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Annabelle. La matrice della bambola
Prodotto da James Wan e Peter Safran, David F. Sandbrg, regista svedese di Lights Out – Terrore nel buio, Annabelle 2: Creation è il sequel/prequel di Annabelle, del 2014, diretto da John R.Leonetti, che curò la fotografia della Bambola Assassina 3 appartenente alla serie Chuky, e spin-off della saga di successo The Conjuring: ha l’obiettivo di mostrare le origini della diabolica bambola.
Ambientato a fine anni ’40, Samuel Mullins (Anthony Lapaglia), artigiano che produce bellissime bambole, e sua moglie Esther (Miranda Otto), perdono la loro unica figlia Annabelle (Samara Lee) in un tragico incidente. Sconvolti e consumati dal dolore, alla ricerca di conforto, rivolgono le loro preghiere a qualsiasi entità ultraterrena, chiedendo di stabilire un contatto con lo spirito della piccola. Le loro richieste vengono esaudite, ma il ritrovato e precario equilibrio, termina, nel momento in cui si rendono conto che, in realtà, lo spirito che alberga nella loro casa, il cui mezzo di comunicazione è una bambola, non è quello della loro amata pargoletta, bensì del demonio. Hanno inizio, così, una serie di manifestazioni diaboliche che, dopo una pausa di 12 anni, si risvegliano con tutta la loro forza quando i coniugi decidono di ospitare sei orfanelle, accompagnate dalla loro tutrice Suor Charlotte (Stephnie Sigman), costrette a lasciare il loro orfanotrofio in seguito ad un incendio, impossessandosi di Janice (Talitha Bateman) la più debole e malata delle ragazze.
Nonostante la sceneggiatura, scritta da Gary Dauberman, non presenti particolari dialoghi e colpi di scena eclatanti, ciò che rende assolutamente coinvolgente Annabelle 2 è l’ottima realizzazione della pellicola, curata nei minimi dettagli senza pause che possano rallentare e annoiare lo spettatore, il quale resta incollato allo schermo con il fiato sospeso fino all’ultimo minuto.
La fotografia, di Maxime Alexandre, enfatizza l’atmosfera thriller dell’intero racconto, avvolgendo e aumentando l’inquietudine, ed il mistero, delle lodevoli scenografie di Jennifer Spence, a cui si affiancano i costumi, perfettamente in linea con l’epoca, di Leah Buthler. La colonna sonora, composta da Joseph Bishara e Benjamin Wallfish, perfetta nel ritmo, ne esalta i momenti cruciali sottolineando la suspense creando una crescente e incisiva suggestione. L’intero film è perfettamente costruito i personaggi sono ben definiti e le caratteristiche e le personalità di ognuno vengono mostrate chiaramente, ad interpretare le altre ragazze sono: Grace Fulton (Carol), Philippa Coulthard (Nancy), Tayler Buck (Katy), Lou Lou Safran (Tierney) e Lulu Wilson (Linda).
Tuttavia volendo spingersi oltre l’ennesima, pura e semplice storia horror, dalla pellicola emerge un argomento che genera grandi discussioni, ossia la forza e la fragilità dell’animo umano nell’affrontare un dolore profondo e dilaniante, come solo la perdita prematura di un figlio può causare, facendo, non solo vacillare la propria integrità e fede religiosa, dal momento che il demone compare in seguito alle richieste di aiuto, da parte dei genitori, ma lo spinge a rivolgersi ad entità oscure maligne, se pur involontariamente.
Annabelle 2: Creation, in conclusione, è un ottimo horror thriller, ben costruito, coinvolgente e colmo di attimi di tensione che vi faranno sobbalzare dalla sedia trattenendo il respiro, nelle sale cinematografiche in italiane dal 3 agosto 2017.