust rimette piede a Roma, al Costanzi, una maledizione quasi per il titolo difficile, di "non-opera" per Héctor Berlioz, un'inaugurazione nel segno apotropaico e leggendario che coniuga il Maestro Daniele Gatti, alla sua seconda direzione nella capitale; e Damiano Michieletto, che si trova alla sua terza regia dopo il Trittico pucciniano ed Il viaggio a Reims rossiniano. Approfondiamo con Il Sovrintendente Carlo Fuortes ed i due comprimari che il 12 dicembre inaugureranno la stagione 2017-2018 del Teatro dell’Opera di Roma. 

  • Re Lear
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Fino al 10 dicembre uno dei massimi capolavori di Shakespeare, il Bardo inglese del '600, sarà sulla scena del Teatro Nazionale di Roma, il Teatro Argentina: nella rilettura registica e nell'adattamento di Giorgio Barberio Corsetti e nella parte di Re Lear Ennio Fantastichini. La tragedia del potere e della follia intitolata al re che si voleva liberare della prima per darsi ad una vecchiaia tranquilla e lontana dalle preoccupazioni, calca il palcoscenico nella produzione del Teatro di Roma e del Teatro Biondo di Palermo.

  • Copenaghen
    Articolo di: 
    Teo Orlando

    Dal 24 ottobre al 12 novembre 2017 al Teatro Argentina di Roma va in scena Copenaghen del drammaturgo inglese Michael Frayn (prima assoluta a Londra al Royal National Theatre nel 1998), portato sul palcoscenico da un terzetto di grandi interpreti: Umberto Orsini nei panni di Niels Bohr, Massimo Popolizio in quelli di Werner Heisenberg e Giuliana Lojodice come moglie di Bohr, sotto la direzione di Mauro Avogadro. Un thriller scientifico-politico a tre voci: a metà tra immaginazione sbrigliata e ricostruzione storica, nello sforzo di chiarire che cosa avvenne nel 1941 quando il grande fisico Heisenberg, padre del principio d'indeterminazione, collaboratore dei nazisti e premio Nobel nel 1932, fece visita al suo maestro Bohr (pioniere della meccanica quantistica e anch'egli premio Nobel nel 1922), qualche anno prima dell'uso della Bomba atomica da parte degli americani a Hiroshima.

  • Vogelod con i Marlene Kuntz
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    All'Ambra Iovinelli, dal 24 al 29 ottobre un'occasione speciale per rivedere Il castello di Vogelod (Schloß Vogelöd), rara pellicola muta del 1921 di Friedrich Wilhelm Murnau (Bielefeld, 28 dicembre 1888 – Santa Barbara, 11 marzo 1931) con una sonorizzazione dal vivo: i Marlene Kuntz alla musica e Claudio Santamaria al doppiaggio ed al live electronics. Il castello di Vogelod è presentato da Nuovo Teatro diretto da Marco Balsamo e con la regia di Fabrizio Arcuri.

  • Teatro Regio
    Articolo di: 
    Elena Romanello

    È partita la stagione 2017-8 dei Concerti del Teatro Regio, con l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio e la Filarmonica Teatro Regio Torino. Dopo il primo concerto con Gianandrea Noseda che ha diretto il 21 ottobre la Sinfonia n. 9 in re maggiore di Gustav Mahler all’interno del Progetto Mahler, la stagione continua il 13 novembre con il primo dei tre concerti della Filarmonica Teatro Regio Torino all’interno della Stagione, incentrato sulla musica del Novecento e sui compositori americani, con Un americano a Parigi di George Gershwin, Aaron Copland e il balletto Rodeo, Leonard Bernstein con Tre episodi di danza da On the Town e le Danze sinfoniche da West Side Story. 

  • Fra Diavolo in 3D
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Dall'8 al 21 ottobre con l'anteprima giovani il 6, è tornata al Costanzi l'opéra comique Fra Diavolo (Fra Diavolo ou l'Hôtellerie de Terracine) di Daniel-François Auber, su libretto di Eugène Scribe. che ha visto la sua prima assoluta a Parigi nel 1830, e che all'Opera di Roma venne ripresa una sola volta nel 1884. Al Teatro dell'Opera di Roma un nuovo allestimento in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo con la regia di Giorgio Barberio Corsetti e le scene in collaborazione con Massimo Troncanetti: la grande novità è che le scene sono state prodotte da una stampante in 3D di dimensioni eccezionali. Sul podio del Costanzi è salito Rory Macdonald al debutto a Roma.

  • 5721.jpg
    Articolo di: 
    Roberto Begnini

    L'italiana in Algeri di Gioachino Rossini è la prossima produzione della stagione operistica del Sodre 2017 di Montevideo - Uruguay. Sarà presentata nella sala principale Auditorio Nacional Adela Reta da venerdì 27 ottobre a venerdì 4 novembre 2017 in sei funzioni uniche.   

  • Monumental
    Articolo di: 
    Teo Orlando

    L'Auditorium Conciliazione, benché ormai meno sotto i riflettori del suo "fratello" più giovane, il Parco della Musica, è ancora in grado di ospitare eventi sorprendenti e di qualità eccelsa. Dopo il memorabile concerto dei King Crimson del 12 novembre 2016, il 13 e il 14 ottobre 2017 è stato il turno dei Godspeed You! Black Emperor, formazione post rock canadese, che ha "sonorizzato" un altro evento, ossia il balletto Monumental dell'ensemble The Holy Body Tatoo.

  • Festival OperaInCanto "Combattimenti" foto di insieme
    Articolo di: 
    Daniela Puggioni

    Nell'anno in cui ricorre l'anniversario dei 450 anni dalla nascita di Claudio Monteverdi, il Festival OperaInCanto ha presentato un solo spettacolo incentrato sul celeberrimo capolavoro del musicista cremonese, il Combattimento di Tancredi e Clorinda. Preceduto da Orazi e Curiazi di Giorgio Battistelli e seguito da Tancredi appresso il Combattimento di Claudio Ambrosini, il tutto è stato concepito come un “Trittico” senza interruzione.