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39°Cantiere di Montepulciano. Affrontare Henze attraverso storie, note e parole
Il Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano, a due anni dalla mortedi Henze, gli ha dedicato due incontri il 23 e il 31 luglio 2014. Un'occasione per il pubblico di conoscere meglio il compositore e come nacque il Cantiere, attraverso le testimonianze dirette dei suoi ex allievi e collaboratori.
Un percorso per rendersi conto, non solo di tutte le difficoltà e dei problemi che furono affrontati ma anche per comprendere la passione che ha animato Henze, i suoi collaboratori e quelli che si sono successivamente adoperati affinché quel sogno si avverasse. Quella che sembrò un'utopia si basava su una visione idealistica e insieme realistica: l'arte come un bene comune da condividere tra tutti e non un privilegio riservato a pochi eletti.
Al primo incontro hanno partecipato Micheal Kerstan, Presidente della Fondazione Henze, Detlev Glanert e, come ospite d'onore, Gastón Fournier-Facio, storico animatore del Cantiere fin dalla nascita. Detlev Glanert, noto compositore tedesco, è un ex allievo, infatti, dal 1985 cominciò a studiare composizione con Henze a Colonia. Ha detto di averlo preferito come insegnante perché componeva anche opere, un aspetto che lo interessava molto.
Ha raccontato come prima del Cantiere il Maestro avesse già coinvolto i suoi studenti nella composizione di un'opera per una cittadina tedesca. Henze divise tra loro il compito della creazione musicale: arie duetti e così via e inoltre affidò loro l'incarico di seguire i 400 partecipanti nella realizzazione della messa in scena, demandando a Markus Stenz la direzione d'orchestra. L'esperimento ebbe un grande successo.
Nel 1989 insieme a Stenz, che fu direttore artistico del Cantiere da quell'anno al 1995, Glanert, che pure non conosceva l'italiano, rispose senza esitazione alla convocazione di Henze a Montepulciano, cominciò così la sua avventura al Cantiere. Non solo perché a lui fu dato il compito di fare una relazione su l'Istituto di Musica, che ora porta il nome del Maestro, che poi ne assegnò la direzione a lui e a Luciano Garosi, ma anche perché ne è stato il direttore artistico dal 2009 al 2011. Glanert ha detto che, durante la sua direzione artistica, ha rinsaldato i legami con il Conservatorio di Manchester, memore dell'indicazione di Henze sull'importanza di un'orchestra fissa, ha coinvolto in misura maggiore l'Istituto di Musica e infine ha dato molto spazio ai compositori italiani contemporanei, perché per loro è più difficile fare conoscere le loro opere.
Gastón Fournier-Facio, attuale Coordinatore Artistico del Teatro alla Scala, dopo esserlo stato alla Biennale Musica di Venezia, al Maggio Musicale Fiorentino e all'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ha cominciato proprio al Cantiere. Ha così raccontato come già da studente a Londra fosse attratto dalla musica e dalla personalità di Henze e come, essendo originario del Costarica fosse stato colpito dall'opera El Cimarron, la cui storia narra la fuga degli schiavi durante il governo coloniale di Cuba.
Poi incontrò Henze che lo coinvolse nell'avventura di Montepulciano fin dalla prima edizione, divenne un factotum: direttore di scena insieme a Fausto Moroni, compagno del maestro, ne Il turco in Italia di Rossini, diretto dal giovane Riccardo Chailly, cameriere a mensa e poi l'”agitatore”(animatore) musicale. Ha ricordato tutti gli sforzi politici e finanziari che furono necessari per realizzare il Cantiere, un progetto da proteggere e sviluppare, ha, inoltre, sottolineato che ci è voluto molto tempo per costruirlo ma ne basta poco per distruggerlo. Ha descritto il lungo lavoro fatto con i bambini per il Pollicino asserendo che il Pollicino è un modello per i compositori, in quanto mette al centro i bambini come persone libere, ha una base psicoanalitica e sviluppa la cultura musicale.
Durante l'incontro sono stai eseguiti brani di Henze, ha iniziato Justus Grimm, che da anni partecipa con passione e impegno al Cantiere come artista in residence, con la Serenade per violoncello solo (1949). Sempre Grimm ha eseguito di Glanert, Fünf Wüstenlieder (Cinque canzoni del deserto) per violoncello solo con la propria voce e sfrigolio di piatti con catena (1999). Riguardo a questo brano il compositore ha detto di essersi ispirato a Henze, che affermava che strumento e musicista sono il nucleo del teatro, in quanto agiscono su un palcoscenico, per questo ha aggiunto alla musica del violoncello la voce del violoncellista e le percussioni perché dal suo maestro ha ereditato la passione per questi strumenti.
