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Anno Schreier a Villa Massimo. La struggente serietà della chiarezza
Nel centenario dell’Accademia Tedesca di Villa Massimo festeggiato il 3 giugno 2010 con la Festa dell’Estate nei giardini e nel Viale degli Artisti dell’Accademia si potevano ammirare opere fotografiche, audiovisive e musicali. In particolare ho prestato attenzione ed approfondito la conoscenza di Anno Schreier, qui residente, che espone le sue partiture musicali di notevole spessore ascoltabili su cd.
Nei brani di Anno Schreier (nato nel 1979 ad Aquisgrana) sono riconoscibili influenze di Dmitrij Šostakovič, il primo che ha sottolineato come preferito e seguito tuttora rispetto ad altri compositori come Bruckner invece maggiormente studiati durante l’adolescenza, ma anche di Strawinskij, per la “chiarezza nei movimenti orchestrali”, ci conferma l’autore stesso e non ultimo Bartók.
Quello che colpisce delle partiture di Schreier è l’ampiezza dell’afflato composto da citazioni: un T.S.Eliot della musica ricco di inventiva il cui riferimento nella conduzione è Roger Norrington, vicino a Daniel Harding e cadenzato e potente nella conduzione. Gli studi di composizione a Düsseldorf, Londra (Royal College) e Monaco lo portano – oltreché all’insegnamento di Teoria della Musica a Karlsruhe - a comporre opere come Kein Ort. Nirgends (Nessun luogo. Da nessuna parte) dai testi di Christa Wolf e libretto di Christian Martin Fuchs nel 2006. Personaggi da Heinrich Von Kleist a Clemens Brentano che conducono un’indagine sulla solitudine degli artisti, come loro stessi, i poeti appena presentatici nella loro vita quotidiana.
Nei Tre frammenti per Orchestra (2004-2006), incisi su cd dalla Vlaams Radio Orkest e Arturo Tamayo, come direttore d’orchestra si rileva il tessuto di citazioni nel secondo movimento, Quodlibet, dove identificabili sono la melodia da Ashes to Ashes di David Bowie ed un passaggio da Porgy & Bess di Ira Gershwin.
Tra i brani in ascolto rileviamo Im Wettstreit (2008), scherzo sketch per Orchestra del 2008 con la young. euro.classic FestivalOrchester condotta da Muhai Tang, brano di estrema e corposa densità. Passaggi sincopati su terreno inquieto e strawinskiano: ricorda molto Le sacre du printemps, colloquiando con gli acuti suoni degli archi del primo Novecento.
Anno Schreier è un compositore completo: la struggente serietà che pone nei suoi lavori e la scelta poetica dell’ispirazione – da Eichendorff per i lieder alla contemporanea Christa Wolf per l’opera – sono di alta e levigata levatura. I toni, a volte acuti e perturbanti, sono sempre motivati dal tessuto musicale la cui chiarezza ne costituisce la melodia centrale che, anche in caso di accenti dissonanti, permettono all’orecchio di seguire con costanza e narratività l’intero corpo delle sue opere.
Annunciamo, con largo anticipo, che sarà presente di nuovo a Villa Massimo in novembre ed a dicembre a Santa Cecilia mentre nel 2011 al Teatro dell’Opera di Zurigo presenterà l’opera Die Stadt des Blinden, tratta dal romanzo Cecità di José Saramago.