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1921 Il mistero di Rockford e i fantasmi della guerra
Periodicamente il cinema si occupa di fantasmi, creature perse tra la vita e la morte, recuperando spesso la lezione romantica e gotica tra Otto e Novecento: l'ultimo film, ma non per molto, perché altri seguiranno nei prossimi mesi a cominciare da "La donna in nero" con l'ex 'Harry Potter' Daniel Radcliffe, è "1921 - Il mistero di Rockford", dell'esordiente Nick Murphy.
Nell'Inghilterra all'indomani della carneficina della Grande Guerra e dell'epidemia di influenza spagnola che fece ancora più vittime, la giovane Florence si occupa di smascherare i truffatori che speculano sui lutti della guerra e dell'epidemia di spagnola inventando contatti con l'aldilà. Ma il suo scetticismo, in cui non pochi spettatori riconosceranno echi di quello di Dana Scully, l'eroina del serial di culto paranormale "The X-Files", verrà messo a dura prova da un lavoro che accetta, quello di indagare su fatti inspiegabili che accadono in un castello nell'aperta campagna inglese diventato collegio per ragazzini. Un lavoro che la porterà a riflettere sulle sue convinzioni e a capire che ci sono molte cose al mondo che non sono spiegabili con la scienza.
Ai cinefili Florence ricorderà alcune altre donne alle prese con i fantasmi, come la Miss Giddens di Deborah Kerr di "Suspense" o la Grace di Nicole Kidman di "The others", anche se è interessante il suo approccio scientifico al problema, che nasconde, come è prevedibile, cose mai dette e sepolte nel suo inconscio, anche se queste emergeranno in maniera un po' falsata. La vicenda ricalca le ghost story classiche, niente splatter, atmosfere che incutono paura mostrando molto poco, vivi e morti che si mescolano e stavolta è abbastanza difficile prevedere il primo dei colpi di scena.
Peccato che poi la sceneggiatura strafaccia, e dopo un ottimo inizio e un buon colpo di scena carichi la vicenda rendendo il passato di Florence protagonista di alcuni degli eventi che avvengono a Rockford, con un finale un po' forzato, anche se con qualche dubbio sempre su chi sia ancora vivo e su chi sia morto.
Rebecca Hall è un'efficace eroina protofemminista, ma la protagonista del film, oltre al collegio, è Imelda Staunton, la governante Maud, figura emblematica del genere ma sempre efficace. Interessante anche il personaggio del professor Robert Mallory, interpretato da Dominic West, che rappresenta in pieno il dramma, oggi dimenticato da chi non è venuto a contatto con i suoi protagonisti, delle trincee delle Prima guerra mondiale, dove i reduci non furono mai reduci fino in fondo da quella che fu la prima tragedia del secolo breve, antefatto poi di tutte le altre, tra guerre e stermini.