Le altre due composizioni di Henze ottimamente eseguite dagli interpreti sono state la Serenade per violino solo (1986) sempre di Henze suonata da Jelena Citakovic e Adagio, adagio Serenata per violino, violoncello e pianoforte (1993) interpretata da Uta Woyniewicz, Justus Grimm e Roland Böer, brano che ha concluso la serata. Il programma è stato molto interessante ha presentato brani composti in un lungo arco di tempo da Henze, con lo stesso titolo ma declinato differentemente: più inquietante il primo, quasi una ninna nanna il secondo, elegiaco il terzo, scritto per il compleanno di Margarethe d'Assia grande amica di Henze.
Nel secondo incontro a incorniciare i brani di Henze sono state presentate musiche di Hannes Pohlit: in prima italiana A(La)-d (Re) -a(La) (2013), il nome della moglie, per trio d'archi, due violini, Jelena Citakovic e Uta Woyniewicz, e violoncello, Jacopo Francini. Il brano, è stato concepito come preludio al suo matrimonio, ha il tema principale costruito sul nome della moglie. La seconda composizione eseguita in prima assoluta è stata Le cloches (Le campane ) (2014) da Le lumières de la nuit due notturni per violino, Klaus Nerdinger, violoncello, Jacopo Francini e pianoforte, che è stato suonato dall'autore, è stata commissionata dal Cantiere. Il brano ha il suo centro nel pianoforte e in un accordo che è il tema principale, in forma di rondò. Hannes Pohlit ha detto tra l'altro che:”È un onore presentare la mia musica affianco a quella di Henze, compositore che ammiro più di ogni altro. Attraverso lo studio delle sue partiture ho trovato l'essenza della mia tecnica compositiva.”
Questa è stata una diversa testimonianza, da parte di un giovane compositore, di come Affrontare Henze, il tema del secondo incontro condotto da Micheal Kerstan, Presidente della Fondazione Henze. Altre testimonianze di come Henze sia stato un talent scout e incoraggiasse i giovani sono venute da Carlo Pasquini, coinvolto nel primo Cantiere, fu secondo direttore di scena e collaborò con Gaston Fournier-Facio. Dopo essere stato ammesso, primo in graduatoria, al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, ne rimase deluso e su indicazione di Giuseppe Di Leva andò a Milano alla Scuola Paolo Grassi, poi successivamente fu incoraggiato da Henze nella sua scelta di dedicarsi alla regia teatrale tornando nella sua zona di origine.
A lui si è unito nella testimonianza Giuseppe Di Leva, autore del libretto del Pollicino, ha raccontato il suo rapporto con Henze: non conosceva la musica, ma scoprì di avere orecchio, non aveva mai scritto libretti, ma dopo quella felice esperienza altri musicisti lo incaricarono di scrivere per loro. Henze lo incoraggiò e gli disse di scegliere una fiaba dalla raccolta dei fratelli Grimm, scelse così Hänsel e Gretel, per poi scoprire che Humperdinck lo aveva già messo in musica, perciò ripiegò su Pollicino. Il finale della fiaba fu cambiato, dopo aver ucciso l'Orco i bambini non tornano dai genitori ma vivono da soli, un finale che piacque molto ai bambini che lo interpretarono. Di Leva ha ricordato che la prima assoluta del Pollicino, il 2 agosto1980, giorno in cui avvenne la strage alla stazione di Bologna, fu l'unico spettacolo che andò in scena in Italia, perché i bambini, che da mesi preparavano lo spettacolo non avrebbero capito,
I brani di Henze che hanno intervallato le testimonianze sono stati: Epitaph per violoncello solo (1979) scritto per la morte di Paul Dessau ( 1894-1979) di cui Henze fu amico, un brano breve ma intenso e doloroso di cui è stato interprete Jacopo Francini. Pohlit ha interpretato Variazioni Lucy Escort (1965), che fu un soprano lirico contemporaneo di Vincenzo Bellini, di cui amò la musica. Le variazioni da La sonnambula, sono sull'aria di sortita di Amina “Come per me sereno”, l'indicazione di Henze recita che il brano deve essere eseguito in modo molto romantico e fuori moda. Il brano è legato alla tradizione della composizione delle variazioni su un tema, tradizione che viene rivissuta in modo originale e ironico.
Capriccio per violoncello solo (1981) che è stato interpretato da Jacopo Francini, fu scritto per il 70° compleanno di Paul Sacher, direttore d'orchestra e impresario svizzero, è basato sulla tradizione tedesca di utilizzare le lettere di un nome, che corrispondono alle note musicali, per comporre un brano musicale. Gli incontri sono stati una preziosa e piacevole occasione per conoscere meglio Henze e la sua musica, e non solo, grazie alla generosa disponibilità di chi è intervenuto e dei musicisti che si sono prestati con impegno e bravura nell'esecuzione dei brani musicali. Il pubblico ha avuto inoltre la possibilità di consultare ed acquistare materiale originale, libri, foto e cd firmati dagli artisti.