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Otto dischi in circa 10 anni, otto dischi meditati, bellissimi, per uno dei più autorevoli maestri di oud (ud o ud sharqi in arabo عود ʿūd), l’antico liuto il cui suono evoca immediatamente la tradizione musicale araba: ecco chi è Anouar Braheim. The astounding eyes of rita è dedicato alla memoria del poeta palestinese Mahmoud Darwish uno dei più importanti poeti di lingua araba, recentemente scomparso, ed il titolo è ispirato alla poesia Rita ed il fucile.

In quest’opera il musicista tunisino si allontana dal jazz per riavvicinarsi alla tradizione della propria terra con una straordinaria eleganza, supportata dalla sua grande tecnica che genera una musica tenera ed allo stesso tempo rigorosa. La miscela di complessità e semplicità rende Anouar Brahem un compositore sofisticato capace di ridefinire la melodia della musica mediorientale prendendo per mano l’ascoltatore ed immergendolo delicatamente nel proprio universo musicale.

Ogni disco di Brahem rappresenta un viaggio, così nei precedenti lavori ci aveva illustrato la sua Tunisia continuando verso est fino a Grozny e Dar-es-Salam per riportarci a Parigi ed in Spagna. In quest'ultimo lavoro le terre da esplorare sono il Libano e la Palestina.

Il trio che lo accompagna è composto dal bassista svedese Bjiorn Meyer, dal clarinettista tedesco Klaus Gesing e dal percussionista libanese Khaled Yassine che definisce il perimetro di queste straordinarie composizioni dove l’armonia del clarinetto basso e dell’oud generano una straordinaria profondità offrendo all’ascoltatore una musica lontana, evocatrice, che parla del deserto, di lente carovane, di profumi e di spezie.

Una nota importante riguarda la registrazione di livello assoluto di cui dobbiamo ringraziare l’ingegnere del suono, ovvero Stefano Amerio, vera e propria parte integrante dell’opera.